Il video – The starving village

In by Gabriele Battaglia

Il Folk Memory Project ha l’obiettivo di creare una memoria storica delle aree rurali della Cina. I suoi animatori – Wu Wenguang e le documentariste Zhang Mengqi e Zou Xueping – sono stati a Cagliari in occasione dell’Across Asia Film Festival.  Lunedì 8 dicembre , a Cagliari, si è concluso l’Across Asia Film Festival che dal 3 dicembre ha voluto offrire al pubblico uno spaccato sul cinema cinese indipendente. 

Alle proiezioni si sono intervallati momenti di approfondimento sia in merito alla storia recente del cinema cinese indipendente, grazie alla presenza del direttore del Beijing Independent Film Festival (BIFF), Wang Hongwei, sia in relazione al documentario cinese contemporaneo che ha avuto un ruolo centrale durante le giornate del festival grazie alla presenza di un suo importante rappresentante, Wu Wenguang.

In particolare Wu Wenguang, insieme alle documentariste Zhang Mengqi e Zou Xueping, ha presentato il suo Folk Memory Project all’Università di Cagliari presso la Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche in collaborazione con la Cattedra di Storia e Istituzioni dell’Asia.

Il Folk Memory Project è nato cinque anni fa in seno al Caochangdi Workstation di Pechino, una fucina di giovani registi e artisti di vario genere nel campo del cinema, del teatro, della danza e delle performance, fondato nel 2005 da Wu Wenguang e dal coreografo Wen Hui.

L’obiettivo principale del progetto, ancora in corso e dalla significativa valenza storica, è quello di creare un archivio della memoria storica delle aree rurali della Cina in relazione alla Grande Carestia (1958-1961) attraverso un lavoro di inchiesta eseguito da ciascun documentarista nel proprio villaggio di origine.

L’età dei soggetti intervistati oscilla tra i 55 ai 97 anni e i temi toccati variano dai “3 anni di carestia”, alla “riforma rurale”, alla “politica del grande balzo in avanti”, sino alle domande e i dialoghi inerenti la “rivoluzione culturale”. Iniziato cinque anni fa con 21 documentaristi, oggi il progetto coinvolge più di 130 documentaristi, più di 900 intervistati provenienti da circa 19 provincie e 200 villaggi.

Le due documentariste, presenti all’Università di Cagliari insieme a Wu Wenguang per far conoscere la loro esperienza diretta, sono nate alla fine degli anni Ottanta e hanno condotto gran parte della loro vita nelle aree urbane lontane geograficamente e culturalmente dal loro villaggio d’origine.

Questo progetto ha avuto, dunque, nel loro caso, anche una fortissima valenza nella ricostruzione delle loro identità urbano/rurali frammentate, nella riappropriazione del senso della loro vita e dei loro spostamenti che tanto manca nelle giovani generazioni cinesi, come si è potuto evincere anche dagli altri documentari e film proiettati al festival che hanno evidenziato quanto il vuoto e l’alienazione caratterizzino le vite dei giovani lavoratori migranti (es: Winter Vacation di Li Hongqi). Nel corso del dibattito è emersa infine la natura politica del progetto.

Più volte Wu, Zhang e Zou hanno denunciato la necessità di colmare il grande vuoto lasciato dai libri cinesi di storia riguardo ai fatti connessi alla Grande Carestia, alla vita nelle campagne dell’epoca, agli effetti sociali delle scelte politiche. Il loro obiettivo è quello di ricostruire la storia dal basso, attraverso i racconti della gente comune, prima che gli ultimi anziani rimasti passino a miglior vita e portino con sé l’identità più profonda e più vera di un intero popolo.

È così, anche attraverso la “restituzione” dei risultati dell’inchiesta (i documentari solitamente vengono poi mostrati agli abitanti del villaggio, ai bambini e ai ragazzi in particolare) che il Folk Memory Project tenta di ricostruire il passato per migliorare il presente.

*Ha conseguito il Master of Science in Asian Politics (MSC) presso la SOAS (School of oriental and African Studies) e il dottorato di ricerca in Storia, Istituzioni e Relazioni Internazionali dell’Asia e dell’Africa presso l’Università di Cagliari. Attualmente è assegnista di ricerca presso il DISSI (Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni) dell’Università di Cagliari.