Il giallo del treno dei Kim avvistato in Cina

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Da lunedì si rincorrono voci sulla presenza di Kim Jong-un a Pechino. Tre fonti avrebbero confermato a Bloomberg la visita. Ancora nessuna dichiarazione ufficiale, ma il leader potrebbe essere stato convocato da Xi prima dei possibili incontri con Trump, Abe e Moon.


Cambiano le età e i metodi dei leader ma una certa liturgia tradizionale pare sia confermata: anche nel passato le visite dei leader nord coreani in Cina sono state sempre avvolte dal mistero e solo un comunicato successivo agli incontri — di solito — dimostrava l’effettivo incontro tra alti funzionari di Pyongyang e Pechino.

Se davvero è in corso un meeting tra Kim — o un alto funzionario nord coreano — e il governo cinese, significherebbe il ritorno della Cina al centro delle trame diplomatiche che potrebbero portare a successivi incontri riguardo la crisi coreana. E confermerebbe che Kim Jong-un non vuole, o non può, prendere alcuna iniziativa senza prima essersi confrontato con Pechino, il suo unico alleato.

Ieri — secondo diverse testimonianze — un treno, quello blindato e verde militare, avrebbe attraversato il ponte nei pressi di Dandong, al confine tra Corea del Nord e Cina. Da lì, macchine della polizia cinesi avrebbe trasportato l’ospite fino a Pechino, dove le misure di sicurezza sarebbero state notate da molti pechinesi. La voce è corsa rapida: Kim Jong-un sarebbe arrivato in Cina per incontrare Xi Jinping, il presidente cinese.

Il treno in questione sarebbe lo stesso utilizzato in passato dal padre di Kim, Kim Jong-il, per andare in Russia e Cina. Sarebbe lo stesso usato proprio nel 2011 nell’ultima sua visita a Pechino, poco prima della morte del «Caro Leader» deceduto, secondo voci mai confermate, proprio all’interno di uno di quei vagoni. Treno di massima sicurezza e come al solito destinato a contenere un mistero. E ieri mattina, secondo testimonianze, il traffico di Pechino sulla via Jianguomen che porta alla centralissima piazza Tian’anmen — dove si trovano le residenze nelle quali vengono spesso ricevuti i leader stranieri — era fortemente rallentato già tre chilometri prima dell’arrivo.

Stando a quanto riportato dall’agenzia Agi, invece, nessun segnale di particolare attività sarebbe in corso “nei pressi dell’ambasciata Nord-coreana, a metà mattina: a poche decine di metri dall’ingresso si trovavano due auto della polizia ma senza particolari misure di sicurezza attivate o restrizioni al traffico”.

Secondo quanto ha scritto oggi il quotidiano sud-coreano Chosun Ilbo, al centro di Pechino sarebbero invece state notate diverse auto, comprese quelle dell’ambasciata nord coreana. Ma è stata l’agenzia di stampa Bloomberg — lunedì— a confermare la visita, attraverso tre fonti. Tutti i media del mondo hanno riportato la notizia ma nessun comunicato ufficiale, né da parte cinese, né da parte coreana, ha potuto confermare la notizia. E anzi, secondo alcuni media sud-coreani, a Pechino potrebbero esserci la sorella minore di Kim, Kim Yo-jong, accompagnata forse dal capo di Stato, il novantenne Kim Yong-nam. Entrambi erano stati in Corea del Sud in occasione dei Giochi invernali.

Sembra plausibile, però, che in effetti Kim Jong-un possa essersi recato in Cina, in quello che rappresenterebbe il primo viaggio fuori dalla Corea del Nord dell’attuale numero uno del Paese. E come in precedenza il suo viaggio sarebbe avvolto nel massimo riserbo: può essere che avremo la conferma della sua presenza a Pechino solo una volta tornato nella sua residenza di Pyongyang.

Se fosse vero, però, il viaggio permetterebbe di comprendere qualcosa di più sulle ultime girandole di indiscrezioni relativamente alla questione coreana. Può essere, infatti, che Kim — invitato a un incontro da Moon Jae-in, Trump e pure da Shinzo Abe — abbia voluto recarsi dal principale alleato prima di compiere mosse diplomatiche, tanto più in un momento di complicate relazioni tra Cina e Stati Uniti anche a causa della guerra dei dazi appena cominciata, benché le parti al momento vengano date come impegnate in un “dialogo” per scongiurare una vera e propria guerra commerciale.

In mattinata Pechino ha fatto sapere che diffonderà “a tempo debito” informazioni sui rumors relativi alla presunta visita a Pechino di Kim Jong Un o di un altro funzionario di alto livello della Corea del Nord. È quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying. «Nessuna informazione al momento. Le informazioni saranno rese pubbliche a tempo debito», ha dichiarato.

Il treno è ripartito per la Corea del Nord e questo potrebbe significare che quando arriverà a destinazione, sapremo se Kim o qualche altro funzionario è stato a Pechino.

di Simone Pieranni

[Pubblicato su Eastwest]