La Cina ha un rapporto sbilanciato tra i sessi: 1176 uomini ogni mille donne, uno squilibrio che potrebbe lasciare 24 milioni di uomini senza moglie entro il 2020. La regione amministrativa speciale di Hong Kong sta avendo lo stesso problema, ma in senso inverso: un surplus di donne non sposate.
Ad Hong Kong, nel 1981, il rapporto tra i sessi della città era di 1087 uomini per ogni mille donne. Tuttavia, 33 anni dopo, siamo a 864 uomini per ogni mille donne. E cresce anche il numero di donne non sposate con più di 25 anni quelle che in Cina si chiamano "donne avanzate". Paradossalmente è stata proprio la Federazione cinese di tutte le donne – fondata all’interno del Partito comunista cinese già nel 1949 “per difendere i diritti e gli interessi delle donne” – a coniare la definizione di shengnü (ovvero “donne avanzate”, come avanza il cibo). Era il 2007 e da allora questo termine è entrato a far parte del lessico ufficiale, è stato usato su riviste, giornali e perfino dal Ministero cinese per l’educazione.
Ancora un anno fa, sul sito delle femministe del Partito i potevano leggere articoli su questo tema dai titoli raccapriccianti, tra cui “Veramente le donne avanzate si meritano la nostra simpatia?”. Le “donne avanzate” vengono stigmatizzate dal governo come un problema sociale, tanto più che la politica del figlio unico ha creato un disavanzo di genere incredibile e che le cosiddette “donne avanzate” appartengono in realtà alla fetta più educata e con salari più alti della società.
Secondo l’agenzia di stampa Xinhua, ci sono due fattori dietro il “surplus” di donne nell’ex colonia britannica. L’afflusso di donne della terraferma e la massa di collaboratrici domestiche straniere, per lo più provenienti da Filippine e Indonesia. Secondo recenti stime sarebbero più di 300mila persone [Qui un articolo sulle loro difficili condizioni]. Lo squilibrio di genere e l’aumento delle donne single è evidente nei quartieri centrale e occidentale dell’ex colonia britannica. Qui il numero di donne sposate rappresenta solo il 33% della popolazione totale del distretto. Secondo le statistiche governative solo nel quartiere Shatin ci sono più di 90mila donne non sposate. Come risultato, l’età per sposarsi e procreare è stata posticipata sempre di più. L’età media per sposarsi per una donna si è spostata dai 23,9 anni nel 1981 a 29,1 anni nel 2013. Allo stesso modo, l’età in cui si concedono la maternità è passata ai 31,3 anni nel 2013.
Lo squilibrio tra generi che caratterizza gli ultimi anni di Hong Kong, va inoltre accentuandosi anche perché sempre un maggior numero di uomini della città scegli si sposare donne della Cina continentale. Perché? La vulgata di Hong Kong vuole che le donne della terraferma siano più accondiscendenti rispetto alle colleghe, più selettive e esigenti, di Hong Kong. Sarà vero? Non importa. Il dato è che nel 2013, circa 20mila uomini di Hong Kong hanno sposato donne della Cina continentale. Così, le ragazze “avanzate” di Hong Kong si trovano in qualche modo costrette anche loro a guardare alla terraferma. Ma non puntano maschi qualsiasi.
Le donne di Hong Kong cercano di maritarsi ai fuerdai, la seconda generazione di ricchi della Repubblica popolare. Secondo quanto riportato al New York Times da Ou Huifang – un membro dello staff di un’agenzia di consulenza per incontri – il surplus di donne di Hong Kong "corrisponde perfettamente" al surplus di uomini del continente. Inoltre, gli uomini della Cina continentale subiscono la fascinazione di Hong Kong. Sulla carta saranno quindi felicemente realizzati da un eventuale matrimonio con una donna i Hong Kong, salvo poi pentirsi. Le donne dell’ex colonia britannica paiono essere veramente troppo indipendenti per adattarsi al modello tradizionale cinese di una "moglie virtuosa e una madre premurosa". E c’è già chi paventa che la maggior parte delle donne di Hong Kong continuerà a essere nubile e single per scelta o, addirittura, per mancanza di alternative.
[Scritto per Lettera43]