Il Giappone invecchia di anno in anno. Entro il 2044 si prevede che la popolazione giapponese sarà diminuita di almeno un quinto. Una situazione che costa al sistema sanitario nazionale circa 300 miliardi di euro, in crescita di oltre sette miliardi all’anno. Dati che, nonostante il Giappone spenda meno in sanità di Stati Uniti e molti paesi europei, impongono taglio dei costi e investimenti nella prevenzione. Una traduzione di China Files. Le spesa pubblica per la sanità continua a crescere. Il sistema assicurativo sanitario che permette ai cittadini di ricevere cure a costi contenuti è un’importante forma di welfare, ma il grande problema è come continuare a finanziarlo.
Usando un po’ di buon senso lo stato dovrebbe impegnarsi di più sia nel taglio dei costi che nella prevenzione delle malattie.
Il totale dei costi per medicinali e dei trattamenti forniti dalle strutture sanitarie rientra nella spesa sanitaria nazionale. Questa è sovvenzionata per il 50 per cento dai premi assicurativi, per circa il 40 per cento dalle tasse, mentre circa il 10 per cento è a carico dei pazienti.
Nel 2011 il totale della spesa sanitaria è stato di oltre 38mila miliardi di yen (circa 300 miliardi di euro), per la prima volta più di 300mila yen (2300 euro) per singolo cittadino.
Da allora la spesa sanitaria è cresciuta di mille miliardi di yen all’anno (circa 7 miliardi di euro) e si prevede che quest’anno supererà i 40mila miliardi. Le ragioni sono l’invecchiamento della popolazione e l’alto grado di specializzazione delle cure, dovuto alla diffusione di trattamenti ed esami tecnologicamente avanzati. Il miglioramento della qualità delle cure è un fatto positivo, ma i costi si sono alzati.
Da un lato il sistema deve garantire a tutti i trattamenti medici fondamentali. Dall’altro è necessario uno sforzo per tenere sotto controllo la spesa. A questo si aggiunge il ruolo fondamentale di chi gestisce le assicurazioni.
Gli enti locali che amministrano l’Assicurazione sanitaria nazionale fanno fronte a una situazione difficile e i fondi per le assicurazioni sono limitati. La situazione è la medesima anche a Kure nella prefettura di Hiroshima (230mila abitanti). Qui però una particolare misura di contenimento della spesa ha dato i suoi frutti.
Nel 2008 la città ha inaugurato una campagna di informazione alla cittadinanza sul risparmio che che si ottiene sostituendo farmaci di marca con i generici.
L’anno scorso a marzo, l’iniziativa aveva coinvolto un totale di circa 26mila persone: l’80 per cento era passato ai farmaci generici. In cinque anni il risparmio è stato di oltre 500 milioni di yen. La decisione ha dunque avuto la sua efficacia.
Molti anziani ad esempio ricevono farmaci identici in due strutture sanitarie diverse. Il risultato è che si accumulano medicinali che non vengono usati. Uno spreco su scala nazionale il cui costo annuale per il sistema è stimato in 50 miliardi di yen (oltre 355 milioni di euro).
Per questo il servizio di consulenza farmaceutica a domicilio dovrebbe essere esteso. In questo modo si evita che un farmaco sia prescritto due volte e si otteniene un risparmio sui costi dei farmaci.
Inoltre così facendo, il farmacista diventa una presenza che giorno dopo giorno aiuta il paziente nel complesso processo di assunzione dei medicinali.
Kure è un esempio virtuoso anche sul fronte della prevenzione. Per prevenire l’aggravamento delle patologie renali dovute al diabete, tre anni fa è partito un progetto di assistenza e consulenza da parte degli infermieri. Proseguire la dialisi dopo l’aggravamento di una nefrite costa circa sei milioni di yen all’anno per paziente. Tra i pazienti che hanno usufruito del servizio, nessuno è andato in dialisi.
Ormai le fatture che le strutture sanitarie inviano agli enti locali sono digitalizzate ed è possibile analizzarle nei minimi dettagli. Sfruttando anche questo strumento, si possono ridurre ulteriormente le spese sanitarie inutili.
Se si riduce il carico sul singolo paziente o si mettono in luce i benefici concreti di una prevenzione efficace, tutti possono fare uno sforzo in più per risparmiare. È fondamentale quindi che il governo metta in campo misure oculate per contenere la spesa, che trovino il beneplacito anche dei pazienti.
[Tradotto per Internazionale; foto credits: seniorsunrise.com]
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