Giappone – La seconda giovinezza degli over 65

In by Simone

La vecchiaia, prima ancora che una stagione della vita, è un business. Almeno così è in Giappone. Un fenomeno che si presenta sotto molteplici incarnazioni: dall’industria pornografica ai quartieri interamente pensati in base alle esigenze degli anziani, fino ai social network per gli over 60.
Problema in Italia, business in Giappone. Lo stereotipo degli anziani solitari o in compagnia di una badante è stato stravolto dal Sol Levante, che ha dimenticato come la vecchiaia sia la fase di declino dell’esistenza
Lungi dall’essere una peculiarità giapponese, si tratta di una realtà che prefigura quello che potrebbe accadere anche nelle società europee (tanto più in Italia, visto il tasso di invecchiamento della popolazione).

"Non è mai troppo tardi per iniziare. Si può cominciare qualcosa in qualunque momento". E se a dirlo è la 79enne Fumie Takino, che 15 anni fa ha creato il gruppo delle Japan Pom pom cheerleader, allora c’è da credere alla rivoluzione giapponese.

Takino è una signora sorridente dai lineamenti gradevoli e ha spiegato che l’esercizio "è molto utile alla memoria, bisogna ricordare le mosse, le formazioni. Certo, siamo molto più lente delle giovani, ma possiamo migliorare. E poi l’importante, anche a una certa età, è godersi la vita". E così in Giappone non è un tabù vedere anziane signore che danzano liete fasciate nelle loro tutine di lustrini.

UN MILIONE DI CENTENARI NEL 2050, UN MERCATO IN ESPANSIONE
Il Sol Levante è infatti un Paese all’avanguardia per la terza età. E non è un caso. Il Giappone ha un alto tasso di longevità (86,4 anni per le donne e 79,6 per gli uomini) e secondo statistiche Onu, nel 2050 il numero dei centenari in Giappone è destinato a sfiorare il milione.

Il tasso di fertilità, invece, stando ai dati del ministero della Salute giapponese, ha raggiunto il picco più basso nel 2005, a conferma dell‘inesorabile discesa dopo il boom del secondo dopoguerra: 1,26 figli per donna.
Negli ultimi sei anni, l’indice è leggermente risalito, ma non ha permesso un vero ricambio generazionale.

I dati su longevità e fertilità hanno come conseguenza la riduzione della popolazione, soprattutto di quella attiva. E questo fenomeno ha evidenti ripercussioni su un sistema pensionistico che rischierebbe di non essere più sostenibile, tanto più se si pensa che il Giappone vanta il poco lusinghiero primato del debito pubblico più alto del mondo.
D’altra parte queste cifre indicano che esiste un vasto e ancor poco esplorato settore di mercato: quello dei prodotti e dei servizi per gli anziani. Perché al mercato poco importa se la pelle è tirata o i muscoli sono tonici: si va dove porta il business.

FILM HARD PER LA TERZA ETÀ
Per esempio il porno: un settore da sempre redditizio che ora si rivolge anche a chi ha i capelli grigi.
Tokuda Shigeo è il nome d’arte di un 77enne che ha iniziato a girare film hard a 59 anni. E oggi è una specie di Ricco Siffredi della terza età, con all’attivo 350 film.

L’esordio nel cinema porno è datato 1994, quando un regista gli propose di provare: superata l’iniziale reticenza, Shigeo accettò. Fino a sei anni fa si è diviso tra la sua carriera di attore e l’attività di agente di viaggio. Poi, però, con l’approvazione delle donne di famiglia – moglie e figlia (il figlio era all’oscuro di tutto) – ha deciso di abbandonare il suo vero lavoro.

Il silver porno non è ancora un fenomeno di massa, ma i numeri del mercato sono raddoppiati, tanto che oggi rappresentano un quinto dell’intera produzione pornografica giapponese.

Ora Shigeo si sta preparando alle riprese del prossimo film. Di recente l’attore ha subito un’operazione al cuore, ma non ha intenzione di ritirarsi dalle scene: «"l dottore conosce il mio lavoro, ma non mi ha consigliato di ritirarmi. Mi ha detto di evitare gli sforzi e di riposarmi molto". E visto il referto medico, Shigeo ha confessato: "Vorrei andare avanti così, almeno fino a 80 anni".



SOCIAL NETWORK PER OVER 65
In Giappone, però, non c’è solo la crescita dell’industria del sesso della terza età. Tra le attività destinate agli anziani, ci sono i social network e internet.
Il gruppo Computer grandmas è presieduto dall’81enne Kayoko Okawa, una pioniera del web. Già 15 anni fa capì l’importanza delle nuove tecnologie per gli over 65 e si scontrò con un muro di scetticismo e ironia.

Oggi il suo gruppo conta 250 membri e organizza lezioni in tutto il Paese per insegnare a utilizzare internet.
Okawa ha spiegato che il computer può infatti diventare uno strumento indispensabile per combattere la solitudine. "Anche se è solo attraverso le dita sulla tastiera", ha osservato Okawa, "è importante sentirsi collegati agli altri".

IL RISCHIO DELLA MORTE IN SOLITUDINE
L’isolamento degli over 65 è una piaga in Giappone, dove la cultura impone la riservatezza e non è raro che gli anziani muoiano in estrema solitudine.
Il fenomeno ha creato un forte dibattito a seguito di uno scandalo nel 2010, quando si scoprì che il 111enne considerato l’uomo più vecchio di Tokyo, in realtà era deceduto ben 30 anni prima. I suoi resti furono ritrovati mummificati dentro casa e la famiglia è stata indagata per frode.

Non andò meglio con la donna più vecchia della capitale che nel 2010 doveva avere 113 anni: la donna risultava vivere con la figlia, la quale però dichiarò di non vedere la madre dal 1980.

Le stime del 2010 indicano che sono 4,6 milioni gli anziani che vivono da soli. Internet e i social network possono essere utili anche per collegare le persone in caso di eventi tragici. È il caso del terremoto dell’11 marzo: secondo il ministero dell’Interno, il numero degli over 65 collegati al web è infatti salito al 65%, rispetto al dato precedente, fermo a quota 39%.

L’AIUTO DELLA ROBOTICA
La tecnologia può anche assumere un ruolo più attivo. Per esempio quando si trasforma in robot che assistono gli anziani nella loro vita quotidiana.

Riba II è un prototipo in grado di sollevare le persone dal futon o dal letto per adagiarle sulla sedia a rotelle. Ma c’è anche il bollitore collegato a internet che lancia l’allarme se la mattina l’acqua non è scaldata sui fornelli. E c’è persino la toilette che fa le analisi delle urine direttamente a domicilio.

Tra i primi a investire sulle nuove tecnologie, è stato Shinji Yamazaki che a inizio del 2000 ha avviato la Senior communication, una società di consulenza che fornisce informazioni alle imprese per il marketing diretto agli over 50.
Seniorcom.jp conta oggi più di 300 mila membri attivi sul suo sito. Un enorme focus group che fornisce indicazioni sulle preferenze e i comportamenti di un target per troppo tempo trascurato.

Secondo Yamazaki esiste in Giappone "l’errata percezione che i giovani rappresentino gli assi portanti della società. Nel futuro invece la ‘cultura degli adulti’ è destinata a diventare sempre più importante".

QUARTIERI SU MISURA
Anche i quartieri si ridisegnano in base alle esigenze di chi li abita. Non sorprende allora che esista un luogo come Sugamo, a Tokyo, chiamato "Harajuku per nonne". Nella zona tutta l’attenzione è rivolta agli over 65: farmacie che promuovono massaggi o creme per i reumatismi, negozi di abbigliamento che ripropongono stili decisamente passati di moda e insegne con caratteri di dimensioni più grandi per permetterne una migliore leggibilità.

Lo stesso vale per i giornali: uno dei maggiori quotidiani giapponesi, lo Yomiuri Shimbun, ha aumentato la grandezza dei caratteri per favorire la lettura degli articoli. E, circa un anno fa, il quotidiano britannico Guardian ha documentato il fenomeno della ginnastica nei parchi, prendendo il caso della cittadina di Tsukuba, dove grazie all’attenzione per la forma fisica, l’amministrazione spera di poter abbassare le spese sanitarie.

Insomma, in Giappone c’è da non scoraggiarsi. Anche da pensionati la vita può riservare sorprese. E se per noi europei, in questi tempi di crisi, la prospettiva della pensione tende a evaporare e a diventare l’Eldorado irrealizzabile, non resta che imitare il Sol Levante: rimboccarsi le maniche e reinventarsi imprenditori. Anche dopo i 65 anni.

[Anche su Lettera43] [Foto credit: photoshd.wordpress.com]

* Benedetta Fallucchi, dopo una parentesi di attività nel mondo editoriale, si è dedicata al giornalismo. Collabora con alcune testate italiane e lavora stabilmente presso la sede di corrispondenza romana dello «Yomiuri Shimbun», il maggiore quotidiano giapponese (e del mondo: ben 14 milioni di copie giornaliere).