Filtro anti porno: il boicottaggio parte da Twitter

In by Simone

Se in Iran le denunce di plagi alle elezioni e le relative mobilitazioni, sono arrivate via Twitter – lo strumento di social network in ascesa – in Cina grazie alla messaggistica on line e via cellulare, arriva il boicottaggio del Green Dam Youth Escort, ovvero il software che dovrebbe essere preinstallato in ogni pc venduto sul suolo cinese, dal 1 luglio. Il boicottaggio, lanciato via Twitter dal celebre artista cinese Ai Weiwei, segue giorni di polemiche, nate all’annuncio del governo di voler dotare i nuovi computer con un software che contenga una lista di siti proibiti.

L’obiettivo delle autorità sarebbe quello di evitare navigazioni su siti porno ai bambini, ma in molti ritengono che la lista (che può essere uploadata da un utente  amministratore del computer o della rete, un genitore, un capo di un ufficio, il gestore di un internet point) possa allungarsi con siti sgraditi politicamente.

Il software è stato prodotto da un’azienda cinese destinata a fare grandi affari (una sorta di monopolio sul mercato più grande del mondo), la Jinhui, già querelata per plagio dalla Solid Oak, azienda statunitense. Secondo gli esponenti della Solid Oak, il filtro anti porno cinese, è troppo simile al loro. Sul web si ironizza, anche perché i test del Green Dam pare abbiano dato esito negativo, rallentando la navigazione.

Il boicottaggio arriva nel silenzio totale dei mezzi di informazione ufficiali cinesi: una direttiva avrebbe infatti invitato i media a non esprimere giudizi troppo negativi sul filtro. Anche perché, come aggiungono le note governative, il software può essere disinstallato.