Expo 2010: l’architettura vegetariana di Simon Velez

In by Simone

Immaginate una cattedrale di bambù. O ancora uno spazio completamente costruito di bambù – una sua tipologia particolare, la guadua, perfetta per l’ediliza – che supera tutti i test di resistenza a intemperie naturali e non. Bio architettura: materiale sostenibile e facilmente reperibile, il bambù, che nel suo processo di crescita aumenta l’ossigeno dell’ambiente circostante. E allora: immaginatevi la vostra di casa.

Non solo: in alcune zone rurali di molti paesi del mondo, potrebbe essere la situazione abitativa perfetta per rimanere in simbiosi con la natura. E’ l’architettura vegetariana di Simon Velez, colombiano, giunto a Shanghai in quanto designer del padiglione indiano, che utilizza proprio il suo elemento preferito, il bambù.

Un tipo tosto: nel 2000 ha realizzato per ZERI, il padiglione per l’Esposizione Universale di Hannover, è sua la cattedrale di Pereira, ha lavorato in Francia e ancora in Germania, fino a giungere naturalmente in Cina, principale produttore ed esportare di bambù nel mondo.

"Il bambù è un elemento naturale con la stessa resistenza dell’acciaio, è ecologico inoltre perché durante la sua crescita genera un effetto ambientale positivo, perché produce ossigeno. Cresce in molti punti del pianeta e lo fa molto rapidamente. Qui, è parte integrante della cultura asiatica, lo usano anche come cibo, ma mai era stato usato per le costruzioni”. La prima opera di Simon Velez in Cina è stata un albergo a Guangzhou (Canton), che ha finito per prendere il nome di un ponte costruito lì vicino, il Cross Water Ecolodge. Vincitore nel 2008 del Prix de America, non ha dubbi: “gli Expo segnano i trend futuri e allora l’India offre un padiglione in bambù, altri offrono il solito acciaio, ricoperto di legno. Ma il futuro è ecologico e sostenibile e sarà l’utilizzo su larga scala del bambù. I cinesi devono solo capire che gli conviene e i loro problemi con l’inquinamento saranno superati”.

Sull’Expo di Shanghai e le sue fantasmagoriche forme ha la sua opinione: “ci sono cose interessanti, ma lo sforzo è ancora ridotto. Mettere un mulino per creare la luce, non significa essere verdi. Non stiamo parlando di un’architettura biologica, precisa, siamo ancora troppo ancorati a materiali minerali”.

“Dobbiamo essere più vegetariani”, sorride Simon Velez. L’utilizzo di un materiale naturale come il bambù, per altro, “potrà finalmente collegare l’architettura e l’industria edilizia con altri settori, come ad esempio l’agricoltura: diventerà un sistema completamente compatibile con la natura”.

E la casa te la puoi anche costruire da solo. Simon Velez ha anche scritto un libro al riguardo, Grow Your Own House: Simon Velez and Bamboo Architecture. Un incoraggiamento? “Se calcolate l’area della vostra casa e avete la fortuna di avere vicino un boschetto di bambù, in cinque anni ne avrete a sufficienza per costruirvi la vostra abitazione”.

[anche su wired.it]