Dopo dieci anni, il nuovo Cihai (辞海)

In by Simone

“Giusto o sbagliato, controlla su Cihai”. Spesso ci si riferisce così al dizionario enciclopedico più autorevole della lingua cinese, la cui sesta edizione è uscita in occasione dell’ultima festa della Repubblica. Il nuovo Cihai 辞海, ‘mare di parole’, conta circa 130 mila lemmi; rispetto alla precedente edizione del 1999 sono state aggiunte circa 10 mila voci e eliminate circa 7000. Pubblicato dalla Shanghai Lexicographical Publishing House, il nuovo Cihai ha richiesto cinque anni di compilazione e revisione e circa duemila curatori.

Le nuove voci si riferiscono principalmente a politica, società, scienza e tecnologia, e “rispecchiano le nuove tendenze della vita dei cinesi”, dice il condirettore Chao Feng 巢峰. Un universo lessicale completamente diverso da quello che compariva nella prima edizione, uscita nel 1936 per la Zhonghua Book company. Caso unico al mondo, le ultime quattro edizioni sono uscite a distanza di dieci anni l’una dall’altra: “è in questo che sta la vitalità dello Cihai, la capacità di rappresentare una sorta di pietra miliare per la cultura cinese, ogni edizione ha un valore storico a sé” , riferisce Chao Feng, che ha partecipato al lavoro di cura e revisione degli ultimi 35 anni del dizionario.

Uno sguardo alle nuove voci del Cihai
Nel nuovo Cihai sono state integrate definizioni già presenti, come i concetti relativi alla teoria di Riforma e Apertura e di Socialismo con caratteristiche cinesi, e introdotti concetti nuovi, come le Tre Rappresentanze e Concetto di sviluppo scientifico. Aggiornate le voci relative a scienza e tecnologia, come le sette navicelle Shenzhou e GPS, nomi di nuove opere e progetti simbolo: Progetto della Diga delle Tre Gole sul Fiume Yangtze, Ferrovia Qinghai-Tibet, Ponte di Donghai,; non potevano mancare i riferimenti alle glorie olimpiche, con il Nido d’uccello e il Water Cube, simboli dei Giochi Olimpici di Pechino. Introdotti i nomi di personalità illustri cinesi e stranieri, tra cui Hua Guofeng, Zhang Meiling, Ba Jin. Tra gli stranieri compaiono Reagan, Eltsin, Arafat, Saddam.

A sottolineare l’impegno in temi globali come l’ambiente, ecco tra le pagine dell’enciclopedia Protocollo di Kyoto, Giornata Mondiale dell’Acqua, Resource-saving Society. Per la prima volta sono stati inseriti i titoli delle opere letterarie pubblicate in Cina dopo il 1949, colmando un vuoto terminologico legato alla letteratura contemporanea.  

Lingua del net: promossi e bocciati
La novità  dello Cihai sta nelle parole legate al recente fenomeno della ‘lingua del net’, in cinese 网络语言 wangluoyuyan. Ecco la definizione che se ne dà: ‘particolare lingua usata su Internet. Comprende la scrittura in pinyin e abbreviazioni in lettere, emoticon e numeri dotati di particolari significati;è usata principalmente nelle chat room. Per esempio MM =妹妹, sorellina, amica, 9494=就是 proprio così, l’emoticon ‘**’ , espressioni che mostrano una lingua poco elegante’. In realtà  l’attenzione a questo fenomeno linguistico va al di là del semplice e spassionato utilizzo: delle sue origini e della sua validità ne parlano studiosi, linguisti, insegnanti, nonché gli stessi fruitori.
La lingua del net rappresenta una delle manifestazioni più evidenti dell’influenza di Internet sulle comunicazioni e i rapporti sociali, ma la sua stravaganza ed eccessiva semplicità pone la questione se si tratti di progresso o regresso del cinese moderno.

È osteggiata dai cultori di una lingua ‘pura’, che vedono la lingua del net e l’uso osceno e volgare che spesso se ne fa su Internet come un ostacolo allo sviluppo sano del cinese moderno. È una lingua che naturalmente viene apprezzata da chi la crea e la usa quotidianamente- perché si tratta di una lingua in costante formazione-,  anche perché l’ambiente in cui nasce, cioè lo spazio virtuale della rete, è visto come un mondo dalle possibilità infinite, non ultima la possibilità di dare vita-partendo semplicemente dallo spazio finito di una tastiera- a una lingua del tutto nuova, spiritosa e vivace, che spesso diventa una sorta di codice d’elite per riconoscere chi appartiene ‘al proprio giro’.
L’atteggiamento della maggior parte dei linguisti e degli studiosi si mantiene su una sorta di ‘stare a guardare’: è un fenomeno linguistico, accolto perché alla moda, ma come tutti i fenomeni, è transitorio, quindi non suscettibile di troppe preoccupazioni. Sarà il tempo a stabilire se la lingua del net rappresenta un fenomeno transitorio o se riuscirà a sedimentarsi nell’uso collettivo.

Sfogliando le pagine del nuovo Cihai ecco che questo fenomeno ha fatto il suo ingresso nell’Olimpo enciclopedico. Ma non nella sua interezza. Hanno avuto il via libera parole come blog, utente di Flash player, drogato della rete, utente della rete, download, Internet, sito web, pagina web, indirizzo web. Spesso il lessico del net nasce da disattenzione nel digitare i caratteri, risultando in errori spesso divertenti che per questo entrano nell’uso collettivo. È il caso di 斑竹 banzhu che letteralmente significa ‘bambù’ ma nella lingua del net sta per ‘moderatore’. La corretta resa grafica è版主, ma essendo i due caratteri omofoni, basta poco inserire il carattere sbagliato e ritrovarsi a dare del bambù al moderatore in un forum.

Inserite anche altre espressioni slang, da AA制 pagare alla romana, 下岗 xiagang, ‘licenziamento statale’, 下课 xiake, che significa ‘la lezione è finita’ ma che fuori dalle aule scolastiche, soprattutto nei campi di calcio, sta per ‘via! a casa!’, 新新人类 (xinxin renlei) generazione X, riferito ai giovani nati alla fine degli anni ’70 o inizio anni ‘80.
Resta poco chiaro al popolo della rete la bocciatura di espressioni ritenute ‘poco eleganti’, quali abbreviazioni in lettere e numeri,  usati ed abusati nelle chat on line, parole come  雷人 (leiren) fulminato, PK, 囧 jiong, 山寨 shanzhai, 超女super girl che, con grande apprensione di docenti e autorità, iniziano a comparire anche sui temi degli studenti e su alcuni mezzi di informazione. Respinte anche espressioni legate a fatti particolari, come 躲猫猫 (duomaomao) giocare a nascondino,  俯卧撑 (fuwocheng) fare le flessioni, 打酱油 (dajiangyou) andare a comprare la salsa di soia.  

Pan Tao潘涛, caporedattore della Shanghai Lexicographical Publishing House, chiarisce i motivi di tale scelta: Cihai non può ovviamente escludere in blocco il nuovo lessico né le nuove parole del net, ma nella selezione di tale lessico bisogna procedere con cautela. “L’entrata delle voci selezionate si basa su ripetute ricerche su alcuni database, il nostro principio è l’uso comune e duraturo: accettare termini del net o altre parole nuove il cui uso si è sedimentato negli anni, escludendo quelle instabili”. È sulla base di questo principio che parole popolarissime nell’ultimo anno come ‘vado a prendere la salsa di soia’ o ‘giocare a nascondino’, non sono state inserite. “In rete parole e termini nuovi si succedono a velocità enormi, ma fra qualche anno ci sarà ancora chi le ricorderà? I compilatori dello Cihai devono considerare la vitalità di questi termini; non è la novità, la velocità né tantomeno la moda ciò che ricerca lo Cihai, che non è un manuale di riferimento del nuovo lessico: solo così è possibile garantire il prestigio del nostro dizionario.” Che per dimostrare di stare al passo coi tempi uscirà anche con un’edizione online e un i-reader dotato di funzione wireless.