Domani nella battaglia pensa a me

In by Simone

Celebrando il grande Javier Marías, vista l’attenzione mediatica suscitata in occidente dal premio Nobel a Liu Xiaobo, dissidente cinese, abbiamo pensato fosse giusto provare a tratteggiare altri profili di dissidenti e attivisti cinesi, magari meno noti di Liu, in Occidente, ma ugualmente alle prese con le durezze del sistema cinese. Ci occuperemo di alcuni di loro anche per delineare alcune differenze importanti tra la Cina e l’Europa, per esempio, in tema di attivismo e modalità di partecipazione alla vita politica di un paese, con l’intento di dare spazio non solo a chi diventa famoso anche dalle nostre parti, ma ai tanti cinesi (uomini e donne) che si muovono e partecipano alla vita sociale del paese, al contrario di quanto spesso siamo portati a credere.

Ci sono alcuni concetti che hanno bisogno di tanto tempo e molta produzione letteraria, per tornare al loro significato originario, svincolato dall’interpretazione rapida di una news. Un gioco da 1984 di cui spesso i media di massa si appropriano (pensiamo alla parola hackers, ad esempio). Allo stesso modo vengono proposte assonanze concettuali quando viene fuori, improvvisa o meno, la parola Cina dando per scontato molte cose, che invece scontate non sono.

Tralasciando alcuni luoghi comuni che speriamo la civiltà in generale abbia sradicato dalla mentalità colonialista (quella più becera) europea, proviamo con semplicità a contrastare alcune vulgate in tema di attivismo cinese, sperando di accendere una piccola luce, su una grande storia la cui narrazione è infinita.

Sulle ragioni di un battaglia

"Ci opponiamo per il rischio ambientale, per il rischio di avere acque inquinate a causa dei lavori. Il parco, le case e gli alberghi potrebbero distruggero l’eco sistema del lago. Tutto è gestito da mafia locale ma più in generale c’è un ripensamento su un modello di sviluppo".

M.D. è un ragazzo di Wuhan, centro della Cina. Laureato in giornalismo è anche un amico, con cui abbiamo trascorso molte giornate: tempo fa lui e ad altri avevano tirato su un posto che chiamavano “social center”, luogo di discussioni e musica dal vivo, nel tentativo di risvegliare una città, già nota come la città del punk o dell’LSD.

Progetto poi sventrato dallo sviluppo cinese, ma che non ha fermato M.D. e il suo desiderio di fare parte della società civile cinese, di fare sentire la propria presenza, nel tentativo di incidere, anche se minimamente, nei passi del gigante asiatico.

Ed ecco che ad aprile di quest’anno viene fuori la notizia circa la costruzione di appartamenti per ricchi, alberghi lussuosi e un parco divertimenti, proprio sulle acque dell’East Lake, il lago di Wuhan, il più grande della Cina: Il 25 marzo, il quotidiano di Guangzhou Time Weekly (时代周报 ) ha pubblicato un reportage dal titolo “Indagine sullo sviluppo del lago est di Wuhan della OCT” (城开发东湖调查 ), che ha rivelato informazioni su funzionari del governo locale corrotti e legati al piano di sviluppo. Secondo il reportage, nel dicembre del 2009 il governo locale ha firmato un contratto d’affitto a lungo termine con la compagnia statale di sviluppo immobiliare Overseas Chinese Town (OCT) per 211 ettari (3.167 mu), compresi 30 ettari (450 mu) del lago stesso, per la modesta somma di 4,3 miliardi di yuan (630 milioni di dollari americani) – il contratto d’affitto più lucrativo dell’anno per una città a rapido sviluppo come Wuhan" (a questo indirizzo l’articolo in inglese, qui la traduzione in italiano)

La posizione di M.D. e di chi protesta, espressa anche attraverso due siti (http://www.wmddh.net/ e http://www.donghu2010.org/), è molto chiara: "il progetto è illegale, perché arricchisce le parti, ovvero la OCT e il governo, ma è una violazione delle regole cinesi sulla protezione ambientale, così come stabilisce che la comunità possa sapere, conoscere i fatti e decidere insieme ai funzionari locali".

"La demolizione fu forzata
e attuata cone metodi mafiosi, con i vecchi abitanti costretti ad andarsene dalle proprie case. I contadini e i pescatori della zona – specifica M.D. – non sono soddisfatti delle ricompense date per sloggiare. In molti casi c’è il sospetto che funzionari locali e gangster ci abbiano fatto una "cresta" molto cospicua. Infine ci sono riflessioni più generali: qualcuno e non solo tra noi, pensa che forse è venuto il momento di rivedere l’ideologia riguardo lo sviluppo e il progresso, ripensare queste logiche. Altri infine ritengono che il governo dovrebbe cominciare a pensare seriamente alla possibilità di ripensare il concetto di proprietà".

Come si organizza dunque chi la pensa in modo diverso dal Governo?

 "La gente si organizza in modo differente, chi attraverso i forum di discussione on line, chi su QQ, altri organizzando riunioni. Abbiamo stampato flyer informativi, abbiamo organizzato delle manifestazioni, abbiamo cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica cercando di avere attenzione dai media.  La manifestazione però è stata bloccata ancora prima di cominciare. Alcuni poliziotti si sono recati nelle case delle persone dicendo che era meglio non andassero a fare la “passeggiata” come l’hanno chiamata".

Dopo un primo stop alle proteste, la mobilitazione però non si è fermata. Ma prosegue su canali cinesi: "come dicevo ci sono state moltissime pressioni, il governo ha messo in campo tutte le sue forze. È anche vero che tra chi protesta ci sono delle differenze. In molti ad esempio non mettono in discussione lo sviluppo e più in generale nessuno vuole offendere il governo. In molto vogliono semplicemente sensibilizzare il governo a cambiare la propria prospettiva. E il governo su questo in molti casi ci gioca".

Sulla vicenda del lago è stato fatto anche uno spettacolo artistico, a margine della creazione di un memoriale fatto con i resti delle case rimaste dopo l’abbattimento, seguito anche dai media nazionali.

stata un’ottima iniziativa: perché il linguaggio dell’arte non è radicale e diretto, quindi la polizia non ha alcun motivo evidente per fermarlo, non come accade per le "riunioni illegali". Il progetto artistico inoltre ha avvicinato al problema appassionati d’arte e pubblico. In generale ci aiuta a trovare un altro modo per esprimere le nostre ragioni e avere e la possibilità di diffondere il problema e suscitare riflessioni.

Anche se non ci aspettiamo che questa lotta possa finalmente fermare la distruzione, le violazioni delle leggi o le violenze".

[Anche su Wired.it]