Diaologhi a distanza

In by Simone

Xi Jinping e Wang Yang. Il principino e il populista. Lo statalista e il liberale. Che dir si voglia, sono due figure di spicco della politica cinese. Sempre di opinioni diverse, ultimamente hanno avuto molte occasioni di confronto. A distanza.
Le persone non cambiano è che, col tempo, il tempo le complica più di un po’.

 

Nelle scorse settimane si è assistito ad una sorta di dialogo a distanza tra due pesi massimi della politica cinese. Uno è il futuro leader del paese, ovvero Xi Jinping dato per certo come prossimo presidente e segretario del Partito Comunista.

L’altro è Wang Yang, leader di Partito del Guangdong, una delle regione più strategiche per il paese (da sola produce un quarto delle esportazioni cinesi), dato in ascesa e prossimo a fare parte del Comitato Centrale del Politburo del Partito che pare sarà ancora composto da nove membri.

Xi Jinping appartiene a quella zona del Partito nota come il Partito dei Principini, ovvero figli dei Padri della Rivoluzione, una nobiltà politica che favorisce non poco carriere e affari. Viene considerato come un uomo austero, attento a muoversi con cautela, figlioccio di Jiang Zemin che lo volle proprio per contrastare il potere del presidente ormai uscente, ovvero Hu Jintao.

Wang Yang è considerato un “liberale”, spezzando così quella divisione tra “prinicipini” e “populisti” con cui si è soliti leggere le guerre interne al Partito Comunista cinese. Il Guangdong è un esempio di regione gestita con un occhio allo sviluppo e l’altro al miglioramento della vita dei suoi abitanti (ci sono stati ancora recentemente aumenti del salario minimo), ma più di tutto è stato l’artefice di un piccolo capolavoro a Wukan, quando ha riportato l’ordine nel villaggio senza spargimento di sangue.

Il 5 gennaio Wang Yan ha tenuto un discorso al congresso provinciale del partito in cui ha posto l’accento sulla ristrutturazione dell’economia della provincia, piuttosto che sulla continua ricerca della crescita, sottolineando l’importanza della promozione e sviluppo delle organizzazioni sociali: il Guangdong– ha specificato il leader del Partito – è cresciuto ad un’alta velocità, ma “ora abbiamo bisogno di dare priorità ad una riforma strutturale”.

Ha anche ribadito la volontà di delegare il “potere sociale” ad organizzazioni non governative, nel tentativo di migliorare la vita delle persone. Wang avrebbe inoltre aggiunto che la gestione dell’incidente Wukan “dovrebbe essere usata come una lezione da studiare in tutta la provincia”.

I residenti di Wukan, un villaggio di pescatori nel Guangdong, avevano protestato per mesi, a causa della requisizione forzata dalle terre, finendo per autogestire il villaggio per settimane, dopo la fuga dei funzionari corrotti.  Al termine di una trattativa con il governo hanno ottenuto il blocco delle requisizioni e la liberazione degli arrestati durante le rivolte.

Wang, inoltre, ha invitato a studiare misure concrete da adottare per affrontare i problemi disciplinari tra i quadri a livello di base, per sradicare la corruzione e i soprusi dei funzionari locali nei confronti della popolazione.  “La coscienza democratica popolare – ha detto – sta aumentando in modo significativo in questa società che cambia: quando gli appelli per i diritti non sono considerati con la giusta importanza, il rischio è che possano diventare gravi incidenti di massa (ovvero le rivolte e le proteste dei cinesi, che accadono 80mila volte circa l’anno)."

Contemporaneamente al discorso di Wang Yang, Xi Jinping era ad una riunione di rappresentanti del Partito Comunista all’università a spiegare alcune cose. Ad esempio: “università e organi di partito devono adottare misure più solide e più forti per mantenere l’armonia e la stabilità in università. La gestione quotidiana delle istituzioni dovrebbero essere intensificata per creare una buona atmosfera per la riuscita del 18° Congresso del partito”.

Liu Yandong, la donna di più alto rango nel partito e responsabile della formazione, ha detto che sono stati approntati una serie di piani per promuovere la capacità dei leader nella gestione delle università, e avere parte attiva e forte influenza a livello di base.

Xi ha infine sottolineato l’importanza di mantenere un occhio attento su docenti, specialmente quelli giovani. “Gli insegnanti giovani hanno molte interazioni con gli studenti e notevole influenza su di loro”, ha detto Xi, aggiungendo che le loro opinioni politiche e gli standard morali “hanno una forte influenza sugli studenti. Esse svolgono inoltre un ruolo molto importante nella diffusione delle idee”.

Liberali, statalisti, principini, populisti: il magma del Partito Comunista si è ormai complicato quanto il paese, tra contraddizioni e necessari cambiamenti. A ottobre una piega sarà già decisa e diventerà chiara, solo con il trascorrere dei successivi dieci anni. Per ora si tratta di dialoghi a distanza, almeno pubblicamente.