Corea del Nord – Il Paese descritto con i fumetti

In by Simone

Heinz Insu Fenkl, professore di letteratura alla State University of New York, ha tradotto e messo online una serie di fumetti nordcoreani. Per il regime sono uno strumento di propaganda. Per gli studiosi un modo per capire come a Nord del 38esimo parallelo vedono loro stessi e il mondo. Una delle migliori descrizioni della Corea del Nord fatte negli ultimi anni è merito di un fumetto. Secondo il magazine World Without Border si tratta di Pyongyang, reportage del disegnatore e fumettista Guy Delisle capace di “cogliere il senso della portata della vacuità e del freddo grigiore” della capitale nordcoreana.

I fumetti sono anche uno dei modi in cui Heinz Insu Fenkl, della State University of New York, guarda al regime dei Kim. Professore di letteratura ha tradotto e messo online  alcuni esempi di lavori nordcoreani. “Se i fumetti sono una potente lente per guardare alle credenze, alle aspirazioni e alle ansie di una società, questo sembra essere doppiamente vero per la Corea del Nord”, ha scritto Kevin Stahler sul blog Witness of Transformation del Peterson Institute of International Economics

La maggior parte dei “gruim chaek” come sono chiamati in Corea del Nord, sono arrivati in Cina passando per la città di frontiera di Dandong, altri sono nelle vetrine dei negozi nipponici specializzati in curiosità sul regime, altri ancora sono giunti fino agli scaffali delle librerie universitarie statunitensi.

Oltre alla propaganda del juche, l’ideologia dell’autosufficienza alla base del regime, un tratto comune nelle trame è la critica a statunitensi e giapponesi e alla minaccia che costituiscono per lo stile di vita e valori nordcoreani.  “Quelli pubblicati nell’ultimo decennio sono principalmente thriller rivolti ai ragazzi. La storia si sviluppa attraverso una dicotomia moralistica del Bene contro il Male”, ha spiegato Fenkl al Global Post, “Ho visto anche copertine di lavori più recenti in cui sembra si voglia rievocare una narrativa mitologica con riferimenti alle antiche fiabe”.

Il più recente tra i lavori messi finora online da Fenkl è del 2001, tuttavia scrive ancora Stahler sono utili per capire come i nordcoreani vedano loro stessi e il mondo. Un esempio in questo senso è Mighty Wing (Il potente Wing). Il fumetto per bambini è del 1994, anno della morte dell’Eterno Leader Kim Il-sung, e racconta la storia di tre api soldato impegnate a difendere il regno della propria benevola regina dell’imperialismo delle vespe, ritratte con la divisa delle truppe nipponiche durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ad attirare l’interesse dei ricercatori sono soprattutto i riferimenti alla carestia che negli anni Novanta del secolo scorso colpì il Paese. I personaggi si chiedono se gli sforzi della comunità debbano concentrarsi sulla costruzione di un nuovo palazzo per la regina, come vorrebbe l’ape considerata una traditrice, o per migliorare i sistemi di irrigazione. Altri passi fanno riferimento alla necessità di ingegnarsi e usare la creatività per sopperire alle poche risorse.

Fenkl non è invece sorpreso dall’ambientazione in un meglio precisato paese africano di Blizzard in the Jungle, storia di sopravvissuti a un disastro aereo, guidati da due medici nordcoreani che di cognome fanno entrambi Kim e spesso sono disegnati in pose che ricordano le statue e i ritratti di Kim Il-sung e del Caro Leader, Kim Jong-il. Per anni i nordcoreani hanno infatti inviato esperti militari e addestratori in Angola, Zimbabwe, Zambia, Etiopia e Uganda in cambio dell’accesso alle risorse naturali. Né stupisce il modo in cui sono rappresentati gli statunitensi che trovano la morte per il loro egoismo. Un monito a tutti i buoni nordcoreani.

Lascia invece qualche perplessità un personaggio chiamato Zacharias. La storia è del 2001, anno dell’attentato alle Torri Gemelle. Zacarias Moussaoui fu uno degli ideatori dell’attacco. Per Fenkl, probabilmente si tratta di una semplice coincidenza.

[Foto credit: piie.com]