Come cambiano i brand in Oriente, il caso Luxottica

In by Simone

Da bizi, ossia nasoni è l’appellativo con cui i cinesi definiscono spesso gli occidentali. Di contro loro potrebbero essere definiti xiao bizi, per il loro setto piccolo e schiacciato. Differenze fisionomiche che hanno spinto Luxottica ad adattare i propri occhiali da sole per sfondare nel mercato cinese. Tre dei marchi legati al colosso italiano -Ray Ban, Oakley e Vogue- hanno già modificato i propri prodotti secondo uno stile più orientale.

E nei prossimi mesi la casa madre potrebbe ripetere l’esperimento per tre dei marchi per cui produce occhiali in licenza: Prada, Dolce & Gabbana, Burberry. Il progetto del gruppo è far diventare la Cina uno dei suoi tre principali mercati. L’anno scorso le vendite oltre la Muraglia hanno fruttato a Luxottica 75 milioni di euro, lasciando la Cina fuori dalla top ten degli acquirenti. Senza contare che, secondo i dati di Bain & Company, nonostante i beni di lusso stiano trovando sempre maggiore spazio, la Cina è soltanto il settimo mercato in questo campo, pur sempre destinato ad aumentare del 23 per cento quest’anno, raggiungendo cosi gli 84,3 miliardi di yuan (8 miliardi di euro).

“Dobbiamo capire la varietà del mondo”, ha detto l’amministratore delegato di Luxottica, Andrea Guerra, al Wall Street Journal. “Dobbiamo adattarci al mercato locale”. Negli Ottanta del secolo scorso, ha ricordato il giornale finanziario, grandi marche come Fendi o Burberry cercarono di ripensare i propri prodotti per il mercato giapponese, allora in espansione. Molti dirigenti videro questi tentativi come un modo per sminuire il nome del brabd. “Per i viaggiatori era facile constatare che la qualità non era la stessa in Europa o in America”, ha scritto il WSJ. Non si tratta infatti semplicemente di riadattare soltanto colori o forme. Il viaggio a Oriente di Luxottica vuole al contrario segnalare la crescente influenza del design cinese.

Sbarcato in Cina alla fine degli anni Novanta con fabbriche e punti vendita, il gruppo ha deciso di rendere i propri prodotti “più locali”. Prima con piccole modifiche ad alcuni componenti e dal 2009 con una squadra di designer cinesi che ha progettato da zero un’intera linea di Ray Ban. Un terzo della collezione è stata ideata esclusivamente per soddisfare i gusti dei cinesi, mentre il resto è un modello dei celebri occhiali da sole “più internazionale”, ma con alcuni piccoli lifting per i visi asiatici. Un cambio che ha dato i suoi frutti: le vendite sono raddoppiate rispetto all’anno precedente.

Senza contare i 500 nuovi punti vendita Luxottica pronti ad aprire nei prossimi tre anni.

[Foto da http://flipchalfant.com/]