Cineserie – L’arte di Zao Wou-ki tra oriente e occidente

In by Simone

Zao Wou-ki è stato un precursore dell’arte contemporanea cinese. La sua tecnica combina la tradizione cinese e l’astrazione occidentale, e le sue opere continuano a ottenere successi sul mercato internazionale In Francia si fece un nome velocemente, con una proposta plastica che univa le pennellate della tecnica tradizionale cinese come la calligrafia con la tradizione dell’astrazione della tradizione occidentale.

Erano gli anni Cinquanta e trionfava l’espressionismo astratto di Pollockj, Rothko, Kooning, Motherwell e del suo amico Pierre Sougales. Irrompeva sulla scena anche l’arte pop, che Zao trovava interessante ma incomprensibile.

In quei suoi primi anni in Francia la sua opera si avvicinò molto a quella dello svizzero Paul Jklee, tanto che le sue opere di quell’epoca sono note come “il periodo Klee”.

Zao è stato uno dei pochi artisti cinesi ad aver avuto successo commerciale prima dell’arrivo mercato dell’arte cinese di oggi” ha dichiarato al New York Times la storica dell’arte Joan Kee, professoressa presso l’Università del Michigan e specialista di arte asiatica.

L’artista, che oggi ha novant’anni, ha smesso di dipingere ma le sue opere continuano costantemente a battere i suoi record alle aste come Christie’s e Sotheby’s. Nel 2010, per esempio, Christie’s vendette 17 suoi quadri a 323 milioni di dollari di Hong Kong (circa 41 milioni di dollari americani) superando ogni sua aspettativa.