Cina Mundial: la Corea

In by Simone

Non si può non parlare della Corea del Nord e del suo “exploit” contro il Brasile. In molti si aspettavano la goleada della Selecao che però non è arrivata anzi lo 0-0 con il quale si era chiuso il primo tempo aveva fatto gridare al miracolo, poi come sappiamo sono arrivati i goal di Maicon ed Elano ad aggiustare la situazione. Il bellissimo goal segnato all’89mo da Ji Yun-nam che ha fatto sorridere – prima volta in tutta la partita – i giocatori asiatici è stato salutato da molti come il giusto premio per un match giocato in modo egregio (specie in difesa).

Sapendo fin dall’inizio che sul piano tecnico non ci sarebbe stata storia, il tecnico coreano che si chiama, sorpresa delle sorprese, Kim, ha piazzato 5 difensori e 4 centrocampisti nel tentativo di arginare il Brasile. In attacco solo soletto a menarsela con Lucio e Maicon, c’era Jong Tae-se, nostro idolo ufficiale di questi mondiali e anche un po’ marchettaro dato il pianto a dirotto fatto in diretta mondiale mentre risuonava l’inno nordcoreano. Lui, il Rooney asiatico, nato a Tokyo da genitori sudcoreani, che gioca e vive in Giappone e che in Corea del Nord ci mette piede un paio di volte l’anno e che a mondiale finito invece di tornare nella grigia Pyongyang se ne torna nella vivace Tokyo, non e’riuscito a trattenere le lacrime copiose che scendevano sul suo volto.

Il giocatore comunque non è male e l’assist di testa fatto per il proprio compagno a fine partita e che ha permesso ai coreani di segnare merita applausi.

La sempre rispettabile e del tutto imparziale KCNA, agenzia ufficiale di stato della Corea del Nord commenta cosi’la partita in poche righe: “…le due squadre hanno giocato un match molto duro. I giocatori nordcoreani hanno creato alcune chances per segnare senza mai perdere la propria confidenza nonostante i due goal subiti. All’88mo Jong Tae-se con un assist di testa ha passato la palla a Ji Yun Nam il quale con un tiro di potenza scagliato verso la porta avversaria ha segnato il goal. La Corea del Nord incontrera’i prossimi rivali portoghesi il 21 giugno”.

Tutto qua, asciutto e senza troppi fronzoli. Fine del discorso e spazio nel sito per nuove notizie su – indovinate un po’ – Kim Jong-il e i miracoli del socialismo.

Per avere notizie più imparziali e affidabili dobbiamo rivolgerci, e mai lo avremmo pensato, al cinese Global Times il quale dedica due pagine all’evento. Prima di tutto c’è la conferma di quanto già trapelato nei giorni scorsi e cioè che la maggior parte dei tifosi nordcoreani presenti ai mondiali siano di fatto cinesi in vacanza: tale sig.Wang mostra all’inviato cinese il suo biglietto della partita costato 80 dollari e con sopra stampato il timbro dell’associazione calcio nordcoreana. In tutto ne sono stati messi a disposizione dei cinesi circa mille.

C’è poi un interessante articolo, sempre su Jong Tae-se e sul suo zaino contenente Ipod, PSP e computer portatile, roba che i suoi compagni proletari se la sognano. Dal suo blog – prosegue l’articolo – racconta di quando con la nazionale era in tournee in Svizzera e Austria “i miei compagni rimasero colpiti dal fatto che si doveva pagare anche per andare nei bagni pubblici. Al che mi dissero che questi erano veramente dei paesi capitalisti”.

Il suo sogno, normale in queste circostanze, è di giocare in un campionato europeo: con 14 goal segnati in 21 partite della nazionale e un buon esordio al Mondiale ci sono tenui speranze che ciò si avveri.

Ancor più interessante, volendo, è il titolo di un post apparso su un sito cinese (club.sport.sohu.com) che parla della Coppa del Mondo: “I calciatori cinesi che prendono in giro la nazionale nordcoreana dovrebbero andare a lavorare in miniera”. Lo svolgimento di questo tema recita:

“Questa sera la Corea del Nord ha scioccato il mondo. Questa nazione che subisce embarghi da USA, Giappone e Corea del Sud e che è sempre sull’orlo della guerra, oggi ha scosso la Cina e forse il mondo intero. Hanno giocato un’ottima partita e di fronte avevano il Brasile 5 volte campione del mondo(…). Se le vittorie della Corea del Sud ci fanno male e se non sopportiamo i goal del Giappone ebbene la sconfitta della Corea del Nord deve solo provocare in noi cinesi ammirazione e rispetto(…) per una squadra il cui valore dei giocatori sarà 1/10 di quello dei cinesi e 1/1000 di quello dei brasiliani. Sono venuti in Sudafrica e alloggiano nel più semplice degli alberghi e hanno uno stipendio che non permette loro di andare a fare shopping.

(…)Dicono che qualora non otterranno buoni risultati ai mondiali Kim Jong-il li spedirà in miniera una volta rientrati in Corea del Nord e allora, calciatori, se volete ridere della nazionale nordocoreana bene, fatelo pure, ma a patto di andare poi voi stessi in Corea del Nord a lavorare in miniera per aiutare la causa socialista.

(…)Questa sera la Corea del Nord deve essere fiera di se stessa, per quel che riguarda invece la nazionale cinese ebbene che diano il buon esempio, da fratello maggiore, e vadano loro in miniera altrimenti che fratello maggiore sarebbe?”.

I commenti a questo post? Eccoli in ordine sparso:
“Non mi importa se (i giocatori cinesi) ridano o meno di loro, fanno comunque una vita tropo agiata, che vadano in miniera a digerire tutto quello che mangiano”

“La vita dei calciatori cinesi è troppo comoda”
“Condivido in pieno! Non si sono neanche qualificati per i mondiali, con che faccia possono ridere degli altri?”
“Mandiamoli tutti in miniera i calciatori cinesi!”
8000 km di distanza tra Italia e Cina ma il trait d’union tra il nostro classico “andate a lavorare!” che si sente negli stadi e quello che dicono i tifosi cinesi è ben evidente.

Appunti cinesi ai mondiali.
Panchina per entrambi i due calciatori che militano nelle Super League Cinese, il coreano Ahn (sempre sia maledetto) e l’honduregno Sabillon.
Ancora desaparecido Mu Yuxin, arbitro cinese inviato in Sudafrica. Attendiamo fiduciosi il suo debutto.