China Weekly – La stampa cinese torna dalle vacanze

In Cina, Economia, Politica e Società by Simone Pieranni

L’edicola delle vacanze

In Cina si è appena conclusa la Golden Week, la settimana di ferie cinese. Il Paese chiude. Ci sono molti turisti che assaltano monumenti, parchi e città, ma c’è anche chi decide di chiudersi in casa. E la stampa cinese lì segue anche lì. Secondo il report di Technode, sito internet che si occupa di tutto quanto si muove nel settore tecnologico “WeChat può tenere traccia di quanti passi fa una persona ogni giorno (con l’opzione opt-in grazie a dio)”. 21 milioni di persone di cui tiene traccia WeChat avrebbero percorso meno di 100 metri “in un singolo giorno durante le vacanze della settimana scorsa”.

Perché è importante, si chiede lo staff di Technode? Perché “la quantità di dati che WeChat detiene sulla popolazione cinese è sbalorditiva. Naturalmente, per loro, è una mossa di pubbliche relazioni: “Facciamo in modo che le persone si ricordino sempre della nostra app”. Ma è anche un forte promemoria di quanto sia centrale l’app per la vita in Cina e di come questa centralità si traduca in una straordinaria quantità di dati. Da un punto di vista sociale, potrebbe anche significare che sempre più giovani scelgono di sdraiarsi a guardare i cartoni animati o a leggere anime o romanzi … la salute della nazione non sembra buona”.

Il tema caldo sulle riviste economiche

Ma dopo la Golden Week, periodo durante il quale chiude anche la Borsa, sono proprio i mercati a costituire un elemento di interesse e a “risvegliare” dalla quiete vacanziera. Trovando spazio anche sulle testate giornalistiche, in primis quelle dedicate all’economia. Alla ripresa dei lavori sia la Borsa di Shanghai, sia quella di Shenzhen hanno chiuso in ribasso. Alcuni analisti hanno letto questo calo come sintomo di una preoccupazione che lo scontro commerciale con gli Usa possa creare problemi all’economia cinese (analoghi ragionamenti vengono fatti negli Usa, per quanto riguarda l’economia americana).

A rinsaldare questa preoccupazione è arrivata nel week end la decisione della banca centrale cinese di tagliare le riserve obbligatorie delle banche per immettere liquidità sul mercato e supportare l’economia. Ne hanno parlato a lungo le riviste economiche principali, Caijing e Caixin. In particolare quest’ultima propone un editoriale sulle “ansie” delle imprese private in Cina in questo particolare momento storico: «Alcuni imprenditori affermano che le imprese private stanno attualmente affrontando le peggiori condizioni che hanno visto dal “Southern Tour” di Deng Xiaoping del 1992».

Di cosa parlano i quotidiani

Preoocupazioni che trovano meno spazio sui quotidiani, sempre molto ligi ai dettami governativi, che si occupano per lo più di Nuova via della Seta o di Made in China 2025. Il China Business Newspaper, quotidiano di economia in mandarino, di recente ha pubblicato un articolo sulle smart cities cinesi che saranno favorite dal 5G, la cui corsa da tempo – secondo report e analisi internazionali – vede la Cina in netto vantaggio sugli Stati Uniti. Analogamente alle smart cities, come sottolinea l’articolo, grande rilevanza verrà dato ai veicoli senza guida.

Di cosa parla il Partito

Su Banyuetan, un magazine collegato al Partito comunista cinese, il più diffuso tra i magazine “politici” (3,6 milioni di copie) tra i tanti articoli che inseguono i funzionari cinesi apicali in ogni occasione – discorsi, inaugurazioni, visite, testi pubblicati – un articolo è dedicato proprio alle questioni economiche nel tentativo di placare pericolosi sentimenti. Secondo il magazine è bene “essere ottimisti per quanto riguarda l’economia nazionale”

Social Trending Topic: Fang Bing Bing

La star del cinema cinese era scomparsa. Ora è riapparsa, ha ricevuto una dura multa dal governo cinese e ha postato un testo di scuse condiviso centinaia di migliaia di volte. Ma come ha notato qualcuno sono state rese pubbliche solo alcune risposte. Non se ne sono occupati solo magazine on line o i social: il Nanfang Zhuomo ha pubblicato un commento nel quale ci si chiede perché all’attrice sia stata concessa una multa, anziché un vero e proprio processo penale.

[Pubblicato su Eastwest]