Cartellino Rosso – I primi naturalizzati in nazionale

In Cina, Economia, Politica e Società by Calcio8Cina

Si tratta di una svolta epocale per la Cina, un paese che calcisticamente parlando è sempre stato autoctono, rifiutando qualsiasi processo di naturalizzazione in passato, tanto da aver limitato negli ultimi anni anche il numero di stranieri nel campionato cinese per dare maggior spazio ai calciatori locali.

E’ interessante analizzare anche il contesto sociale nel quale avviene la naturalizzazione di Elkeson a nuovo numero 9 del Team Dragon. Secondo lo scrittore Yu Hua, come esposto nel suo ultimo libro ‘Mao Zedong è arrabbiato‘, la Cina di Xi Jinping ‘Ha cancellato la differenza fra la nazione e chi la amministra, portandoci via il patriottismo per sostituirlo con un ottuso nazionalismo’. Un sentimento che si propaga a larghe fette della popolazione ed alimentato in particolar modo dalla Guerra dei Dazi contro gli Stati Uniti e dalle recenti rivolte della popolazione di Hong Kong. Inoltre, quest’anno il Paese Asiatico ha festeggiato 70 anni dalla salita al potere del Partito Comunista in un clima piuttosto ostile.

Dunque, quella della Cina, di conferire il passaporto ad Elkeson ed in futuro anche ad altri stranieri, è una scelta in forte controtendenza al contesto socio culturale attuale, e che di fatto, certifica il grande fallimento del paese a sviluppare il talento calcistico nonostante la riforma statale emanata nel 2015 e milioni spesi in infrastrutture ed ingaggio di tecnici stranieri.

Dunque le autorità sportive e governative cinesi, constatando l’attuale stato della Nazionale Maggiore e delle giovanili (incapaci di superare la fase a gironi nelle Coppe d’Asia di categoria), per ‘Salvare la Faccia’, si ritrova costretta ad ammettere il proprio fallimento ed a rinunciare alla propria identità, ingaggiando una strategia a breve termine nella speranza di qualificarsi a Qatar 2022.

Chi è Elkeson

Stiamo parlando del più  grande marcatore nella storia della Chinese Super League con 103 gol segnati. L’attaccante brasiliano non ha mai militato in Europa. A 24 anni, dopo due buone stagioni al Botafogo nelle quali aveva segnato 19 gol, passa al Guangzhou Evergrande nel gennaio del 2013 per 5.70 milioni di euro, aggregandosi alla corte di Marecello Lippi, in una squadra che includeva l’argentino Dariò Conca e l’attaccante paraguaiano Lucas Barrios (ex Borussia Dortmund).

Nei suoi tre anni al Guangzhou Evergrande Elkeson diviene una leggenda del calcio cinese ed asiatico: vince ben tre campionati e due volte il titolo di capocannoniere, nel 2014 con 28 gol, stabilendo il record di centri in una singola edizione della Chinese Super League. Inoltre, prima con Lippi nel 2013 e successivamente con Felipe Scolari nel 2015, segna gol decisivi in entrambe le finali della AFC Champions League nelle quali trionfa il Guangzhou Evergrande.

Nel gennaio del 2016, per far spazio all’arrivo di Jackson Martinez dall’Atletico Madrid, il Guangzhou Evergrande vende Elkeson ai diretti rivali dello Shanghai Sipg per 18 milioni di euro, con una nota curiosa rilasciata a Xinhua News: “Allo scopo di sostenere i club cinesi nella Champions Asiatica abbiamo acconsentito al trasferimento di Elkeson allo Shanghai Sipg”.

Nel successivo triennio, Elkeson, da esterno offensivo di sinistra completa la sua trasformazione in prima punta, ma non riesce a replicare i numeri stratosferici messi in mostra a Guangzhou. A Shanghai le star sono i connazionali Oscar e Hulk e sopratutto il talento locale Wu Lei, vero protagonista del primo scudetto vinto dallo Shanghai Sipg nel 2018 con 27 reti segnate ed il titolo di MVP stagionale. Con la maglia delle Red Eagles Elkeson segnerà fra campionato e coppe 51 gol in 116 partite.

Già all’inizio del 2018 si parlava della possibilità di naturalizzare Elkeson a cinese. Secondo i requisiti della FIFA, un calciatore senza rapporti di parentela con un dato paese, può ottenerne la cittadinanza e dunque rappresentarne la nazionale se milita nel suo campionato per cinque anni di seguito. Elkeson rispettava già questi requisiti nell’anno dello scuddetto con lo Shanghai Sipg e in varie interviste non ha mai nascosto la sua disponibilità a vestire la maglia del Team Dragon, come ribadito recentemente all’Oriental Sports Daily: “I might consider a formal invitation. If the conditions are right, then why not?”

Ad opporsi alla politica di naturalizzazione però vi è lo stesso presidente dello Shanghai Sipg, Chen Xuyuan (nuovo presidente della Chinese football Association), per cui Elkeson, sotto pressione della Federazione e dalle richieste di Marcello Lippi, a metà della stagione corrente si trasferisce di nuovo al Guangzhou Evergrande, club che invece possiede la licenza Federale per tesserare giocatori naturalizzati.

Elkseon a Guangzhou, sotto gli ordini di Fabio Cannavaro (con cui aveva lavorato nella prima metà del 2015 prima che il tecnico italiano fosse rimpiazzato da Scolari) torna a segnare a ritmi incredibili, con 7 gol in altrettante gare. Lo scorso 8 agosto, nella vittoria per 1-3 sul campo del Beijing Guoan, Elkeson segna il suo 103° gol in campionato, divenendo il più grande marcatore all time nella storia della Chinese Super League, superando l’ex compagno di squadra Wu Lei.

Nico Yennaris ed Hou Saeter, i primi naturaizzati

Elkeson non sarà il primo straniero a vestire la maglia della Nazionale cinese. Lo scorso 7 giugno, Marcello Lippi fa il suo ritorno in Nazionale dopo che a marzo gli era succeduto senza successo per due partite Fabio Cannavaro (che assunse il doppio incarico oltre a quello dell’Evergrande). Il tecnico di Viareggio nelle amichevoli contro Filippine e Tajikistan convocò Nicolas Yennaris dal Beijing Guoan a centrocampo, meglio noto come Li Ke, il quale debuttò da titolare nel primo match contro la rappresentativa del sudest asiatico.

Nico Yennaris, scuola Arsenal, dal 2015 militava nel Brentford nella Championship inglese, prima di passare nella scorsa sessione invernale al Beijing Guoan ed essere registrato come calciatore locale. Infatti la madre del calciatore ha origini cinesi e questo ha reso possibile il suo processo di naturalizzazione a cittadino cinese in base al rapporto di parentela.

Mentre la naturalizzazione di Elkeson ed altri giocatori stranieri senza rapporti di parentela deve attendere i cinque anni di militanza nella Chinese Super League, quella dei calciatori con radici cinesi poteva essere realizzata anche alcuni anni prima, ma le autorità sportive hanno sempre messo un veto su questo processo. Probabilmente quel che ha fatto determinato un cambio di strategia sono stati i recenti deludenti risultati della Nazionale imbottita di Over 30 oramai a fine ciclo.

Nella scorsa sessione invernale Beijing Guoan, Shandong Luneng, Shanghai Shenhua e Guangzhou Evergrande sono stati i tre club licenziati dalla Chinese football Association per tesserare calciatori naturalizzati con radici cinesi. I pechinesi oltre al Yennnaris hanno ingaggiato dallo Staebek in Norvegia l’esterno offensivo classe 1998 John Hou Staeter, mentre il Guangzhou Evergrande il difensore dell’Everton Tyas Browning e l’esterno peruviano Roberto Siucho. Tutti i calciatori citati potranno essere impiegati da Lippi in futuro.

Recentemente Tyas Browning ha ottenuto il passaporto cinese, anche se per quel che riguarda il discorso della Nazionale, bisognerà attendere il via libera dalla FIFA dato che il calciatore con la nazionale U21 inglese partecipò a match di qualificazione agli europei di categoria che potrebbero renderlo non eleggibile al cambio di nazionale.

Il processo di naturalizzazione ha coinvolto anche altri due calciatori che non potranno rappresentare la nazionale cinese: il difensore gabonese in forza allo Shanghai Shenhua, Alexander N’Dombou (padre gabonese e madre cinese), il quale però ha già militato con la maglia della Nazionale africana.

L’altro profilo invece è quello di Pedro Delgado, portoghese di 21 anni, ex Primavera dell’Inter, che lo Shandong Luneng ha prelevato lo scorso gennaio dallo Sporting Lisbona. Delgado ha trascorso la prima parte della stagione fra la squadra riserve essendo gli slot per gli stranieri già pieni, ma a giugno ha ottenuto il passaporto cinese ed una volta aperta la sessione di calciomercato è stato registrato come calciatore locale.

Il caso di Delgado è pieno di interrogativi, in quanto il calciatore non ha militato per cinque anni in Cina, e non sono stati riscontrati rapporti di parentela con il paese asiatico. Si sospetta che uno dei nonni o addirittura bisnonni possa avere dei legami con l’ex colonia portoghese di Macau, ma l’ipotesi non ha ancora trovato conferma. Non essendovi dunque un legame di sangue diretto con la Cina Delgado non potrà rappresentarne la Nazionale, ma solo se permarrà nella Super League per almeno cinque anni consecutivi (come nel caso di Elkeson).

Di Calcio8Cina*

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