Cartellino Rosso – Accordi con il Qatar, guardando al mondiali del 2022

In Cina, Economia, Politica e Società by Calcio8Cina

Da quando la Cina ha manifestato la propria intenzione di sviluppare il mercato calcistico, la Chinese Football Association ed il Ministro dello Sport hanno firmato innumerevoli accordi di cooperazione bilaterale, in particolar modo con gli enti sportivi e federali di Inghilterra, Spagna (leggi qui), Germania, Francia e Repubblica Ceca. L’obiettivo era quello , di assimilare il know how necessario per la crescita del calcio a livello giovanile. L’ultimo accordo siglato dalla Chinese Football Association non riguarda però una nazione particolarmente nota per le proprie prestazioni calcistiche, ma che può essere un partner ideale sotto vari aspetti: il Qatar.

Lo scorso 26 novembre la QFA Football Association (QFA) ha firmato un accordo di collaborazione quinquennale con la Chinese Football Association (CFA) presso la sede federale di Al Bidda Tower. All’incontro erano presenti Du Zhaocai, Vice Ministro dello Sport  e Presidente della CFA ed il Presidente della QFA Sheikh Hamad bin Kahlifa bin Ahmed Al Thani, membro della famiglia reale qatariota della quale fa parte anche il presidente del Paris Saint Germain.

Secondo quanto riportato da peninsulalqatar.com, l’accordo siglato riguarderà programmi di formazione per calciatori ed allenatori, con l’organizzazione di campus, seminari e partite amichevoli. Sarà coinvolta anche l’Aspire Academy, il principale centro di formazione calcistico di Doha, con sede anche in Dakar, Senegal, che vanta anche strette collaborazioni con i club europei di Kas Eupen (Belgio) e Lask Linz (Austria). Solo in tempi recenti il Qatar si sta affermando come una forza non più trascurabile nel calcio asiatico e lo sviluppo della nazionale lo si deve sopratutto al lavoro decennale svolto dall’Aspire Academy, dalla quale la Cina spera di poterne beneficiare.

“Sono molto contento di essere in Qatar per questo accordo.– ha dichiarato il presidente della CFA Du Zhaocai –Vorrei ringraziare lo sceicco Hamad bin Khalifa bin Ahmed Al Thani, presidente della Federcalcio del Qatar, il vicepresidente del QFA e il segretario generale per questa calorosa accoglienza. L’accordo rafforzerà la cooperazione fra i due paesi in vari campi legati al calcio. Conosciamo l’esperienza che il Qatar ha accumulato, i loro corsi di formazione per giocatori, funzionari, arbitri e allenatori sono estremamente utili per i partecipanti. Non c’è dubbio che il Qatar è diventato uno dei principali centri sportivi in Asia, per questo siamo orgogliosi di lavorare con la QFA.”

L’accordo siglato non riguarda solamente la cooperazione calcistica, ma anche il turismo, con un occhio puntato al Mondiale di Qatar2022. Come riportato da Titan Sports Plus, a partire dal prossimo 21 dicembre, i cinesi potranno viaggiare nello stato arabo senza il bisogno di un visto. Questo significa che i turisti cinesi potranno viaggiare liberamente verso il Qatar in vista del mondiale che si disputerà fra quattro anni, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno i biglietti per i match in programma. Per la scorsa Coppa del Mondo, oltre 100.000 cinesi hanno viaggiato in Russia, ed oltre 40.000 hanno assistito alle partite, confermandosi come una della nazioni più presenti sugli spalti, nonostante l’assenza della Nazionale Cinese alla competizione.

In vista di Qatar 2022, la cooperazione si allarga anche alle infrastrutture. Dal 2016 la China Railway Construction Coorporation lavora all’edificazione del Lusail Iconic Stadium, un impianto da ben 86.000 posti in una città che ancora non esiste. Lusail è ancora una località fantasma, che sarà pronta a ridosso dei Mondiali al fine di ospitare l’evento in uno stadio imponente, e diventare un nuovo centro attrattivo nel paese qatariota. Lusail avrà una popolazione da 250.000 abitanti e si pone di diventare la nuova meta turistica della penisola araba al pari di Dubai ed Abu Dhabi.

Fra accordi a livello di sviluppo tecnico e giovanile, turismo e infrastrutturale, la Cina trova nel Qatar un valido partner nei propri sogni di gloria nel calcio. Ma come ci piace sempre ricordare, la FIGC, la Federcalcio Italiana, è l’unico grande ente del calcio europeo a non aver siglato alcun tipo di accordo con la Chinese Football Association, mancando così i presupposti per ampliare la propria rete di business ed espandere il brand del calcio italiano in nuovi mercati.

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