Caratteri cinesi – Fumo 2/3

In Caratteri Cinesi by Simone

Seconda parte del racconto di Mu Shiying (1912 – 1940) ambientato nella Shanghai ruspante degli anni Trenta. Dietro l’apparenza di una regolare vita borghese si celano ricordi e inquietudini, l’apertura di un’attività commerciale diventa il pretesto per scrivere una lettera a un amico. La prima parte

3.
Quella sera stette sul letto per mezz’ora, dopodiché ne scese di corsa, passeggiò nella stanza per tre volte, guardò le fioche luci notturne per tre quarti d’ora, sul terrazzo, quindi si sedette e scrisse una lettera ad un amico di Pechino.

Riassunto: ricordi le belle giornate trascorse a scuola? Le giornate dei lunghi discorsi concitati, fissando la luna seduti sulla meridiana, le giornate in cui si continuava a giocare a domino col buio, all’interno del ristorante "Estremo Oriente"; l’inverno, con le giornate trascorse nel dormitorio a leggere le poesie in settenari di Li Shangyin avvolti nelle coperte, o a rubare e mangiare le noccioline, che belle giornate emozionanti! Da sei mesi a questa parte, il treno della vita sta passando così velocemente davanti a me, e rimuginando torbidamente l’amarezza della vita, chino il capo di fronte al destino.

Sicuramente avrai già saputo della morte di mio padre. Un padre che si mostrava potente un tempo, sempre all’interno del distretto finanziario, e nel depresso crepuscolo della vita, per l’ansia di esistere, le circostanze in cui mestamente se ne andò avrebbero dovuto rappresentare per me una specie di colpo. Non potrò mai dimenticare il momento in cui morì: mentre noi urlavamo a lui a gran voce, la sua bocca si contrasse a lungo, pianse impetuosamente, un viso solo con del muco e senza lacrime! Il giorno prima che morisse si trascinò, nel cuore della notte, e guardò noi tre, che dormivamo profondamente; solo dopo averci guardato a lungo, sospirando, disse: «I figli non sono felici, in metà della mia vita ho guadagnato alcuni milioni, li ho spesi tutti quanti per parenti ed amici, eppure loro non sono stati in grado di tenersi neanche un soldo. Ormai è tardi!».

Credi che quel suo pentirsi amaramente sia stato una sorta di sofferenza, per me? Quando è morto, non avevo né lacrime, né sospiri, credevo solamente che il cielo fosse collassato violentemente, che premesse sulla testa; credevo solo che davanti ci fosse un vuoto, credevo solo di essere debole come un neonato — dovevo forse fare, in qualche modo, il primo passo nel viaggio della vita? Infatti, a Shanghai ci sono tre milioni di persone che si guadagnano il pane ed io, un laureato, avevo un livello culturale piuttosto elevato; inoltre mio padre se ne era andato, e non avevo un soldo, non avrei forse potuto cercarmi un boccone di riso per mangiare? Nutrivo una tale fiducia in me, e nella seconda settimana successiva alla morte di mio padre entrai nella sezione pubblicitaria della ditta xx.

Dopo aver fatto per un mese l’uomo di società, la fiducia in me stesso si andava costruendo, gradualmente, perciò un giorno sputai nella sputacchiera del capo, e gli lanciai uno sguardo sprezzante. Ricevetti un rimprovero, allora me ne andai, arrabbiato. Avevo abbandonato la carriera dell’arte e della letteratura, e non ero neanche disposto a fare l’impiegato per gli altri, venendone sfruttato. Mio padre era stato un capitalista finanziario, perché non potevo diventare un uomo d’affari? Reclamai tutti i debiti che la gente aveva con mio padre, vendetti alcuni vecchi mobili, degli oggetti d’antiquariato, dei dipinti, e traslocai. Stabilii fuori città il punto d’inizio della mia nuova vita, e utilizzai l’intera eredità di mio padre come capitale per aprire la Compagnia Commerciale Huamao.

Dirai forse che questa cosa fu troppo rischiosa, tuttavia correre dei rischi è spesso la base del successo: come potresti averne, senza rischiare? Se ti scrivessi qui i miei piani, diresti che sono un imprenditore assolutamente fuori dal comune. Lascio che ciò che è stato sia sempre seppellito nel fango, lascio che io riparta di nuovo! Voglio che quelle persone spregevoli e spocchiose sappiano che tipo di figlio aveva mio padre! Oggi canto l’ouverture della carriera, tre anni dopo, e ti invito a venire a casa mia; voglio mostrarti il mio studio, la mia residenza, la mia Studebaker.

2. continua

[Il pezzo è anche su Caratteri cinesi, Traduzione di Franco Ficetola]

*Mu Shiying (1912 – 1940) fu uno scrittore cinese noto come massimo esponente del modernismo, stile letterario che si ispirava all’analogo occidentale. Fu attivo a Shanghai negli anni Trenta, dove contribuì a riviste come Les Contemporains (Xiandai, 1932-1935), a cura di Shi Zhecun. Mu ha scritto più di 50 racconti, alcuni romanzi, sceneggiature, e numerosi saggi nel corso della sua breve vita. Tra i suoi più celebri racconti, "Shanghai Fox-trot", "Craven A" e "Cinque in un locale notturno". La sua poetica è incentrata sull’atmosfera da sogno della città moderna, piena di locali notturni e cabaret.