Pechino alla conquista del mercato delle auto del futuro

In Dialoghi: Confucio e China Files by Sabrina Moles

Come sarà la guida del futuro? La Cina è oggi uno dei paesi all’avanguardia per ricerca e investimenti nel settore delle auto senza conducente e dei veicoli volanti. Ecco chi sono i protagonisti e quali prospettive vedono in questo mercato. “Dialoghi: Confucio e China Files” è una rubrica curata in collaborazione con l’Istituto Confucio di Milano.

Auto a guida autonoma, auto volanti, auto smart. Ma, soprattutto, auto a nuova energia. La Cina corre per ridefinire i trasporti e le sue aziende stanno velocemente passando a progetti sempre più ambiziosi. Da un lato abbiamo le start up: tante piccole aziende che propongono e sperimentano nuove soluzioni alla guida tradizionale. Dall’altro, un governo che strizza l’occhiolino all’innovazione. E i risultati si vedono: gli investimenti cinesi nel settore della guida autonoma e nella sperimentazione dei veicoli volanti superano quelli di Stati Uniti, Giappone e Unione Europea.

Le start up del momento

Il mondo delle auto driverless (in cinese: 无人驾驶汽车 wú rén jiàshǐ qìchē) più noto è quello statunitense: Tesla, Waymo (di Google), Uber e General Motors sono solo alcuni dei protagonisti. Oltre il Pacifico, le realtà si rimpiccioliscono, ma non i finanziamenti. Si tratta delle start up, aziende nate dall’iniziativa di un gruppo ridotto di persone e spesso composte da professionalità differenti tra loro. Se l’idea alla base del loro progetto ha del potenziale, ecco che all’equazione si aggiungono i finanziatori e l’impiego del venture capital (fondi di investimento che “scommettono” sull’avvio di progetti innovativi). Ht Aero, per esempio, è riuscita a raccogliere 500 milioni di dollari per la progettazione di veicoli senza conducente o in grado di viaggiare sia su strada che in cielo. Ciò non impedisce che anche le big tech più affermate cerchino di inserirsi in questa nuova, potenziale, fetta di mercato (che potrebbe valere fino a 24,3 miliardi di dollari entro il 2025): Alibaba, WeRide e Didi Chuxing sono solo alcune di queste.

Chi sono gli innovatori del momento? Solo per citare alcuni nomi: Xpeng, TuSimple, Youxia Motors, Le See e Baic Bjev. Molte di queste compagnie stanno crescendo a passo spedito, accumulando un capitale d’investimento che spesso supera i 2 miliardi di yuan. Tutte queste società hanno il proprio core business nelle auto a nuova tecnologia, spaziando dalla sperimentazione della guida senza conducente per arrivare all’ambiziosa auto volante. E la loro crescita sembra non fermarsi: Xpeng, ad esempio, ha annunciato di aver aumentato le vendite di veicoli smart del 202% nel primo trimestre 2022 rispetto all’anno precedente.

Potenziale e obiettivi

La Repubblica Popolare ospita il più grande mercato automobilistico al mondo, con quasi 30 milioni di veicoli prodotti e venduti ogni anno. E sulla base di quando affermato da Wang Zhongying dell’Energy Research Institute della National Development and Reform Commission of China, questi numeri richiederanno necessariamente un cambio di paradigma.

Da un lato, concordano gli esperti, emergono nuove sfide per la sicurezza delle persone a bordo (da qui il focus sulla guida autonoma), ma non solo. Un aumento esponenziale dei veicoli su strada richiede di rivedere il sistema energetico che sostiene la mobilità. Ecco, quindi, che Pechino avanza rapidamente per conquistare l’eccellenza intorno ai veicoli elettrici, ibridi o alimentati con combustibili meno inquinanti (come l’idrogeno). Il tutto cerca di conciliarsi con gli obiettivi del governo, che punta alla neutralità carbonica entro il 2060.

Esperimenti, test e commercializzazione

Per quanto riguarda le auto senza conducente, il trend previsto entro i prossimi anni parla di un mercato in rapida espansione. Secondo le stime della banca svizzera Ubs, il mercato globale dei robotaxi globale si espanderà a un ritmo di 2 trilioni di dollari all’anno entro il 2030. Si capisce, quindi, come anche le aziende cinesi vogliano essere parte di questa evoluzione e guidare l’innovazione oltre i confini della Repubblica Popolare.

Gli esperimenti sono già numerosi: a Pechino a maggio dello scorso anno è stato lanciato un programma pilota per il servizio Apollo Go, gestito da Baidu, che ha permesso ai passeggeri di provare l’ebbrezza di un viaggio senza autista nell’area di Shougang (divenuta nota per le competizioni freestyle delle Olimpiadi invernali) al costo di 30 yuan (4,30 euro circa) e che è stato poi avviato in versione gratuita in alcune zone di Guangzhou, Changsha e Hangzhou. La più grande area del paese per robotaxi senza conducente è quella che ospita i test di AutoX, sostenuta niente poco di meno che dal colosso Alibaba: si trova a Shenzhen e a novembre scorso è stata ampliata fino a ricoprire 168 km quadrati.

Se negli scorsi anni i test di veicoli driverless si sono moltiplicati, le autorità hanno risposto pubblicando, a settembre del 2021, i primi standard nazionali per la guida autonoma. Poi, a novembre, è stata approvata la commercializzazione nella capitale dei servizi offerti dai Baidu e della start up Pony.ai.

Le auto volanti (chiamate anche eVTOL) rimangono in una sfera meno commerciale, date le implicazioni tecniche e per la sicurezza dei passeggeri. Questo non significa che le aziende cinesi non abbiamo fatto passi da gigante nella sperimentazione di questa tecnologia, tanto che la promessa è quella di arrivare a modelli funzionanti e commercializzabili entro il 2024. Come afferma Louis Liu, fondatore della società di consulenza DAP Technologies, “il numero di parti in un eVTOL è circa un trentesimo del numero di parti in un aereo civile tradizionale. Ecco perché sono il futuro. È meno probabile che questi veicoli si rompano, mentre i costi di manutenzione rimarranno bassi. E sono elettrici, non dipendono da gas o benzina.”

 

Auto del futuro