Acque agitate

In by Simone

Una nave cinese in acque sudcoreane avrebbe ucciso un ufficiale della guardia costiera coreana. E ora la Corea del Sud ha accusato i pescatori cinesi di essere “pirati” e Seoul ha avvertito che la visita in Cina del presidente Lee Myung-bak prevista per il mese prossimo è in discussione.
Nuova scintilla tra Cina e vicini asiatici. Ancora una volta la protesta anti cinese arriva per problemi causati da contenziosi territoriali in alto mare.

Il quotidiano coreano Joongang ha definito i pescatori cinesi “pirati” in un titolo della sua prima pagina, mentre il quotidiano Chosun in un editoriale ha invitato la la guardia costiera coreana ad armarsi contro “i pericolosi pescatori armati fino ai denti”. Il prossimo viaggio del presidente coreano in Cina è in bilico, mentre le proteste di fronte all’ambasciata cinese a Seoul continuano.

La rabbia – scrivono oggi alcuni media locali cinesi – è arrivata il giorno dopo che funzionari hanno spiegato che il capitano di una nave cinese, sospettata di pesca illegale nelle acque coreane, avrebbe ucciso un ufficiale di guardia costiera e ferito un altro coreano”.

La Corea del Sud ha chiesto immediatamente spiegazioni all’ambasciatore cinese per cercare di frenare la pesca illegale cinese in acque coreane. Ieri ha presentato una protesta formale, definita “forte” dai media cinesi.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Liu Weimin ieri 13 dicembre, ha espresso rammarico per la morte del poliziotto, ma le scuse hanno sorvolato circa le accuse di Seoul secondo le quali il capitano cinese avrebbe ucciso a coltellate l’ufficiale coreano.

Liu ha detto che il governo cinese sta lavorando con la Corea del Sud per indagare e verificare la situazione. Ha detto anche che la Cina è pronta “per risolvere le questioni rilevanti” ma non ha commentato direttamente circa eventuali compensazioni.

L’incidente e le successive proteste hanno toccato sul vivo i sentimenti nazionalisti dei cinesi. Alcuni tra i netizen hanno accusato le autorità coreane di “bullismo”, invitando la Cina a non farsi intimorire dalle proteste a Seul.

La Corea del Sud convoca l’ambasciatore cinese a Seoul”, ha scritto su internet un cittadino cinese,  “Ma non osa discutere con l’ambasciata degli Stati Uniti, anche se gli Stati Uniti hanno trasgredito le regole volte”.

Secondo le prime indagini, il peschereccio avrebbe effettuato pesca illegale in acque coreane e di fronte alla richiesta di fermarsi da parte delle autorità sarebbe seguito un diverbio con il capitano cinese reo di aver attaccato l’ufficiale coreano, uccidendolo con una coltellata.

Ahn Sung-sik, un investigatore della guardia costiera sudcoreana, ha detto che il capitano ha negato l’uso della violenza. Il 42 enne cinese ha ricevuto un formale mandato d’arresto per omicidio e violazione della zona economica esclusiva della Corea del Sud.

Il capitano – ha proseguito il poliziotto coreano – ha negato l’omicidio, ma abbiamo prove importanti, compresi i suoi vestiti macchiati di sangue e non avremo problemi a formalizzare l’accusa”.

[Foto credits: blogs.voanews.com]