E’ Shenzen, uno dei polmoni economici nel sud est cinese, la città pilota. Dal primo dicembre i propri governanti sono invitati a dedicare tempo e rispondere alle richieste dei giornalisti. Se non lo faranno potranno essere rimossi, spostati o licenziati.
Il direttore dell’ufficio stampa del municipio di Shenzen spiega le ragioni di questa scelta: abbiamo intenzione di ottimizzare il disordine con il quale vengono comunicate le decisioni ufficiali del governo cittadino.
Dopo le Olimpiadi si è aperta una breccia di maggiore libertà per quanto riguarda l’informazione, come hanno dimostrato alcuni scandali e il non ultimo disordine scoppiato nel Xinjiang, quando la televisione pubblica non nascose video e immagini. Rimangon però ancora molte difficoltà per i giornalisti di accedere a informazioni di prima mano e andare oltre le veline ufficiali. Molti giornalisti sono ancora oggi arrestati, mentre nessuno spazio viene lasciato ai free lance o ai blogger.
La BBC ha effettuato una prova per testare la volontà dei governanti di Shenzen: ha mandato dieci domande a dieci diversi uffici. Nessuna risposta. Bisognerà attendere dicembre, quando le risposte, saranno formalmente obbligatorie.