Sembra una storia senza fine. Dopo l’accordo riportato tra Unicom China e Apple per la vendita dell’Iphone in Cina, dopo le liti per la gestione dell’Apple Store a Pechino lo scorso febbraio, tra China Mobile, il più grande operatore di telefonia mobile con 350 milioni di abbonati, e la Apple continuano, estenuanti, le trattative per la distribuzione dell’Iphone (quello originale, naturalmente) in Cina.
Secondo molti osservatori si sta assistendo a una vera e propria partita di poker tra le due aziende, intenzionate a raggiungere un accordo, ma ognuna con l’obiettivo di massimizzare gli introiti.
L’oggetto del contendere è il modello di revenue sharing proposto dalla Apple, così come viene applicato in tutte le parti del mondo. China Mobile, d’altra parte, sembra ferma nel negare questa possibilità, dato l’alto numero di mercato messo a disposizione dell’Iphone.
Henry Blodget su Silicon Alley Insider ha fatto i conti in tasca a entrambi e la conclusione sembra indicare un’ampia possibilità che a spuntarla possano essere i cinesi. “L’accordo pare inevitabile”, sostiene l’esperto. Secondo i suoi calcoli infatti, anche se la Apple accettasse di prendersi l’uno per cento degli introiti del mercato infinito, senza revenue sharing o altri meccanismi di guadagno, potrebbe fatturare 600 milioni di dollari all’anno. Se la percentuale salisse al 5% (quota considerata ragionevole dagli analisti), la somma totale per Apple sarebbe di 6 miliardi di dollari all’anno, senza revenue sharing. Viste le cifre, l’accordo appare inevitable. Ma le trattative, continuano.