Murong Xuecun, nel discorso di apertura dell’anno accademico 2011-2012, chiede agli studenti di essere persone e non ingranaggi. E di diventare cittadini moderni, che sappiano far valere i diritti elencati nella Costuzione: libertà di parola, di stampa, di fede, di manifestazione, di riunione e di formare associazioni. Forse il direttore ha chiesto alla persona sbagliata: non sono un personaggio di successo e non ricevo applausi di incoraggiamento.
Secondo i canoni accettati da quest’epoca, le persone di successo sono quelle che hanno tanti soldi, vivono in case grandi, guidano grosse automobili. Se sei donna, porti al collo pesanti collane; se sei uomo, al tuo fianco devi avere una donna con una pesante collana al collo. Non ho niente di ciò.
Sono uno scrittore e, stando a quanto ritengono in molti, lo ‘scrittore’ ha tre caratteristiche: è povero, sporco e arrapato. Anche se non proprio poveri, alcuni giovani scrittori mantengono bene le altre due qualità. Per come la vedo io, la parola scrittore ha a che fare con la frustrazione e il degrado, non c’entra un cazzo con le amanti e i loro collier.
L’unico successo è che ho pubblicato dei libri. Per alcuni può bastare, per altri è solo uno spreco di alberi. Per questo oggi in piedi qui mi vergogno un po’: non rappresento un buon modello.
[…] Diciannove anni fa ero come voi: valige e fagotto. Ho lasciato la mia casa per venire a Pechino a studiare. Alcuni giorni dopo, il dipartimento ha invitato un tipo squallido e in completo beige a tenere il discorso di inaugurazione. All’epoca ero molto ingenuo. Cioè, molto stupido.Al momento del dibattito alzai la mano e chiesi: professore, come pensa dobbiamo affrontare i quattro anni di università?
Il prof replicò: vuoi che ti dica la verità o una menzogna? Risposi che volevo sentire la verità, e disse: se vuoi la verità, allora devi studiare bene il Marxismo-Leninismo, il pensiero di Mao Zedong, le teorie di Deng Xiaoping (all’epoca la teoria delle tre rappresentanze e lo sviluppo scientifico non erano ancora uscite), lottare per rafforzare il Paese, “impegnarti nello studio per fare progressi quotidiani”. Entrare nell’associazione studentesca, diventare membro del partito, impegnarti e lottare per diventare una risorsa utile che contribuisce alla nazione, al popolo e alla società.
Replicai: e il falso? Rispose: se vuoi sentire il falso, ti consiglio di non fare domande stupide.
La vita dovrebbe essere vissuta così, esistono forse risposte standard? In quattro anni di università dovete fare quello che vi pare: bere, ballare, innamorarvi. Se dopo aver bevuto, ballato e soprattutto dopo aver avuto delle storie, vi restano delle forze, potete anche leggere e studiare.
Non vi esorto a contribuire alla società, no, prima di tutto dovete contribuire a voi stessi, poi dedicarvi alla famiglia, a parenti e amici, e solo infine rivolgervi alla nazione e alla società.
Non dovete essere delle persone utili; ‘utile’ è una parola bastarda, semplice e violenta, che fa della persona un oggetto. Non siete dei pezzi di legno, non dovete pensare se siete buoni a far da bastone o da combustibile.
Stando a certe idee ortodosse, questo insegnante mi ha fuorviato. Poiché di buona famiglia, avevo ottime prospettive. Potevo diventare avvocato, businessman o capo di qualche miniera; è come dire che non ce l’ho fatta.
Potevo vivere una vita esuberante, svegliarmi ogni giorno e contare le banconote in tasca, investirle in ancor più soldi e persistere nel male. Ma sono stato fuorviato e ho intrapreso la strada della dissolutezza.
Ho stupito tutti facendo lo scrittore. Dopo diciannove anni, quando ripenso a quelle cosiddette menzogne, devo riconoscere quanto siano state importanti per la mia vita.
[…] La Cina del Ventunesimo secolo ha molte particolarità. Le più singolari sono tre: una è il mahjong, un’altra sono i complotti e gli intrighi e la terza sono i funzionari di ogni forma e colore. Provate a chiuderli in una gabbia, e vedrete. Altro che lo zoo di Pechino!Questi funzionari, chiamati direttore Zhang o segretario Li, vivono fregiandosi dei loro titoli, dimenticando di essere prima di tutto delle persone, e poi dei funzionari.
E ancora quei barbari funzionari delle demolizioni, la polizia urbana che picchia gli ambulanti. Si sono tutti dimenticati una cosa: che prima sono delle persone, e poi dei poliziotti. […] La nostra cultura li ha sempre chiamati ‘eroi‘. Non mi oppongo, ma penso che non sono persone.
[…] Il primo augurio che vi faccio è di diventare persone vere, non mattoni della rivoluzione, né pezzi di qualche ingranaggio; di non essere la capra né l’arma di nessuno. Che siate voi stessi.Potete diventare direttori e segretari, ma sapete che è solo un titolo ufficiale che non vi rappresenta completamente. Potete anche entrare in qualche organizzazione, ma non dovete appartenervi incondizionatamente, trasformandovi in schiavi compiacenti. Siete esseri umani: la più saggia delle creature, il metro dell’universo. Siete un miracolo della natura.
[…] La maggior parte dei presenti qui ha già compiuto diciotto anni, quindi il secondo augurio che vi faccio è che diventiate cittadini moderni. […] In quanto cittadini, oltre a dover pagare le tasse, dovete conoscere diritti e doveri.Spero che la prima cosa che farete dopo l’università sarà leggere la Costituzione. Lì sono fissati molti diritti: c’è la libertà di parola, di stampa, di fede, la libertà di manifestazione, di riunione e di formare associazioni.
Queste libertà vi appartengono, sono vostre, non dovete lasciare che ve le portino via. Se qualcuno ve le porta via, dovete fare come un cittadino vero, e andarvele a riprendere.
[Continua su Caratteri Cinesi, tradotto da Lucia De Carlo. Foto credits: roibal.net]*Murong Xuecun, classe 1974, comincia a scrivere online nel 2001. L’anno seguente pubblica Chengdu, stanotte fammi dimenticare e lascia il lavoro per dedicarsi alla scrittura. È stato inserito tra i candidati 2008 al Man Asia Literary Prize e nel 2010 ha vinto il prestigioso premio Letteratura del popolo. È considerato uno dei principali scrittori cinesi contemporanei.