Necessario strumento di autosupporto per digerire i fraintendimenti e le inquietudini quotidiane. Quando ogni sforzo di dialogo interculturale cede davanti alla bieca logica capo-dipendente.
10 novembre 2009, 16:14
IL REGALO PER L’AQUILA
Le puntate precedenti sono state raccontate da Il Fatto e da Left nelle scorse settimane. In estrema sintesi, possiamo dire che l’architetto S. Ban aveva donato un progetto per il nuovo conservatorio de L’Aquila e che il governo giapponese ci avrebbe messo sopra 500 mila euro. Ma la perfetta macchina organizzativa italiana ha bloccato tutto. Ed è partita comunque la costruzione del conservatorio con soldi pubblici.
La causa di tutto ciò? Nella migliore delle ipotesi: incomprensione circa i finanziamenti. Nella peggiore: oltre al problema dei finanziamenti, anche l’errata scelta del luogo (un’area sottoposta a sequestro giudiziario), gli scontri tra amministrazione comunale e Protezione civile. E chi ne ha, più ne metta. (Non l’ho fatta breve, e me ne dispiaccio)
Ieri l’ambasciatore giapponese ha incontrato Bertolaso. A quanto pare, pacche sulle spalle e clima collaborativo tra i due. Bertolaso ha detto che è in atto una “riconsiderazione” del progetto e che, se anche il nuovo conservatorio è già in costruzione, Ban può sempre progettare un auditorium per la città (era questo, del resto, l’oggetto dell’accordo, siglato ormai molti mesi, fa tra Aso e Berlusconi).
L’ambasciatore assicura che stavolta il progetto sarà realizzato – ne va della sua faccia. Vedremo. Ban sarà di nuovo sul posto domani, mercoledì 11 novembre. E intanto Bertolaso annuncia che andrà in pensione entro fine anno. Una brutta notizia per l’ambasciatore?
*Lavoro per un giornale giapponese, ma in Italia. Non parlo giapponese, ma passo le giornate a discutere con un giapponese: il mio capo. Ne ho cambiati diversi, eppure molte questioni sono rimaste le stesse. Ce n’è una, poi, a cui proprio non so dar risposta: che ci faccio qui? (senza scomodare Chatwin per carità)