Vietato parlare dei leader

In by Simone

A Canton il New Express ha dovuto cambiare editore e contenuti. Il motivo? Un articolo in cui hanno raccontato la vita dei cinque maggiori politici cinesi, incluso Xi Jinping, il probabile futuro segretario e presidente. Erano lodi, ma forse al Partito non sono andate giù lo stesso. Secondo quanto è stato riportato dal South China Morning Post, il New Expressha confermato che il suo editore capo, Lu Fumin, che aveva passato 14 anni nella redazione della testata, è stato rimosso dal suo incarico per essere inviato a dirigere la sezione delle notizie politiche di un giornale gemello, lo Yancheng Evening News".

Dopo l’incidente, la testata ha anche “eliminato le sue pagine editoriali, quelle nazionali e internazionali e ha mantenuto solo le pagine che coprono le notizie di Canton, lo svago e lo sport e una pagina di notizie sull’area del delta del Fiume delle perle”.

Secondo Liu Zhiyu, un giornalista investigativo presso il New Express, il il giornale è però destinato a tornare alla normalità.

Il New Express ha fatto sapere che si sarebbe trattato di un “normale trasferimento” e il cambiamenti farebbero parte di di un “rilancio”.

Il fulmine abbattutosi sulla testata sarebbe stato causato da una pagina, risalente al 10 luglio scorso, dedicata al passato di alcuni membri del Politburo.

Quel giorno la testata cantonese ripubblicò delle indagini portate avanti dal Jinan Daily su cinque membri della massima istituzione politica cinese, “con il Vice presidente Xi Jinping, che tutti si aspettano sarà il prossimo segretario generale e presidente, al centro della pagina; Li Keqiang, probabilmente il futuro Premier, nella colonna di sinistra; il Vice Premier Wang Qishan, il capo del Dipartimento per l’Organizzazione del partito Li Yuanchao e Zhang Dejiang, capo del Partito di Chongqing, sul lato destro”.

Non si sarebbe però trattato di critiche, al contrario. L’indagine riportava infatti “un racconto adulatorio della vita che Xi ha vissuto dopo essere stato inviato in un’area rurale durante la Rivoluzione culturale”.

Ma Pechino non sembra gradire nemmeno le lodi. Sina News ha scritto che per il New Expresstutti gli editoriali e i pezzi investigativi non potranno riguardare temi legati a notizie nazionali, non importa che elogino o critichino le autorità”.

La pagina è scomparsa dagli archivi online della testata.

I media di Hong Kong hanno reso nota l’opinione di Zhan Jiang, un esperto di comunicazioni presso la Beijing Foreign Studies University, secondo il quale “dopo lo scandalo di Bo Xilai e con il Congresso del Partito in arrivo, il governo centrale sembra non voler più avere problemi con le amministrazioni locali”. Per Zhan “la censura dei media è routine in Cina”.

Il Congresso del Partito Comunista, in programma per ottobre, sancirà il passaggio della leadership ad un nuovo gruppo dirigente, che la deterrà per 10 anni.

Il momento – già delicato di per sé – è stato reso ancora più difficile da una serie di scandali che hanno riguardato Bo Xilai, l’ex capo de Partito di Chongqing.

Bo era in lizza per un posto nel potentissimo Comitato permanente del Politburo, ma questa primavera – per dinamiche ancora poco chiare – è stato epurato. Si è anche parlato si un possibile coinvolgimento della moglie, Gu Kailai, nell’omicidio di un cittadino britannico avvenuto in autunno.

* Michele Penna è nato il 27 novembre 1987. Nel 2009 si laurea in Scienze della Comunicazione e delle Relazioni Istituzionali con una tesi sulle riforme economiche nella Cina degli anni ‘80-’90. L’anno seguente si trasferisce a Pechino dove studia lingua cinese e frequenta un master in relazioni internazionali presso l’Università di Pechino. Collabora con Il Caffè Geopolitico, per il quale scrive di politica asiatica.

[Scritto per Lettera 43; Foto Credits: ownieu.owni.fr]