Un’altra protesta ambientalista: contro la Sinopec

In by Simone

Centinaia di persone hanno manifestato a Ningbo, provincia dello Zhejiang. Chiedono lo stop dei piani di ampliamento della raffineria Sinopec. L’impianto è il più grande della Cina e sarà oggetto di un ulteriore investimento di 55,9 miliardi di yuan (circa 6 miliardi di euro). Il South China Morning Post, quotidiano di Hong Kong, rivela le motivazioni dei manifestanti: le autorità starebbero nascondendo importanti informazioni sull’inquinamento che l’impianto produrrà al termine dei lavori di ampliamento. Le autorità cittadine hanno però confermato di non volere tornare indietro sulla decisione perché "rispetta i parametri di valutazione ambientale".

Alla fine, la capacità di raffinazione del petrolio verrà portata a 15 milioni di tonnellate, mentre quella di etilene a 1,2 milioni di tonnellate all’anno. "Informazioni dettagliate saranno pubblicate una volta implementate misure di revisione a livello ambientale, " si legge nel comunicato pubblicato dal governo distrettuale. "A quel punto verrà ascoltata l’opinione pubblica". La gente di Ningbo, però non è convinta della sincerità dei pubblici annunci. Soprattutto rimane preoccupata per le emissioni di paraxilene (Px) dell’impianto. Il Px è una sostanza molto inquinante utilizzata nella produzione di vernici e plastica.

L’ inalazione di grandi quantità di Px provoca danni al sistema nervoso centrale, al fegato e ai reni, aumentando esponenzialmente il rischio di morte. L’impianto di Zhenhai emette ogni anno, riporta il South China Morning Post, già 500 mila tonnellate di Px all’anno. L’informazione ufficiale però smentisce la pericolosità del Px, dicendo che è stata "demonizzata" da alcuni post apparsi online. Circa 200 cittadini di Zhenhai avrebbero inviato una petizione al governo distrettuale per chiedere lo spostamento dell’impianto petrolchimico. "Da quando Zhenhai è stato trasformato in un polo petrolchimico negli anni 70, si è verificato un incremento dei tumori e di malformazioni neonatali, " dice al quotidiano di Hong Kong uno dei firmatari, che ha voluto rimanere anonimo. "Mia madre è morta di cancro."

I manifestanti di Ningbo rimarranno probabilmente inascoltati. L’attuale sindaco è uno che nel settore petrolchimico ha lavorato. "Dobbiamo andare avanti su tutta la linea per cancellare ogni ostacolo che si oppone all’inizio dei lavori di ampliamento [dell’impianto di Zhenhai]." Ningbo, insomma, diventerà un "polo petrolchimico di prima importanza a livello mondiale." La scelta di trasformare radicalmente Ningbo sembra contrastare con la direzione che la Cina vuole tenere nelle politiche ambientali. "Negli ultimi dieci anni abbiamo raggiunto dei risultati sul piano della rivoluzione industriale, ma l’ambiente è devastato," scriveva solo ieri il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese in occasione della pubblicazione del Libro bianco sulle politiche energetiche. "La Cina è determinata a seguire la strada dell’ecologia".

Lo stesso Hu Jintao ha detto che ‘ci saranno seri problemi sociali se la gente non potrà mangiare cibo sano, respire aria pulita, bere acqua pura’. La Cina è il più grande investitore in energia pulita e il Pil verde è ormai considerato un asset del Paese."

[Scritto per Lettera43; Foto credit: http://fmnnow.com/ ]

*Marco Zappa nasce a Torino nel 1988. Fa il liceo sopra un mercato rionale, si laurea, attraversa la Pianura padana e approda a Venezia, con la scusa della specialistica. Qui scopre le polpette di Renato e che la risposta ad ogni quesito sta "de là". Va e viene dal Giappone, ritorna in Italia e si ri-laurea. Fa infine rotta verso Pechino dove viene accolto da China Files. In futuro, vorrebbe lanciarsi nel giornalismo grafico.