Una strategia pericolosa

In by Simone

La Commissione militare centrale indaga sui rapporti tra Bo Xilai e i funzionari della polizia di Chengdu e Wen Jiabao pubblica un articolo contro la corruzione dei funzionari pubblici. Bo potrebbe essere indagato proprio per questo ma secondo gli analisti questa tattica è rischiosa.Il premier Wen Jiabao ha scritto un editoriale sul giornale di Partito Qiushi, ovvero Cercare la verità, in cui afferma che il governo continuerà a lavorare contro la corruzione degli ufficiali e affinché si implementino le riforme politiche e istituzionali.

L’articolo viene da molti letto come un’ulteriore affondo a Bo Xilai e come la dimostrazione che questi sarà presto incriminato per corrruzione.

Quello che è palese è che dalle accuse che si muoveranno a Bo Xilai dipende il futuro del Partito e la  credibilità dei suoi funzionari presso la popolazione.

L’articolo di oggi Wen Jiabao “Lasciate che il potere sia esercitato alla luce del sole” è stato anticipato su Xinhua nella giornata di domenica.

Tratta dei risultati raggiunti nel campo delle riforme e della lotta alla corruzione, e evidenzia i compiti e gli obiettivi da raggiungere nel 2012.

Quest’anno priorità assoluta sarà data alle riforme in campo amministrativo, ovvero all’esame e all’approvazione dell’allocamento delle risorse pubbliche.

Il principio del “combattere la corruzione e costruire un governo pulito” scrive il premier, “deve entrare completamente nelle bozze di legge e nei regolamenti” e aggiunge che urge intensificare il meccanismo di controllo sui meccanismi contabili a tutti i livelli di governo, perché solo così si possono scoprire e gestire i casi di corruzione.

L’articolo nell’anticipazione di Xinhua dice anche che “l’abuso di potere può solo essere inserito in un contesto di supervisione effettiva e a largo raggio” e che “i governi [quello centrale e quelli locali] devono rispondere e investigare immediatamente sui problemi riportati dal popolo e dai media e che devono pubblicare i risultati delle immagini per tempo”.

Il South China Morning Post evidenzia immediatamente come “la tempistica di questo articolo favorisce le speculazioni che vedono il precedente capo di Partito di Chongqing Bo Xilai ormai caduto in disgrazia accusato di corruzione”.

Cita inoltre Hu Xingdou, un’economista della  Beijing University of Technology, che spiega come a questo punto “se veramente sarà provato che Bo era corrotto dovrà seriamente confrontarsi con questa accusa” ma evidenzia allo stesso tempo che il governno sta correndo un rischio, perché se “alti ufficiali come Bo vengono trovati colpevoli, nell’opinione pubblica diminuirà la fiducia verso i funzionari”.

Un analista di Hong Kong, citato sempre dal South China Morning Post, evidenzia che le accuse di corruzione sono quelle più facili da utilizzare contro i funzionari pubblici ma che allo stesso tempo, se Bo viene dimostrato colpevole, questo sarà un colpo anche contro la nuova sinistra cinese che si è distinta più dell’ala liberale nell’accusare la classe politica di corruzione e nel condannare il crescente gap tra ricchi e poveri.

Zhang Lifan, un osservatore che ha lavorato a lungo per l’Accademia cinese di scienze sociali, sempre citato dal giornale di Hong Kong, mette invece in luce tutt’altro aspetto.

È troppo presto per dire se l’intera saga finirà con Bo Xilai accusato di corruzione. In ogni caso, se così fosse, questo riporterebbe il caso nelle proporzioni di quanto già accaduto a  Cheng Chen Liangyu e Chen Xitong”, due membri del Politburo accusati negli scorsi anni di corruzione.

Analisti citati dal Guardian riassumono il dilemma in cui si trova la leadership cinese. “Se rivelano solo poche prove contro di lui [Bo Xilai], può sembrare che una figura popolare è stata rimossa per ragioni politiche.

Ma se le accuse sono scioccanti, il popolo si chiederà come è potuto accadere che sia diventato così potente e se altri funzionari di alto livello si possano essere comportati nella stessa maniera”.

Un altro articolo di Xinhua per altro afferma che la rimozione di Bo Xilai “non ha niente a che vedere con la lotta politica”. Il suo caso è particolarmente di rilievo perché ha un significativo supporto popolare.

Domenica scorsa il South China Morning Post ha anche riportato la notizia che cinque gruppi differenti della Commissione militare centrale stanno indagano sui rapporti tra Bo e gli alti funzionari militari della regione di Chengdu.

I legami di Bo con l’esercito, aggiunge il giornale, “sono noti” e nell’inchiesta sulla morte sospetta del cittadino britannico Heywood sono stati incriminati anche i funzionari di alto grado della polizia di Chongqing per il presunto tentativo di insabbiamento delle indagini.

[Scritto per Lettera 43; foto credits stirringtroubleinternationally.com]