Workers

In by Simone

(testi e foto di Matteo Lanetta)

Sguardo verso l’alto, in basso, attraverso le fessure, a svelare il “silenzio” delle fatiche, la realtà oltre le cronache e gli indici economici. La propaganda. Metafora della condizione di orde di lavoratori cinesi, per lo più provenienti dalle campagne, sulle cui spalle cresce la “potenza” cinese, le cui mani creano lo “spettacolo” trasmesso in mondo visione. Lontano dai riflettori quando la spartizione della torta accontenta le pance sedute al  pranzo di gala, comodo ripiego per benpensanti rimasti senza sedia pronti ad urlare uno sdegno ipocrita.
Muta resta anche la tensione nascente che lo squilibrio genera, mute le rivendicazioni di diritti negati di coloro la cui situazione marginale è condizione sine qua non dello “sviluppo”.
Così le immagini in contro luce di esseri in equilibrio precario, sospesi sulle tensioni di fili elettrici la cui rimozione è suicidio ineluttabile per la sopravvivenza, ma che, allo stesso tempo, potrebbero essere scintilla. Le scintille in un buio remoto di chi, forse inconsapevole ed abbagliato dallo show propagandato, per adesso schiaccia un meritato riposo, con la speranza che non sia da esso schiacciato. Buona fortuna

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