I prossimi due anni potrebbero rivelarsi determinanti per le relazioni con Taipei. Il biennio 2021-2022 vedrà succedersi a stretto giro il centenario e il 20° Congresso del partito comunista, che sancirà un parziale ricambio ai vertici della nomenklatura cinese. Un momento delicato che, con ogni probabilità, vedrà Xi sfondare il vecchio limite dei due mandati con l’intento di continuare a presiedere la roadomap dei due centenari, potenzialmente sine die. Consolidare l’eredità politica del lider maximo cinese pare conti almeno quanto raggiungere l’obiettivo del “ringiovanimento nazionale”.
Letture asiatiche – Il sogno cinese e la rimozione del passato
Ma Jian, costretto all’esilio e censurato a causa delle critiche esplicite nei confronti del governo di Pechino, tratteggia un apparato politico ossessionato dal controllo che vuole restituire al Paese un futuro glorioso senza però dover fare i conti con gli eventi dolorosi del passato. La nuova puntata della rubrica sulla letteratura cinese a cura di Linda Zuccolotto
Sinologie – Il Sogno Cinese diventa Diritto
La revisione della costituzione del 2018 sembra integrare la fonte primaria del diritto con gli obiettivi del Sogno Cinese, un progetto di onnicomprensivo sviluppo domestico e internazionale promosso da Xi Jinping a partire dal 2012.
Sinosfere – La politica del futuro della modernità cinese
Nato con la missione di erigere la “nuova” Cina, il Partito Comunista dal futuro è sempre stato ossessionato, proprio perché è sempre stato dalla sua capacità – o meno – di tradurre in realtà le proprie grandiose immagini della Cina futura che è sempre dipesa la legittimazione della sua leadership e quindi la sua sopravvivenza. Ma tale ossessione non è un semplice retaggio comunista, un’eredità per così dire dell’utopismo marxista-leninista. Ci sono degli schemi ricorrenti, nel modo in cui il Partito immagina il futuro, i quali a loro volta hanno una storia che precede l’esistenza del Partito stesso