Ma Jian, costretto all’esilio e censurato a causa delle critiche esplicite nei confronti del governo di Pechino, tratteggia un apparato politico ossessionato dal controllo che vuole restituire al Paese un futuro glorioso senza però dover fare i conti con gli eventi dolorosi del passato. La nuova puntata della rubrica sulla letteratura cinese a cura di Linda Zuccolotto