Alla vigilia di Capodanno abbiamo parlato con Badiucao, il Banksy cinese attualmente in auto-esilio in Australia e reduce dal boicottaggio della sua mostra a Brescia. La nostra conversazione affronta il ruolo della sua arte legato ad un passato di persecuzioni familiari fin dal maoismo, approfondendo le modalità che hanno condotto uno studente di legge a divenire un artista dissidente sotto l’ala di Ai Weiwei, creando progetti artistici che uniscono diritti umani e nuove tecnologie. Soprattutto, il dialogo con Badiucao è fondamentale per capire in che modo la Cina esercita propaganda e censura al di fuori dei propri confini: dalla coercizione e il boicottaggio alle accuse giudiziarie, i pedinamenti e le minacce di morte.
Chi è Badiucao, l’artista dissidente famoso nel mondo ma inviso a Pechino
Caratteristica fondante dell’opera artistica di Badiucao è la satira politica e la denuncia sociale contro Pechino. Hong Kong, Xinjiang, ma anche le tre T (Tiananmen, Tibet e Taiwan). L’artista di Shanghai non risparmia un colpo. Una panoramica sull’artista più controverso degli ultimi dieci anni in attesa della sua prima mostra da artista solista prossimamente a Brescia