SINOLOGIE – Le donne della rivoluzione Xinhai

In by Simone

La tesi L’influenza della rivoluzione repubblicana sul movimento di liberazione della donna cinese in età moderna esamina i grandi passi in avanti del movimento per l’emancipazione femminile fatti in quel periodo turbolento. Racconta inoltre le vicende di Lü Bicheng, Wu Zhiying, Wu  Ruonan e Zhu Jianxia per concludere che la strada è ancora lunga.
Per lungo tempo le donne cinesi, considerate parte inferiore della società, furono discriminate. Assoggettate dal potere politico, dai clan, dal potere teocratico, dalle diverse oppressioni imposte dal marito; i dogmi confuciani feudali delle tre obbedienze e delle quattro virtù, diventarono per un certo periodo strette catene per il comportamento e la moralità della donna.

Le donne cinesi non fecero eccezione: dai documenti di Huizhou alle statue dedicate alle martiri, e inoltre dalla documentazione scritta sulla successione delle passate dinastie, emersero lo status sociale e le difficoltà di vita di una donna. Tuttavia con l’arrivo della rivoluzione repubblicana, sotto  gli stimoli di europei e americani, alcune donne dell’Anhui soprattutto grazie ai loro sacrifici, sulla strada di un continuo risveglio, perseguirono con ottimismo il cammino verso la liberazione delle donne.

Status e vita delle donne nella società feudale, testimoniati dai documenti di Huizhou e dagli archi memoriali della castità
I documenti di Huizhou, riportano numerosi dati storici sullo status e la vita delle donne. In particolare riguardo al matrimonio le donne non potevano essere autonome ma dipendevano “dagli ordini dei genitori” e “dalle parole del paraninfo”; le donne senza figli non avevano diritto a ereditare la proprietà; tra il ceto sociale più povero la moglie doveva tenere un adeguato comportamento, vi era la pretesa patriarcale di mantenere la castità dopo la morte del marito e di rispettare quelle regole dettagliate e rigorose.

Il signor Hu Zhongsheng riguardo agli standard di registrazione anagrafica femminile, secondo le tavole genealogiche di Huizhou, sottolineò che la genealogia, durante la dinastia Qing, nella composizione dell’albero genealogico femminile, fu molto complicata e particolare. Per la registrazione anagrafica femminile si seguirono chiaramente i principi secondo cui il marito è superiore alla moglie e il figlio è superiore alla madre, facendo inoltre attenzione alla famiglia della donna e alla posizione che essa ricopriva in quella del marito,  evidenziando  il  valore  della  castità,  così  come  riportato  nei  classici  confuciani,  e  la  capacità  di sostenere i principi della casa. Sebbene molti alberi genealogici fossero dei tabù per le stesse famiglie, gli standard sulla registrazione anagrafica più che agli uomini, arrecarono maggiori disagi alle donne.

Il risveglio portato dalla rivoluzione Xinhai
La rivoluzione Xinhai con a capo Sun Yat-sen, iniziata con l’istituzione della Società Riviva della Cina nel 1894, giunta infine alla Repubblica di Cina fondata l’1 gennaio 1912, non solo rovesciò la dinastia Qing, ma apportò alla società cinese una serie di cambiamenti. Si considerarono i principi di libertà, uguaglianza e amore universale come lo scopo delle attività delle classi borghesi rivoluzionarie, che a favore della libertà civile e dei diritti umani impiegarono notevoli sforzi.

Oltre ad aver abrogato la gerarchia sociale a sostegno dei diritti umani, difesero inoltre la parità dei sessi. In particolare nel “Miglioramento dello statuto sociale” furono proposte trentasei misure di riforma a favore della società, includendo la parità dei sessi, e mantenendo le relative norme sui diritti della donna. Su quest’ultimo argomento citato, vi erano sette specifiche misure: no alla prostituzione; no al binomio donna- schiava; forte difesa dell’indipendenza della proprietà; attuazione della parità dei sessi; difesa dell’autonomia del matrimonio; possibilità di divorzio; libertà di risposarsi.

Dopo la formulazione del “Codice civile della Repubblica di Cina” la parità dei sessi fu considerata ancor più come un principio legislativo appartenente alle regole di diritto civile. In passato la donna cinese fu sottomessa a tre principi distinti tra loro ma di paritaria importanza, ovvero: essere sempre succube del marito, obbedire ai poteri patriarcali e osservare i diritti del capo famiglia; l’onore del marito e la sottomissione della donna, tra le coppie, causarono dunque litigi e divorzi.

In tale sfondo di cambiamento, l’instancabile ricerca di emancipazione della donna attuò una rivoluzione senza precedenti storici. Nell’Anhui questa fase fu conosciuta come Neo-confucianesimo e da Tongcheng,  l’antica  terra  delle  composizioni,  anche  le  donne  iniziarono  a  svegliarsi,  avventurandosi  in qualcosa di più ampio, in un mondo libero.

La strada percorsa da alcune donne talentuose dell’Anhui
Lü Bicheng: da donna talentuosa della vecchia scuola a precursore della liberazione
Lü Bicheng nacque a  Jingde,  paese dell’Anhui,  nel 1883. Le poesie di Lü Bicheng furono particolarmente eccelse al punto che qualcuno dopo averle lette disse: “La sua poesia merita ammirazione perché Lü Bicheng è la donna più talentuosa degli ultimi trecento anni”. Nel 1904 Lü Bicheng, ebbe una fortunata opportunità al giornale Dagongbao grazie all’editore Ying Jiangzhi, che con il suo apprezzamento e aiuto, la fece diventare vice-redattrice del giornale. Fu il primo caso di donna redattrice di un giornale in Cina.

A sostegno dei diritti della donna conobbe così moltissime celebrità e gente di ampie vedute, che influenzarono in modo significativo il suo pensiero e la sua vita. Tra queste influenze vi fu il pensiero democratico- borghese di Yan Fu: ciò che colpì Lü Bicheng in particolare, fu l’idea della parità dei sessi opposta alle tre obbedienze e le quattro virtù e all’onore dell’uomo e la sottomissione della donna. Alcuni  fattori  decadenti  della tradizione confuciana furono abbandonati, mentre i concetti di civiltà e di progresso, in un pensiero borghese, iniziarono a mutare ogni aspetto della società cinese.

Nel novembre del 1904, fu fondata la Beiyang, Scuola Normale delle donne, dove Lü Bicheng, assunse la carica di direttrice. Per la liberazione personale, per sollecitare sempre più il risveglio femminile e per attivare la propaganda dello studio sulle donne e dei loro diritti, promosse infine il Movimento di liberazione delle donne. Lü Bicheng con la sua partecipazione politica tentò di applicare i diritti delle donne, anche se, per via dell’involuzione storica della monarchia, contraria alle sue capacità e alla ricerca d’idee democratiche, pian piano decise di ritirarsi dalla vita politica.

Wu Zhiying: da giovane donna di casa a virtuosa Xinhai
Wu Zhiying nacque a Tongcheng, città della contea Zongyang, nell’Anhui. Wu Zhiying diventò famosa non solo per la sua poesia, per i suoi articoli e i suoi libri, ma ancor più fu ricordata nella storia per la sua grande amicizia con Qiu Jin. L’onorevole carattere di Wu Zhiying a sostegno della giustizia, in sintonia con i sentimenti d’intensa eroicità di Qiu Jin, furono i principi utilizzati per andare insieme verso l’influente strada opposta al sistema feudale.

Arrivato il tempo della rivoluzione Xinhai, Wu Zhiying compose una poesia “ La musica della marcia”, della  quale  nell’ambiente  militare  cinese  sono  spesso  ripresi  i  seguenti  versi:  “La  rabbia  può  diffondere ovunque paura, dieci mila coltelli vengono a grande velocità, con l’inseguimento a nord si possono cacciare i nemici oltre le robuste montagne”. Wu Zhiying al momento della morte di Qiu Jin, scrisse infine un distico elegiaco per onorarla: “Questo componimento privò A Man del suo spirito, l’odio di Wu Zhiying per sempre riporterà in vita Qiu Jin”.

Wu Ruonan: da grande soldato a donna distinta Xinhai.
Wu  Ruonan proveniente dal  Lujiang nell’Anhui,  è conosciuta  come la  nipote  del  famoso  Wu Zhangqing, generale di alto rango militare dell’esercito Huai. Lei fu una delle prime studentesse cinesi che frequentò gli studi in Giappone da straniera, una delle prime donne membro della Lega Unita della Cina, e fu anche una delle prime ad andare a studiare in Europa. La rivoluzione di Wu Ruonan fu attuata con tutti i mezzi possibili per il salvataggio di Li Dazhao, una delle prime fondatrici del Pcc (Partito Comunista Cinese) e, dopo il suo martirio, con una raccolta fondi  la donna aiutò i figli rimasti orfani.

Wu Ruonan fu scelta da Li Daozhao per insegnare ai suoi figli sociologia, e successivamente le figlie di Li Daozhao la riconobbero come madre adottiva. Ciò indicò che le due donne ebbero  simili  aspirazioni  e  interessi,  oltre  che  profondi  sentimenti  amichevoli.  Nel  1927  Li  Daozhao  fu arrestata dal condottiero Feng Xi, Wu Ruonan con Zhang Shizhao cercarono di aiutarla, senza alcun risultato. Così da martire il 21 aprile Li Daozhao morì. Wu Ruonan si precipitò a far visita alla famiglia della defunta e subito stanziò più di tremila yuan, utilizzati per seppellire la martire e assistere la famiglia.

Zhu Jianxia: da donna di casa a combattente rivoluzionaria
Zhu Jianxia, il cui cognome originale fu Chen, nacque nel 1882 da una famiglia di contadini a Tianchang, città dell’Anhui. Brillante per natura, fin da piccola invidiava i figli delle nobili famiglie poiché questi potevano frequentare gli studi, invece lei essendo donna, non poteva soddisfare i suoi desideri, perché nella società feudale “La virtù di una donna era quella di non avere talento”; poté solo ascoltare le decisioni assunte con responsabilità dai genitori, sposarsi e essere moglie di un uomo.

Le persone intorno a lei, tutta gente di grande cultura, pensarono che fosse proprio portata per lo studio e in tanti le davano suggerimenti e indicazioni. Intelligente e studiosa, presto iniziò a scrivere delle composizioni. Nel  1907  il  signor  Lu  Yangfeng  ed  altri,  la  contattarono  per  pubblicare  una  presentazione  che spingesse tutta la società verso lo studio delle donne. Approvata la richiesta, il governo dell’Anhui istituì per primo una scuola femminile statale con sede ad Anqing. Appresa questa notizia, subito Zhu Jianxia si recò a Yicheng e con dedizione intraprese il suo percorso di studi.

La scuola ammirò moltissimo la sua voglia di studiare e per questo, non solo le fu data la possibilità di frequentare gratuitamente, ma ricevette anche un’indennità di soggiorno. Zhu Jianxia nella città studio, dove durante la rivoluzione il partigiano Xu Xilin assassinò il ministro Enming della corte Qing, si dedicò alla conoscenza, alla cultura ed entrò in contatto con nuove tendenze di pensiero. Dopo aver ricercato l’emancipazione della donna, gettò le fondamenta per vivere un’esistenza meravigliosa.

Secondo quanto riportato nelle cronache locali di Shanghai, Sun Yat-sen pose l’attenzione sulla formazione scolastica delle donne dicendo che, tutte le quattrocento milioni di persone dovevano ricevere un’educazione, affidandosi alla formazione di docenti donne; per questo a Shanghai promosse la loro crescita formativa. Zhu Jianxia rispose con entusiasmo realizzando la Qinye, una scuola di formazione per l’educazione delle donne. Lei valutò questo insegnamento formativo come un aiuto verso le donne povere, utile a costruire una vita indipendente; per questo offrì non solo nozioni culturali, ma attraverso la conoscenza della storia, cercò di diffondere gli ideali rivoluzionari.

Nel 1918 Zhu Jianxia e Tang Jiawei con altri personaggi, fondarono “L’associazione nazionale cinese per la salvezza delle donne”, parteciparono attivamente al movimento patriottico e, seppur distanti sia da Pechino, sia da Tianjin sia da altre città coordinavano le università a vicenda. Nel 1922 Zhu Jianxia, Huang Renai, Wang Liming e altri, disposero la partecipazione delle donne alla CCPPC di Shanghai (Conferenza consultiva politica del popolo cinese); l’obbiettivo fu quello di accrescere il benessere umano, con lo scopo di tutelare i diritti delle donne beneficiandone a livello nazionale. In seguito realizzarono “La rivista nazionale mensile delle donne”e nel 1927, fu rinominato il Consiglio politico delle donne cinesi. Questo fu ciò che Zhu Jianxia fece dopo la rivoluzione Xinhai per l’emancipazione della donna, impiegando enormi sforzi a favore dei diritti civili.

I successi delle donne  Anhui  riguardo  l’influenza e le limitazioni del movimento per la  liberazione delle donne prima e dopo la rivoluzione Xinhai
Prima e dopo la rivoluzione Xinhai, sotto l’incoraggiante ideologia del pensiero democratico e grazie ai successi ottenuti dalle grandi donne con il movimento di liberazione nazionale, si notò come, dalla politica, dall’economia e dalla cultura, stesse emergendo la profonda influenza storica sulla società. Ciò le incoraggiò a intervenire attivamente in posizioni politiche-democratiche e a partecipare in modo diretto ad attività sociali, per perseguire con ogni sacrificio la libertà personale. I loro successi con il movimento femminile furono una gloriosa pagina della storia. Caratterizzate da uno spirito indomabile, stimolarono l’avanzamento politico delle donne che con molta fatica lottavano per i loro diritti.

Ad ogni modo, la rivoluzione Xinhai riuscì a rovesciare la monarchia feudale, introducendo nello statuto cinese “La costituzione provvisoria”; così “Le tre guide e le cinque virtù” durate più di duemila anni, e “le tre obbedienze e le quattro virtù”, ottennero un vacillamento senza precedenti. Alcuni si aprirono a nuove idee  a favore  della società,  dando  un impulso alla civilizzazione e  ai progressi  della Cina,  anche  se, per realizzare del tutto l’emancipazione della donna, ancora oggi, la strada è molto lunga.

Per quanto riguarda Lü Bicheng, a causa della rottura del suo fidanzamento, la registrazione genealogica dice che per tutta la vita non si risposò, dopo alcuni anni si convertì al buddhismo e in solitudine si dedicò allo studio poetico e letterario. Wu Zhiying visse in perfetta armonia con il marito Lian Chuan, fino a quando quest’ultimo non sposò una donna giapponese di nome Chun Ye dalla quale ebbe tre figli, e con lei andò a vivere a Pechino. Così Wu Zhiying, rimasta sola, visse in una vecchia casa a Wuxi, devota con tutta se stessa a Buddha, fino a tarda età miserabile, triste, e tormentata dalla malattia. Quanto a Wu Ruonan, donna rivoluzionaria di vecchia generazione, lei restò unita al marito Zhang Shizhao per venti anni, in seguito però, si lasciarono bruscamente poiché l’uomo si risposò con altre due donne. In conclusione si può dire che: le donne desiderano passare dalla forma all’essenza e ottenere l’emancipazione, ma confidare solo nei risultati ottenuti dalla rivoluzione Xinhai non è ancora abbastanza.

*Michela Sgroi michelasgroi[@]hotmail.it ha conseguito la Laurea Triennale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in Lingue culture e società dell’Asia orientale nel 2013. Ha svolto un’ esperienza di studio in Cina per un semestre, presso la Capital Normal University di Pechino anno 2011. Attualmente è iscritta al primo anno di magistrale in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell’Asia e dell’Africa Mediterranea e da marzo 2014 è una volontaria di servizio civile nazionale presso l’Ufficio Orientamento e Tutorato dell’Università Ca’ Foscari.

**Questa tesi è stata discussa presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Relatore: Paolo Magagnin

[L’immagine di copertina è di Federica Festagallo]