Sinologie – L’ascesa e la caduta di Lin Biao

In Sinologie by Redazione

Lin Biao abbraccia il comunismo intorno agli anni ’20 con la speranza di poter “salvare la Cina” e contribuire all’unificazione del paese oltre che alla costruzione di nuove istituzioni stabili e durature. Mao Zedong, affascinato dall’abilità militare del giovane Lin Biao, e quest’ultimo a sua volta attratto dalla figura politica di Mao, sin dal loro primo incontro sui monti del Jinggang Lin divenne il suo discepolo e di conseguenza il suo “compagno d’armi e di corrente”. Egli sostenne Mao in qualsiasi campagna politica e militare ad ogni costo, ma non mancarono delle prese di posizione da parte di Lin, che sembrava essere l’unico che poteva permettersi di contraddire Mao senza poi essere punito duramente.

La passione per la strategia militare fu il suo punto di forza e la chiave di accesso alla fama e al potere. Lin Biao fu uno dei migliori comandanti durante la Lunga Marcia, egli diresse numerose azioni militari rischiose di cui la maggior parte videro l’Armata Rossa uscirne vittoriosa. Con la fine della guerra e la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, Lin Biao passò un periodo di solitudine, lontano dalle manifestazioni pubbliche, sia a causa dei suoi problemi di salute che erano scaturiti dalle ferite di guerra e che peggiorarono negli anni, sia a causa del suo carattere forte e deciso ma anche schivo, discreto e pieno di contraddizioni.

Prendendo in considerazione le scelte politiche di Lin Biao e esaminando molti dei suoi scritti, ho potuto constatare che la più grande contraddizione di questo personaggio politico sta nel voler raggiungere un certo grado di potere e di influenza soprattutto in ambito militare ma anche politico, senza volersi esporre troppo. Quando Mao lo pose davanti la scelta obbligata di candidarsi alla carica di suo successore, Lin era realmente spaventato. Egli era consapevole di non essere all’altezza del compito ma soprattutto sapeva di non poter eguagliare una figura politica così forte quale era il “Grande Timoniere”.

Oltre il suo essere contraddittorio, un altro punto debole di Lin era la sua salute. Le ferite di guerra l’avevano reso più debole, ma ciò che lo affliggeva maggiormente erano i problemi di salute mentale. Secondo il dottor Li Zhisui, dottore personale di Mao Zedong, Lin soffriva di ipocondria, nevrastenia e di numerose fobie tra cui quella dell’acqua e quella della luce. Nel 1953 i medici sovietici gli diagnosticarono la maniaco-depressione, sua moglie Ye Qun non accettò questa diagnosi ma che fu confermata qualche tempo dopo anche dai medici cinesi. Tuttavia le sue condizioni di salute, nonostante spesso gli impedivano di essere lucido e permettevano ad altri di manipolarlo, non furono mai rese pubbliche.

La relazione di amicizia e di alleanza con Mao Zedong fu uno dei maggiori punti di forza di Lin. A questo proposito vorrei sottolineare come nonostante Lin Biao avesse molte qualità in ambito militare, egli non sarebbe diventato così celebre e potente se non fosse stato accolto sotto l’ala protettiva del presidente Mao. Se da una parte Lin fu uno dei primi che aderirono alla “linea di Mao”, la quale indicava il rovesciamento dei rapporti sociali come unica soluzione allo sfruttamento e alla repressione imperialistica che opprimeva le masse, oltre che un compagno fedele che fu di grande appoggio in molte occasioni chiave per il raggiungimento del potere da parte di Mao come la conferenza di Zunyi; dall’altra Mao vide in Lin l’alleato perfetto che faceva al caso suo.

Mao diede la possibilità a Lin di diventare il suo braccio destro in battaglia e in politica, insieme diedero vita ad una scuola militare totalmente rivoluzionaria, completamente diversa da ogni altra esistente, sto parlando della “Università militare e politica anti-giapponese”. Attraverso quella che loro chiamarono “didattica nuova”, riuscirono a realizzare ciò che nessun altro leader comunista aveva mai pensato di fare. I soldati che studiavano nella loro università non solo appresero tecniche militari e strategiche per affrontare ogni tipo di situazione in guerra, ma vennero anche istruiti dal punto di vista politico e ideologico.

Durante la Rivoluzione culturale, periodo molto importante per lo sviluppo della Cina maoista così come per l’ascesa politica di Lin Biao, la relazione di amicizia e di alleanza che legava Mao e Lin divenne sempre più stretta e influente. Negli anni precedenti alla Rivoluzione culturale Lin ricevette molti incarichi importanti tra cui la nomina a Ministro della Difesa. L’Esercito Popolare di Liberazione a cui lui stesso diede vita era diventato un esempio da seguire, il giornale pechinese Il Quotidiano del Popolo elogiò l’esercito come “un esercito dal grande carattere proletario e combattivo” e annunciò la campagna “imparare dall’EPL”, con la quale Mao espresse tutta la sua soddisfazione nei confronti delle riforme militari introdotte da Lin e invitò la società ad imparare dall’impegnativo lavoro politico e ideologico svolto dall’esercito.

La campagna contribuì ad accrescere la popolarità del pensiero di Mao Zedong ma allo stesso tempo anche ad aumentare prestigio e influenza delle forze armate in generale e del loro leader Lin Biao. Quindi, all’alba della Rivoluzione culturale l’esercito era ormai diventato uno strumento potentissimo non solo nelle mani di Mao ma anche in quelle di Lin. Quest’ultimo si era guadagnato il posto di primo oratore nelle manifestazioni pubbliche del partito dove sedeva sempre al fianco del Grande Timoniere. Tra i maggiori incarichi che ebbe Lin Biao in questo periodo, di particolare importanza fu il compito di gestire le indomabili guardie rosse. Monitorare e organizzare il lavoro delle guardie rosse non era cosa da poco, più volte Lin fu costretto a richiamarle all’ordine poiché molto spesso erano imprevedibile e violente.

Il Libretto Rosso, composto da tutte le citazioni di Mao Zedong raccolte dallo stesso Lin Biao, durante la Rivoluzione culturale divenne il libro più famoso nel paese oltre che una vera e propria Bibbia per le guardie rosse. Ognuna di loro ne esibiva una copia durante i raduni e lo stesso Lin portava la sua copia con sé. L’opera redatta da Lin Biao fu uno degli strumenti chiave nella diffusione del pensiero di Mao.
Già verso la fine della Rivoluzione culturale cominciarono a nascere le prime insoddisfazioni e i primi attriti tra i due “compagni di corrente e di battaglia”. Mao era insofferente nei confronti di Lin, lo considerava una persona scomoda a causa delle loro divergenze di opinione e della sua crescente influenza in politica grazie allo sviluppo delle forze militari. In seguito, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio del 1970 le lotte tra i vari gruppi politici e l’inasprirsi del rapporto tra i due portò alla rottura della loro preziosa relazione.

Il 13 settembre 1971 un aereo probabilmente diretto in Unione Sovietica, precipitò in Mongolia a causa di un presunto errore del pilota. A bordo del velivolo era presente Lin Biao e la sua famiglia (ad esclusione della figlia Lin Liheng) ed altre 6 persone, nessuno dell’equipaggio sopravvisse all’impatto. Mao era già a conoscenza che un volo con a bordo Lin e la sua famiglia fosse decollato da Beidaihe, residenza estiva di Lin, e venne interpretato come un piano di fuga. Lin Biao da allora venne considerato un traditore e il suo nome divenne tabù in Cina.

Lo shock fu tale da paralizzare l’intero partito comunista, i grandi festeggiamenti per l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese furono rimandati e alla popolazione fu detto che si tratta di una misura per risparmiare. La popolazione venne a sapere dell’incidente solo un anno dopo l’accaduto, per il Partito era uno compito arduo dover spiegare che un altro uomo politico di rilievo era scomparso misteriosamente tradendo il leader comunista Mao Zedong.

Gli ultimi giorni vissuti da Lin e l’incidente aereo possono essere considerati la parte più intrigante della sua vita. Molti hanno indagato sull’incidente, molti hanno scritto sul presunto complotto tanto che la bibliografia dedicata a questo argomento è molto vasta.
Esiste più di una versione dei fatti dell’incidente, ma ancora oggi è difficile stabilire con certezza quale di queste sia la più attendibile a causa di documenti mancanti o mai rilasciati pubblicamente. Secondo la versione ufficiale cinese, Lin avrebbe cercato di fuggire dopo aver cercato di assaltare il treno su cui Mao stava viaggiando per fare ritorno a Pechino. Il piano fallì quando Mao cambiò i propri piani all’improvviso decidendo di partire prima del previsto, in quel momento Lin capì di essere stato scoperto e decise di fuggire dal suo paese.

In un primo momento molti sostennero che dietro la stesura dell’artificioso piano “571”( nome con il quale fu chiamato il piano per attentare alla vita di Mao Zedong) ci fosse il figlio di Lin, Lin Liguo. Tuttavia, esaminando dettagliatamente il piano 571, gli esperti sono giunti alla conclusione che data la poca accuratezza con cui è stato scritto e la poca conoscenza dell’autore in termini di strategia militare, è impossibile che il documento sia stato scritto da Lin Biao, suo figlio o qualsiasi altro militare loro alleato. Preziosa fu la testimonianza dell’unico membro della famiglia Lin che si oppose alla fuga in aereo, ovvero la figlia Lin Liheng. Lei era a conoscenza dei piani segreti di Lin Liguo, ovvero era certa che volesse allontanare il padre dal paese per salvarlo da un possibile attacco da parte di Mao Zedong.

Attraverso la sua testimonianza siamo venuti a conoscenza di molti dettagli interessanti degli ultimi giorni di Lin. Inoltre, fu lei fu che avvertì il partito della fuga della sua famiglia sperando di poter ricorrere all’aiuto dell’unità 8341 per ostacolare la loro partenza; purtroppo il partito si rifiutò di intervenire ma le fu riconoscente dell’avvertimento. Tra le tante versioni del “caso Lin Biao” non mancano quelle più bizzarre. Yao Mingle, il cui nome sembra essere lo pseudonimo di uno sconosciuto, ha redatto un’opera che tratta proprio di questo caso e che presenta dei dettagli inediti ma poco attendibili. Nel periodo successivo all’accaduto infatti, molti fantasticarono sull’incidente proprio perché l’incertezza di alcune informazioni lasciava molto spazio alla fantasia.

Le ripercussioni del caso Lin Biao sul partito e sulla società furono abbastanza dure. Il suo presunto tradimento fu un vero e proprio scandalo acuito dalla campagna “Critichiamo Lin, Critichiamo Confucio” lanciata da Mao e da sua moglie Jiang Qing rivale in politica di Lin Biao e leader della Banda dei Quattro. Tanti dettagli del caso Lin Biao non sono ancora venuti alla luce, ma fino a quando non saranno rilasciati dei documenti ufficiali, e fino a quando scrittori e curiosi continueranno a speculare sulla vicenda non potremmo mai sapere la verità.

*Eleonora Priori è nata il 2 maggio 1992 a Sezze (LT) e vive a Cisterna di Latina. Dopo aver conseguito il diploma di maturità linguistica, ha conseguito la laurea triennale in Lingue e Mediazione Linguistico-Culturale con indirizzo Operatori nella Comunicazione Interculturale presso l’Università degli Studi Roma Tre nel luglio 2015. Da febbraio a luglio 2015 ha trascorso un periodo di studio in Cina presso XISU, Xi’An International Studies University.

**Questa tesi è stata discussa presso l’Università Degli Studi Roma Tre. Relatore: prof. Mauro Crocenzi