Single Day. Alibaba batte tutti i record

In by Simone

13,3 miliardi di euro in un giorno, una crescita del 60 per cento sull’anno precedente. In quello che è il più grande evento di shopping online al mondo, Alibaba ha fatturato in un giorno più di quanto Facebook ha guadagnato nell’intero 2014. Il giorno dei single è ormai un’orgia consumistica senza precedenti. E tiene insieme due linee guida del nuovo piano quinquennale: puntare su internet e sui consumi.
A poche ore dall’inizio, ha già stabilito un nuovo record. Il giorno dei single, creato dal colosso cinese Alibaba, è il più grande evento al mondo di ecommerce. I cinesi si preparano con anticipo, alle 00:00 dell’11 novembre hanno già aperto le pagine con le offerte migliori. È una lotta contro il tempo: 24 ore di prodotti a prezzi stracciate sulla più grande piattaforma di commercio online del mondo.

Alibaba ha reso noto che già nei primi 30 minuti sono stati raggiunti 3 miliardi di euro di fatturato. A mezzogiorno si sono superati gli otto miliardi, la cifra record raggiunta durante l’intero arco delle 24 ore dell’anno scorso. Quest’anno nella prima ora 45 milioni di persone hanno comprato dai loro service. E questi dati non tengono conto delle altre aziende di commercio online e del traffico generato dagli smartphone, che in Cina costituisce un buon il 70 per cento degli utenti.

E pensare che fino a pochi anni fa in Cina non esisteva nemmeno lo stato di “single”. Si poteva essere sposati o non sposati. E che quest’ultima fosse una scelta non era nemmeno contemplato. Poi nel 1993 un gruppo di studenti dell’università di Nanchino, decise di festeggiare il loro non essere in coppia facendosi un regalo. Scelse come data l’11/11: uno, ripetuto per quattro volte.

Una ricorrenza che ha ripreso il più grande gruppo di ecommerce cinese Alibaba nel 2009 per far concorrenza al Cyber Monday statunitense. Da allora in quel giorno fa vendite da record. Già nel 2012 ha battuto il primato del Cyber Monday ed è in crescita anno su anno. L’anno scorso in 24 ore ha venduto merci per un totale di 8,6 miliardi di euro a fronte dei 5,3 dell’anno precedente.

Quest’anno l’azienda del guru Jack Ma ha preparato una macchina bestiale: 1,7 milioni di persone, 400mila veicoli, 5mila magazzini e 200 aereoplani saranno impiegati per 24 ore di consegne. Le Poste cinesi hanno stimato che oggi viaggeranno per il territorio cinese 760 milioni di pacchi. Un incremento del 42 per cento a fronte dei 550 dell’anno scorso. “Oggi è dura, domani sarà peggio. Ma dopodomani splenderà il sole”.

Jack Ma viene così citato da Kevin Spacy nella campagna pubblicitaria dell’azienda. E l’attore di House of Cards, proprio nei panni del 45esimo presidente americano Frank J. Underwood, si rivolge al “grande popolo cinese” provocando qui e lì il proprio paese: “Alla Casa bianca siamo pieni di firewall, nemmeno il presidente potrà sfruttare queste incredibili offerte [del giorno dei single]

Nella difficile transizione da fabbrica del mondo a economia di servizi, la Repubblica popolare ha puntato tutto su un nuovo ceto medio urbano pronto a consumare. Zhongnanhai, il Cremlino cinese, vorrebbe che i consumi aumentino fino a rappresentare una percentuale importante del Pil del paese. Oggi nella seconda economia mondiale, rappresentano appena il 30 per cento. Negli Stati Uniti sono al 70 per cento. Per questo a giornata ha ricevuto anche gli auguri del premier Li Keqiang. Il primo ministro cinese è anche convinto che sarà internet a rivoluzionarne il tessuto economico della nazione.

Alla fine di giugno erano online 668 milioni di cinesi, quasi la metà della popolazione. Il volume di affari trainato dall’e-commerce quest’anno ha già superato i 2mila miliardi di euro. Rispetto all’anno scorso è raddoppiato. Nel 2014 compravano online 360 milioni di cinesi (più dell’intera popolazione americana) e, secondo le stime di Forbes, nel 2020 saranno già 750 milioni. “Il giorno dei single è la scusa che stavate aspettando per viziarvi un poco con lo shopping online? Sono più che invidioso”. Parola del presidente Underwood.

[Scritto per Il Fatto Quotidiano