Rassegna settimanale della stampa cinese

In by Simone

Come ogni settimana, giorno per giorno gli eventi e gli approfondimenti sui fatti principali trattati dalla stampa cinese. E come sempre le vignette di Crazy Crab e la foto di Zaijietou

Dobbiamo crescere! Siamo in crescita!
Siamo già cresciuti! La nostra crescita è fuori discussione!
(L’eunuco Sima mette da parte l’orgoglio per colpire i media stranieri)

Lunedì 30 gennaio: il rapporto di Human Rights Watch

Secondo l’opinione di Liu Jie, docente di relazioni internazionali in Cina, il rapporto di Human Rights Watch “è ben lungi dall’essere una relazione sui diritti umani: fondamentalmente si tratta di un rapporto politico”. Le ragioni? “L’aspetto più notevole che conferma la politicizzazione del report risiede nella sua conclusione secondo la quale l’ambiente dei diritti umani in Cina si starebbe deteriorando”. Human Rights Watch – secondo l’editorialista del China Daily – sarebbe disposta “a ignorare il suo ruolo come organizzazione non governativa, sostenendo apertamente i paesi occidentali a fare pressione sulla Cina”.

Secondo il quotidiano cinese, infatti, le ultime ondate di arresti dei dissidenti, la repressione attuata in Sichuan, gli ergastoli comminati agli uiguri (la minoranza turcofona), non sarebbero degni di nota in un rapporto sui diritti umani. “Human Rights Watch in Asia – ha scritto il China Daily – si è posizionata come organizzazione politica che cerca di prendere l’iniziativa di cospirare con alcuni governi occidentali per raggiungere i loro obiettivi politici. Attaccare e censurare la reale situazione politica della Cina è l’intenzione sottesa del rapporto”.

Martedì 31 gennaio: acqua, bene comune, ma inquinato

Sette persone sono state arrestate con l’accusa di “scarico di rifiuti industriali che hanno inquinato un fiume nel sud della Cina, minacciando le forniture d’acqua di una grande città a valle”, secondo quanto affermato dal governo locale del Guanxi. Gli arrestati sono tutti dirigenti di impianti chimici che hanno lavorato nella Regione Autonoma del Guangxi.

Secondo quanto affermato da Feng Zhennian, un funzionario del dipartimento regionale di protezione ambientale, scarichi di cadmio sarebbero stati rilevati nel fiume Longjiang già il 15 gennaio scorso, quando venne registrata una concentrazione di cadmio 80 volte superiore al limite ufficiale di 0,005 milligrammi per litro. Secondo il parere di Xu Zhencheng, che fa parte del team che ha cercato di gestire la fuoriuscita, “dal 70 all’80% del cadmio presente nel fiume, dove l’incidente è avvenuto, sarebbe stato neutralizzato con tonnellate di polvere chimica. Il restante 20% delle sostanze inquinanti – ha specificato al South China Morning Post – contamineranno la valle del fiume a Liuzhou nella prossima settimana e il livello di cadmio potrebbe essere due volte superiore rispetto allo standard di sicurezza della nazione per l’acqua potabile”.

Mercoledì 1 febbraio: Wen Jiabao e il modello Wukan

Wen Jiabao è il premier cinese. Secondo alcuni osservatori rappresenterebbe un’ala populista, ma sincera, all’interno del Partito Comunista cinese: noto per le sue immersione tra operai, lavoratori e gente comune è soprannominato “nonno Wen”, proprio a sottolineare una vicinanza al suo popolo. Secondo altri, i suoi atteggiamenti invece altro non sarebbero che “ipocrisia”, pronta a nascondere una rigida visione del mondo e una durezza nel prendere decisioni anche impopolari.

Così pensa, ad esempio, Yu Jie, lo scrittore emigrato negli Usa che sul premier cinese ha scritto un libro critico, in cui ha definito Wen “il migliore attore della Cina”. Personaggio enigmatico, protagonista di esternazioni già censurate in Cina: un paradosso per il premier del paese. Tempo fa, in visita agli Usa, aveva rilasciato un’intervista alla CNN in cui aveva parlato di necessarie “riforme politiche”, sostenendo che i cinesi “hanno voglia di democrazia”. Quelle parole vennero censurate dalle emittenti televisive locali. Il 31 gennaio, in occasione dell’apertura dei lavori del Consiglio di Stato, nuove dichiarazioni, in direzione riformista, che aprono nuovi scenari nelle battaglie in seno al partito per la successione politica da attuarsi a fine 2012. Wen Jiabao ha infatti detto che il governo dovrebbe “creare canali per la gente affinché possano esprimere le proprie critiche, così come il governo dovrebbe ascoltare e assorbire i loro suggerimenti per migliorare il proprio funzionamento”.

Giovedì 2 febbraio: Wukan al voto

Wukan continua a stupire: il piccolo villaggio di pescatori protagonista di una lotta contro la corruzione, conclusasi con la vittoria dei suoi abitanti, è di nuovo il teatro di un evento unico in Cina.

Secondo gli stessi abitanti, per la prima volta le consultazioni elettorali stanno avvenendo in modo trasparente, con la possibilità per ogni avente diritto del voto di esercitare il proprio diritto senza interventi “esterni” da parte di autorità o scagnozzi in grado di manipolare l’esito elettorale. Si tratta di un nuovo evento che pone Wukan al centro delle trame “democratiche” della Nuovissima Cina, seguite tanto dalla stampa internazionale, quanto da quella cinese. Il 2 febbraio, anche la stampa ufficiale parla della “fiamma della democrazia” che arde, almeno simbolicamente, nel villaggio del Guangdong, sempre più regione “avanzata” del paese. Yang Jinlu ha 43 anni e ai microfoni dei giornalisti appare emozionato: “lo sono – ha ammesso – questo è il più grande successo per il nostro paese negli ultimi quattro decenni. Per me è una esperienza storica quella di avere il primo assaggio di democrazia”.

Venerdì 3 febbraio: la Merkel in Cina

Il premier Wen Jiabao ha detto ieri che la Cina stava prendendo in considerazione di "essere conivolta più profondamente" negli sforzi per affrontare la crisi del debito in Europa – la prima volta che un leader cinese ha detto che Pechino potrebbe aiutare lo squattrinato continente. "E’ urgente per risolvere la crisi europea del debito", ha detto Wen in una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco in visita Angela Merkel, dopo i colloqui di ieri a Pechino, dove ha chiesto alla comunità internazionale di cooperare.

"La Cina sta valutando un maggiore coinvolgimento nella risoluzione di crisi del debito in Europa partecipando al Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF ) e al Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM)." Il Meccanismo Europeo di Stabilità è un fondo permanente da 500 miliardi di euro che doveva essere istituito l’anno prossimo. I leader europei hanno concordato, in un vertice a Bruxelles lunedì scorso, che il fondo entrerà in vigore a luglio di quest’anno per sostituire il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, il fondo temporaneo che ha soccorso Irlanda e Portogallo. Wen ha detto che la fiducia della Cina sull’economia europea è un punto fermo e che non avrebbe cambiato la sua idea sull’Europa come pilastro importante dell’economia mondiale. Ha detto che Pechino sta studiando un modo per aiutare l’Europa a stabilizzare l’euro, ma ha anche ribadito che l’Europa dovrebbe aiutarsi da sola, riducendo il suo carico di debito e introducendo riforme strutturali.

La foto della rassegna stampa è tratta dal Carattere Cinese "Zai Jie tou", vitale photoblog, progetto-contenitore di sessanta fotografi di diverse parti della Cina. É uno spazio condiviso e condivisibile, dove i fotografi, più o meno professionisti, si pubblicano e si confrontano. Lo abbiamo scelto perché offre una varietà unica di punti di vista su quello che succede giornalmente in questo paese. Rappresenta così in modo diretto i gesti, gli sguardi, i giochi e gli oggetti che suscitano scenari e racconti individuali in una strada della Cina: qui la scheda, qui le foto.