Rassegna settimanale dei media asiatici

In by Gabriele Battaglia

La vittoria della vecchia guardia nel Congresso del Partito comunista vietnamita. Casi di corruzione e sponsorizzazioni sospette in Giappone, che scuotono il governo e allungano ombre sui Giochi di Tokyo 2020. Il suicidio di un dalit. Con la copertina da Hanoi. Buone letture.  Lunedì, 25 gennaio: Vietnam, il Partito si riunisce per eleggere i nuovi leader
Oltre mille delegati del Partito comunista del Vietnam sono riuniti in questi giorni a Hanoi per nominare la leadership che guiderà il paese nei prossimi cinque anni. Al centro dell’agenda, la crescita, la lotta alla corruzione e i rapporti con la Cina e il mondo. Un reportage da Hanoi.

Martedì, 26 gennaio: Corruzione a Tokyo, ministro inchiodato da una barretta di gelatina
Il governo giapponese è nell’occhio del ciclone dopo le rivelazioni di un settimanale scandalistico su un giro di corruzione che coinvolgerebbe il ministro dell’Economia e delle Politiche fiscali Akira Amari e il suo staff. Giovedì 28 gennaio Amari ha rassegnato le proprie dimissioni.

Martedì, 26 gennaio: La morte di uno studente intoccabile
In India il suicidio del giovane «dalit» Rohith Vemula diventa un caso nazionale, aggiungendosi alle tragedie causate dal clima di intolleranza che negli ultimi due anni di governo Modi sembra essersi acuito. Episodi sempre inseriti nell’insieme vacuo degli «spiacevoli incidenti».

Giovedì, 28 gennaio: Sponsorizzazioni sospette sulla strada di Tokyo 2020
I giochi del 2020 a Tokyo dovevano essere la celebrazione della ritrovata crescita giapponese. Dalle polemiche sullo stadio olimpico al plagio del logo, fino alle recenti rivelazioni sulle sponsorizzazioni alla federazione internazionale di atletica che avrebbero favorito l’assegnazione, le Olimpiadi giapponesi si stanno rivelando invece un problema di immagine.

Venerdì, 29 gennaio: In n Vietnam torna la vecchia guardia «pro Pechino»
Dodicesimo congresso, preceduto da uno scontro feroce all’interno del Partito. Lo sconfitto è l’attuale premier, il più favorevole alle riforme di mercato, sorpassato dal grande vecchio Nguyen Phu Trong: 71enne laureato in Unione sovietica e considerato vicino a Pechino. Guiderà il miracolo economico di una «piccola Cina» dall’età media di 29 anni e dalla crescita media intorno al 6,7 per cento.

[Foto credit: Marco Zappa da Hanoi]