Pechino si prepara per l’Apec

In by Simone

La conferenza annuale dei capi di stato e di governo o dei ministri degli esteri dei paesi aderenti all’Apec inizierà a Pechino sabato prossimo, ma le misure sono già impressionanti. Una preparazione tale non si vedeva dalle Olimpiadi del 2008. Le chiamano le “vacanze dell’Apec”. Cantieri edili sospesi, traffico limitato, scuole, uffici pubblici e fabbriche nel raggio di 200 miglia attorno alla capitale chiusi. E, ovviamente, misure di sicurezza straordinarie.
La Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) è un foro multilaterale di cooperazione in materia di commercio e investimenti ed è composto da 21 paesi le cui economie, congiuntamente, rappresentano più della metà del pil globale. E Pechino è pronta a impressionare tutti i ministri, capi di stato e i dignitari che saranno presenti presenti. O almeno ci proverà. Basta con lo smog, innanzitutto.

Sono coinvolte cinque tra regioni e municipalità confinati con Pechino che dovranno ridurre le emissioni del 30 per cento dal 3 al 12 novembre. Secondo quanto si legge sui media di stato 805 fabbriche, in particolar modo quelle che trattano l’acciaio, dovranno chiudere completamente i battenti. Mentre altre 223 ridurranno sensibilmente la produzione. Niente energia a carbone, niente motorini e tricicli a benzina. Così Pechino prepara il cielo blu per il vertice internazionale. Ma c’è di più.

L’evento verrà ospitato da un nuovo Kempinsky a Huairou, nella periferia nord della capitale (circa 50 km dal centro). Una recente costruzione in riva a un lago per cui sono stati spesi più di un miliardo di dollari, in barba a tutte le recenti norme sull’austerity. Il nuovo campo da golf costruito nei terreni limitrofi, è un’eccezione al divieto nazionale di costruirne di nuovi a causa dell’impatto ambientale che una Cina che ha sempre più problemi di approvvigionamento idrico non può permettersi di mantenere.

Secondo alcuni gli investimenti per l’evento che durerà circa una settimana, sono stati superiori ai 5 miliardi di dollari. Con tanto di una nuova autostrada che porterà i capi di stato dall’aeroporto alla venue nuova di zecca senza passare per la capitale.

Per motivi di sicurezza l’area sarà completamente chiusa al traffico. Linee di trasporto pubblico deviate, fermate della metro chiuse. Nessun veicolo con una targa che non appartiene alla municipalità di Pechino potrà circolare in città. Per garantire l’ordine pubblico saranno coinvolti 60mila tra poliziotti e volontari. Decine di posti di blocco saranno istituiti sulle vie che portano alla capitale. Passeggeri, veicoli e merci saranno sottoposti a controlli 24 ore su 24. Sono state aggiunte oltre 700 telecamere alla rete di sorveglianza della capitale e diversi elicotteri pattuglieranno le aree più sensibili dal cielo.

In tutto questo la Federazione degli studenti di Hong Kong ha comunicato che manderà alcuni rappresentanti a Pechino il prossimo venerdì. L’idea è quella di incontrare i membri del governo e aprire un dialogo sulla riforma elettorale di Hong Kong per cui protestano da più di un mese.

La coincidenza con il vertice Apec sembra più una provocazione che altro. La Federazione ha già annunciato che se ai suoi rappresentati verrà impedito l’accesso alla capitale significherebbe che la Repubblica popolare tratta Hong Kong come un nemico. Ma oggettivamente le possibilità che il governo li ascolti in un’occasione come questa sono molto basse.

[Scritto per il Fatto Quotidiano; foto credits: chinadaily.com.cn]