Oggi in Cina – Sicurezza Asia-Pacifico, la dottrina Xi

In by Gabriele Battaglia

La dottrina di Xi Jinping per la sicurezza nell’Asia-Pacifico, un sistema più aperto, trasparente e paritario. Almeno 500mila persone sono attese allle manifestazioni di Hong Kong del primo luglio. Ipotesi blocco alla costruzione di edifici governativi nella campagna contro gli sprechi. Deng Xuelin, giudice anti-inquinamento. LA DOTTRINA XI

“Dobbiamo lavorare a un nuovo sistema di cooperazione per la sicurezza nell’Asia-Pacifico, aperto, trasparente e paritario […] La nozione di dominio negli affari internazionali appartiene ad un’altra epoca ed è destinata a fallire”.

Il presidente cinese Xi Jinping delinea la propria visione di stabilità regionale sottolineando principi diametralmente opposti a quelli Usa. Nel suo discorso di ieri, Xi ha detto che le nazioni devono rispettare il diritto di un Paese a scegliere il proprio sistema sociale e modello di sviluppo.

Bisogna anche opporsi ai tentativi di qualsiasi Paese di imporre le proprie opinioni e rovesciare governi legittimi attraverso mezzi illegali. “Flettere militarmente i muscoli rivela solo una mancanza di spirito morale o di visione allargata, piuttosto che rappresentare la propria forza”.

La Cina ribadisce i cinque principi di coesistenza pacifica delineati da Zhou Enlai nel 1954 – reciproco rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale, reciproca non aggressione, non ingerenza negli affari interni di un altro paese, uguaglianza e cooperazione per il mutuo vantaggio, coesistenza pacifica – per lanciare un nuovo modello di relazioni internazionali antagonista all’”eccezionalismo” americano. L’obiettivo politico è una nuova Pax Eurasiatica nella quale la Cina sia protagonista.

HONG KONG: VIGILIA DI MANIFESTAZIONE

Gli organizzatori si aspettano almeno 500mila persone per le manifestazioni di Hong Kong del primo luglio, potenzialmente le più grandi della storia recente.

Le dimensioni della proteste riflette la frustrazione per il controllo di Pechino sulla scelta del prossimo “chief executive” dell’ex colonia britannica. Quasi 800mila abitanti secondo il movimento Occupy Central – più di un quinto dell’elettorato della città – avrebbero votato nel "referendum" non ufficiale che si è chiuso domenica e che chiedeva l’elezione diretta.

ALTOLA’ AI PALAZZACCI

Un freno alla costruzione di edifici governativi, il più simbolico (e si spera efficace) atto politico per mettere fine sia alla colata di cemento che pervade la Cina sia agli sprechi inutili dei funzionari. È questa l’ultima misura della campagna contro sprechi e corruzione, secondo un progetto di regolamento del governo cinese.

Il Partito comunista desidera dare di sé un’immagine frugale dopo una serie infinita di scandali che coinvolgono funzionari di ogni livello. Con la nuova legge, qualsiasi costruzione di uffici governativi deve essere accompagnata da relazioni di fattibilità e progetti dettagliati, e richiede tutte le approvazioni ufficiali prima che il cantiere possa cominciare.

IL GIUDICE ANTI-INQUINAMENTO

La creazione di una nuova figura giuridica rivela l’importanza che riveste ormai la questione ambientale in Cina. Deng Xuelin, anziano giudice, è stato nominato Presidente del Tribunale Ambientale e delle Risorse della Corte Suprema del Popolo, un’istituzione creata due settimane fa. Dovrà gestire i casi ambientali e cercare di far rispettare leggi troppo spesso disattese. 

[Foto credit: channelnewsasia.com]