Oggi in Cina – Le cricche da estirpare

In by Gabriele Battaglia

In Cina ci sono diverse cricche da estirpare, scrivono i maggiori media di Stato, tra cui il Quotidiano del Popolo. Boom delle malattie portate dallo sviluppo: abbiamo chiesto a un esperto come il sistema sanitario cinese reagisce. Mo Yan, premio Nobel per la letteratura 2012, contro la corruzione. un nuovo grande programma infrastrutturale per evitare il rallentamento dell’economia. Soldi delle questue ai gestori del business turistico dei templi. LE “CRICCHE” DA ESTIRPARE
"Cricca dei segretari", "cricca del petrolio", "cricca dello Shanxi". Segnatevi questi nomi, perché in una rara pubblica ammissione, i maggiori media di Stato hanno riconosciuto l’esistenza di fazioni all’interno di un Partito comunista. Il Quotidiano del Popolo dice che le cricche sono simili a parassiti e "dannose sia per il Paese sia per la gente”. Le tre cricche identificate fanno capo all’ex zar della sicurezza, Zhou Yongkang e al già segretario dell’ex presidente Hu Jintao, Ling Jihua, entrambi caduti recentemente in disgrazia. Il linguaggio e l’uso del termine “cricca” echeggia gli ani di Mao.

IL SISTEMA SANITARIO CINESE
Boom delle “malattie economiche” (quelle portate dallo sviluppo) e un sistema sanitario che non ce la fa a reggere l’aumento esponenziale di ricoveri e visite. Ecco il quadro del problema della salute in Cina dove, come da copione, si guarda ai modelli occidentali cercando poi di riconvertirli “secondo caratteristiche cinesi”. Dove sta andando la sanità del Dragone? Quali tendenze sono i corso? Ce lo spiega il Dott. Zhang Wei, chirurgo di formazione e docente di politica sanitaria all’università di Pechino.

MO YAN ANTICORRUZIONE
E a proposito di malaffare, il premio Nobel per la letteratura Mo Yan ha comunicato che scriverà un romanzo anticorruzione. Lo scrittore ne ha parlato in un’intervista comparsa sul sito della Commissione Centrale di Ispezione e Disciplina, l’agenzia che fa le indagini all’interno del Partito, aggiungendo che il libro – ancora da iniziare – potrebbe avere un effetto "penetrante e profondo", e che i problemi della Cina non devono essere ignorati dal suo lavoro di scrittore.

GRANDE PROGRAMMA INFRASTRUTTURE
Per evitare che la crescita rallenti sotto il 7 per cento nel 2015, la Cina sta accelerando 300 progetti infrastrutturali per un valore di 7.000 miliardi di yuan (1.100 miliardi dollari). I soldi arriveranno dal governo centrale e da quelli locali, sorretti da prestiti privilegiati dopo che negli ultimi tempi sono sorti dubbi sulla solvibilità dei loro debiti. Contribuiranno anche le imprese di Stato e quelle private. Le autorità spingeranno soprattutto su ferrovie e altre infrastrutture, cercando di tenerle ben separate dal settore immobiliare, sempre a rischio bolla.

QUESTUA AI PALAZZINARI
I soldi che vengono inseriti nelle cassette delle donazioni idei templi buddisti e taoisti cinesi rischiano di finire sempre più non ai monaci, bensì alle società che hanno in gestione il business turistico dei templi stessi, che generalmente li riconvertono in operazioni immobiliari connesse alla “disneyzzazione” dei luoghi di culto. Lo denuncia il Beijing News, facendo eco a una recente campagna contro l’uso dei templi come luoghi di ricreazione e di business privato. In passato sono stati denunciati alcuni templi pechinesi che organizzerebbero ricevimenti di lusso, ma la campagna moralizzatrice potrebbe coprire interessi meno nobili.