Oggi in Cina – Esercito, meno privilegi, più diritti

In by Gabriele Battaglia

Sostegno gratuito dallo stato peri militari cinesi coinvolti in dispute civili. Quasi il 90 per cento delle aziende cinesi riceve sussidi dallo stato, con le aziende straniere pronte a ricorrere al Wto. Alibaba punta ad accaparrarsi un’azienda che produce software finanziari. La Cina si prepara a diventare il secondo produttore mondiale di energia nucleare, ma l’opinione pubblica non è d’accordo. Polemiche sul Grande balzo in avanti. Il crollo del mercato dei granchi, una nuova misura della campagna anticorruzione targata Xi Jinping. ESERCITO: MENO PRIVILEGI, PIU’ DIRITTI (FORSE)
I militari cinesi avranno sostegno legale gratuito, da parte dello Stato, nelle dispute civili che li riguardano. La nuova misura fa parte di una specie di welfare destinato ai soldati, che punta a “svilupparne la coesione e le capacità di combattimento”, riportano i media cinesi. D’altra parte, è in corso un giro di vite per togliere ai più alti ufficiali case e macchine “se giudicate in eccesso”. La campagna anticorruzione, in questo caso anche moralizzatrice, continua spedita nell’esercito, dove il presidente Xi Jinping sta insediando i suoi uomini nelle cariche più elevate.

LA DISFIDA DEI SUSSIDI
L’88 per cento delle imprese cinesi riceverebbe sussidi di Stato e per questo motivo molti concorrenti stranieri sono intenzionati a ricorrere al WTO. La notizia, per altro, arriva proprio dall’agenzia Nuova Cina, secondo cui nella prima metà di quest’anno 32,26 miliardi di RMB sono finiti a 2.235 delle 2.537 imprese quotate in borsa. All’interno della Cina c’è un conflitto (che percorre anche il Partito) tra chi vorrebbe smantellare questo sistema che tiene in piedi baracconi improduttivi e chi invece ritiene i sussidi di Stato siano fondamentali per promuovere le imprese cinesi nel mondo.

ALIBABA: DOPO L’IPO, LA FINANZA
Alibaba starebbe acquisendo il principale produttore cinese di software per la gestione finanziaria, riporta la rivista economica Caixin. Si tratta della Hundsun Technology, quotata alla borsa di Shanghai. La mossa dimostrerebbe il tentativo della maggiore società di ecommerce al mondo di entrare in forze nel mondo del credito, dei servizi bancari e borsistici, costituendo di fatto il primo polo finanziario privato (e altamente tecnologico) cinese.

VERSO UN MOVIMENTO ANTINUCLEARE?
Nei prossimi sei anni la Cina diventerà il secondo produttore di energia nucleare dopo gli Usa, quasi raddoppiando la propria capacità (da 49 a 88 gigawatts). Ma dal disastro giapponese di Fukushima in poi, nell’opinione pubblica cinese è cresciuta la consapevolezza dei rischi connessi all’atomo e diversi esperti, soprattutto dal mondo accademico, hanno lanciato appelli e scritto lettere aperte per sottolineare il problema. Nulla di veramente antagonista alle scelte che arrivano da Pechino, ma prime tracce di dissenso che si incontrano sempre più con le rivendicazioni di un ceto medio alla ricerca di qualità della vita. E così, la questione nucleare potrebbe diventare l’ennesima occasione per scatenare quegli “incidenti di massa” che inquietano la leadership cinese.

POLEMICA SUL “GRANDE BALZO”
Nel Grande balzo in avanti (1958-61), un rovinoso tentativo di industrializzazione forzata voluto da Mao Zedong, si dice che morirono di fame e stenti tra i 30 e i 45 milioni di cinesi. Ora, una rivista del più importante think tank cinese, l’Accademia di Scienze Sociali, pubblica l’analisi di un professore in pensione, Bei Yuan, secondo cui le cifre esagerate sarebbero da imputare alla propaganda occidentale e il Grande balzo fu tutto sommato un semplice esperimento andato male sulla via del socialismo. In Rete, si è scatenata la polemica, mentre la stessa narrativa ufficiale chiama quella fase storica come “i tre anni anni di disastri naturali” o “i tre anni di difficoltà”, evitando però di dare numeri.

GRANCHI CORROTTI
Per avere un’idea di come la campagna anticorruzione lanciata dalla leadership cinese possa avere un impatto sui più disparati settori dell’economia e sulla vita quotidiana dei cinesi, gioverà sapere che il prezzo dei granchi dovrebbe crollare circa del 50 per cento nei prossimi mesi. Secondo il China Daily, i crostacei sono il tipico bene di lusso utilizzato per fare regali, cioè molto spesso per corrompere, e la paranoia di essere presi con le mani nel sacco sta ora uccidendo il mercato del granchio. O farà semplicemente abbassare i prezzi: crostacei per il popolo!