Oggi in Asia – Stupri in India, tre condanne a morte

In by Gabriele Battaglia

In India una sentenza che fa storia: tre uomini coinvolti in due casi di stupro a Mumbai sono stati condannati a morte. In Cambogia crescono i sospetti sulla delocalizzazione dei richiedenti asilo in Australia. Otto agenti della guardia costiera filippina accusati dell’omicidio di un pescatore taiwanese. INDIA – Mumbai, tre condanne a morte per lo stupro degli Shakti Mills

Un tribunale di Mumbai ha condannato all’impiccagione tre uomini accusati dello stupro di una fotoreporter. Sono i primi imputati per stupro a essere processati con le procedure entrate in vigore nel 2013 con l’emendamento al codice penale per i casi di stupro, sulla scia del clamore suscitato dallo stupro di Delhi di dicembre 2012.

L’episodio ha avuto luogo l’anno scorso in un comprensorio industriale abbandonato conosciuto come Shakti Mills. La fotoreporter 22enne, stagista presso un magazine di Mumbai, stava preparando un servizio fotografico insieme a un suo collega.

Poco tempo dopo il fatto, un altro caso di stupro è stato portato all’attenzione pubblica: un’operatrice telefonica di 18 anni ha rivelato di essere stata violentata da 5 uomini nello stesso luogo un mese prima il caso che ha riguardato la fotoreporter. I tre uomini condannati oggi sono risultati coinvolti in entrambi i casi.

“Per casi di questo tipo – ha spiegato la giudice firmataria della sentenza Shalini Phansalkar Joshi all‘Agence France-Pressec’è bisogno di tolleranza zero. Dobbiamo mandare alla società un messaggio forte e chiaro”.

CAMBOGIA – Sospetti per la visita del primo ministro australiano

Il ministro per l’Immigrazione australiano, Scott Morrison, si è recato in visita in Cambogia. La missione, non annunciata, fa crescere i sospetti che il Paese possa diventare la nuova destinazione della politica di delocalizzazione delle richieste di asilo che arrivano a Canberra.

Il controverso programma del governo australiano prevede che i migranti arrivati via mare in cerca di asilo siano dirottati a Nauru e in Papua Nuova Guinea, chiusi in centri di detenzione. Le richieste sono esaminate nei due Paesi. Il progetto prevede anche che, nel caso siano accolte, i migranti restino comunque sulle isole.

La controversa politica migratoria australiana ha sollevato non poche critiche dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati e dalle associazioni per la tutela dei diritti umani. Nei mesi scorsi ci sono state diverse rivolte nei centri di Manus, in Papua Nuova Guinea, per l’incertezza sui tempi nella gestione delle domande e per le condizioni di detenzione.

FILIPPINE – Otto guardiacoste incriminati per omicidio

Otto agenti della guardia costiera filippina sono stati incriminati per omicidio per la morte di un pescatore taiwanese contro cui avevano aperto il fuoco lo scorso anno. L’episodio risale allo scorso maggio.

L’imbarcazione del pescatore 65enne navigava nelle acque a nord delle Filippine, in un tratto di mare rivendicato anche da Taipei. La morte di Hung Shih-cheng aveva scatenato le proteste taiwanesi e spinto Taipei a varare sanzioni contro Manila, poi revocate dopo le scuse del governo filippino.

[Foto credits: hindustantimes.com]