Oggi in Asia – Sisma in Belucistan, “qui manca tutto”

In by Gabriele Battaglia

Le prime cifre dal terremoto in Belucistan, una delle regioni più remote del Pakistan. Per effetto del sisma, una nuova isola appare a largo di Gwadar. Lo sviluppo di armi nucleari in Corea del Nord potrebbe procedere a dispetto delle sanzioni. Il governo malaysiano propone un ritorno alla detenzione senza processo. PAKISTAN – Terremoto in Belucistan, oltre 300 vittime

Un sisma di magnitudo 7,7 ha colpito ieri pomeriggio la regione del Belucistan nel Pakistan sudoccidentale. Secondo le autorità pakistane sarebbero migliaia le persone rimaste senza casa. 

Squadre dell’esercito stanno portando soccorsi in una delle regioni più remote e meno accessibili del paese. L’epicentro del sisma è stato individuato nel distretto di Arawan.

Secondo i dati raccolti dalle autorità, al momento il bilancio sarebbe di 306 morti e oltre 400 feriti. Ma le cifre, assicurano le autorità, sono destinate a cambiare via via che i soccorsi raggiungono le aree interessate dal sisma.

“La nostra priorità è recuperare i corpi delle vittime e portare in ospedale i feriti”, ha dichiarato Asad Gilani, segretario per gli affari interni del Belucistan.

Secondo le stime delle autorità il sisma ha interessato una popolazione di 300mila persone

Tuttavia, “Mancano strutture ospedaliere e non c’è abbastanza spazio per curare i feriti in quelle esistenti”, ha affermato Jan Muhammad Buledi, portavoce del governo della provincia. “Stiamo facendo il possibile per trasferire i feriti più gravi nell’ospedale di Karachi e negli altri distretti vicini”, ha aggiunto. “Qui non c’è niente. Non ci sono dottori e paramedici”, ha affermato uno dei sopravvissuti al quotidiano Dawn

Il terremoto di ieri ha anche favorito l’emersione di un’isola di fango vulcanico nel Mar Arabico, a largo di Gwadar, a 400 chilometri dall’epicentro. Una squadra di esperti avrebbe già portato a termine un sopralluogo sull’isola, rilevando presenza di gas metano. Il che confermerebbe la sua origine sismica: “è comunque un evento estremamente raro”, ha dichiarato all’Afp Gary Gibson, sismologo dell’Università di Melbourne.

COREA DEL NORD – Progressi nel programma nucleare, nonostante le sanzioni

Il programma nucleare nordcoreano starebbe proseguendo a ritmo sostenuto e a niente starebbero servendo le sanzioni imposte dalla comunità internazionale. Questo è quanto emerso da una conferenza organizzata a Seul dall’Asan Institute, un think tank regionale.

Secondo quanto riporta l’Agence France-Presse, gli esperti avrebbero richiamato l’attenzione sulla necessità di un cambio di rotta nella strategia per il contenimento della minaccia nucleare posta da Pyongyang.

Le rivelazioni arrivano un giorno dopo che la Cina, il principale alleato della Corea del Nord, ha annunciato ieri la fine delle esportazioni di tecnologia e materiali che potrebbero essere utili al programma di armamenti di Pyongyang.

“È chiaro che la Corea del Nord proverà ad andare oltre la propria attuale capacità nucleare. I controlli sulle esportazioni non possono fermare questi sviluppi”, ha spiegato Park Jiyoung, direttore del Centro per le politiche scientifiche e tecnologiche dell’Asan.

MALAYSIA – Il governo propone una nuova legge per il carcere senza processo

Il governo della Malaysia ha proposto un emendamento al codice penale che darebbe la possibilità alle autorità di polizia di trattenere in carcere senza processo persone sospettate di aver commesso un crimine.

L’opposizione già teme un ritorno di politiche draconiane in tema di pubblica sicurezza. Il governo di Kuala Lumpur, guidato dal conservatore Najib Razak, ha tuttavia giustificato la proposta con la necessità di porre freno a un recente incremento della criminalità. A luglio di quest’anno, l’omicidio di un ex banchiere, Hassain Ahmed Najadi, aveva scosso l’opinione pubblica.

La mossa del governo, sottolineano gli analisti, va analizzata come un tentativo di attirare maggiori consensi da parte della crescente classe media del paese. Va però in senso opposto a provvedimenti presi dallo stesso Najib nel 2011, quando vennero abrogate leggi risalenti all’epoca coloniale che prevedevano detenzione illimitata senza processo.

[Foto credits: dawn.com]