L’ex presidente pakistano Pervez Musharraf è stato formalmente "liberato" dal regime di arresti domiciliari. Nell’ambito di esercitazioni militari, Tokyo vuole posizionare missili a Miyako, non lontano dalle zone marine contese con Pechino. Per gli studenti sudcoreani è il giorno dell’esame per il college. PAKISTAN – Musharraf è libero
L’ex presidente pakistano Pervez Musharraf è stato formalmente "liberato" dal regime di arresti domiciliari a cui era stato condannato ad aprile di quest’anno. Il suo team legale ha infatti predisposto il pagamento di una cauzione di 200 mila rupie (circa 1500 euro) per la condanna relativa all’uccisione di un sacerdote e della madre durante un raid nella Mosche Rossa, la Lal Masjid, nella capitale pakistana.
All’ex generale, scrive il quotidiano pakistano Dawn, il tribunale ha concesso il rilascio su cauzione per tutti e quattro i casi di cui era imputato. In particolare, su Musharraf pesano le accuse di coinvolgimento nell’uccisione dell’ex primo ministro Benazir Bhutto, nel 2007.
"Musharraf è un uomo libero ora, la sua casa non è più una prigione", ha spiegato ai reporter Jawad Paul, capo dell’amministrazione locale di Islamabad. Il generale rimane comunque sotto la stretta vigilanza nella sua villa poco fuori Islamabad a causa delle minacce di morte ricevute dai Taliban. Inoltre, aggiunge l’agenzia France-Presse, il nome dell’ex uomo forte pakistano resta sulla lista di controllo degli espatri del governo.
GIAPPONE – Un missile alla porta del Pacifico
L’esercito giapponese ha intenzione di posizionare missili non armati su Miyako, un’isola dell’arcipelago meridionale di Okinawa, poco a nord delle isole contese tra Tokyo e Pechino, Senkaku o Diaoyu. Un’esercitazione, che spiegano dalle Forze di autodifesa giapponesi, ha l’obiettivo di rafforzare l’apparato di sicurezza a protezione delle isole più meridionali del Giappone.
La notizia della nuova esercitazione è seguita con interesse dalla Cina che, attraverso il quotidiano ufficiale in lingua inglese Global Times, accusa i giapponesi di voler "bloccare le manovre della marina militare cinese". "Il dispiegamento dei lanciamissili", continua l’editoriale, "è una mossa senza precedenti e costituisce una seria minaccia per la Cina".
COREA DEL SUD – L’esame della vita
Per oltre 650mila studenti sudcoreani oggi è il giorno dell’esame di ammissione al college. “Il test più importante della loro carriera accademica”, scrive l’agenzia Yonhap perché dai risultati dipenderà la scelta dell’ateneo e il loro lavoro. Il test, di nove ore, saggerà gli studenti in cinque campi: lingua coreana, matematica, inglese, un’altra seconda lingua, scienze sociali e naturali.
La pressione sui ragazzi e sulle ragazze è tale che lo stesso governo ha deciso misure per non disturbare le prove. Sono state quindi varate misure per controllare il traffico ed evitare rumori eccessivi; sono stati allungati gli orari di bus e metropolitane per permettere agli studenti di andare alle prove.
La polizia ha aperto un call center per raccogliere le richieste dei ragazzi che non riescono a raggiungere i centri dove si svolge il test. Gli atterraggi e le partenze degli aerei sono stati vietati durante i 40 minuti in cui nel pomeriggio si è tenuta la prova d’ascolto d’inglese. Per i risultati si dovrà attendere il 27 novembre.
[Foto credit:dawn.com]