Oggi in Asia – Il miracolo economico indiano arranca

In by Simone

Crollo degli investimenti diretti dall’estero in India, ma gli analisti predicano calma. In Corea del Sud sospesa attività di diverse centrali nucleari per controllo su pezzi "falsificati", mentre in Thailandia del sud lo scontro continuo tra musulmani e buddisti lascia sul campo altri cinque soldati.
INDIA – Crollo degli Investimenti diretti dall’estero

Il Dipartimento delle politiche e della promozione industriale indiano ha divulgato oggi dei dati allarmanti per l’economia del Paese. Rispetto allo scorso anno gli Investimenti diretti dall’estero (Fdi) sono crollati del 38 per cento, fermi a quota 22,4 miliardi di dollari contro i 35,1 del 2011-2012.

Gli analisti predicano calma, sottolineando che i dati di un solo anno non possono provare definitivamente l’efficacia di alcune misure adottate da Delhi per combattere la crisi economica che, anche in India, si è fatta sentire.

Tra queste spicca l’apertura del mercato della rivendita al dettaglio indiano a gruppi internazionali come Wal-Mart e Tesco, rivoluzione che avrebbe dovuto portare nelle casse dello Stato diverse centinaia di milioni di dollari da investire in infrastrutture. Ma ad oggi, complici complessi processi di tassazione locale, nessuno si è ancora fatto avanti.


COREA DEL SUD – Reattori non a norma

La Corea del Sud ha bloccato due reattori nucleari a uso civile e ritardato il ritorno in servizio di altri due. La decisione è conseguenza dell’inchiesta sull’uso negli impianti di decine di miglia di componenti con certificazioni falsificate all’interno.

Lo scandalo era esploso alla fine dell’anno passato. La Commissione per la sicurezza nucleare ha individuato le parti non a norma nei reattori Shin Gori 2 a Pusan e nello Shin Wolseong 1, non distante dalla città costiera di Gyeongju. I componenti non conformi agli standard per la sicurezza non sono utilizzati direttamente per la produzione di energia.

Le autorità di controllo hanno voluto rassicurare la popolazione circa il rischio di fughe radioattive. Tuttavia, anche in vista della stagione estiva in cui si registra un picco dei consumi energetici, si teme il rischio blackout. Il nucleare soddisfa circa un terzo del fabbisogno energetico sudcoreano. Ma dieci dei 23 reattori del Paese sono al momento fermi.

THAILANDIA – Ancora sangue nel Sud

Cinque militari thailandesi sono morti in un tre episodi di violenza negli ultimi due giorni. Due paramilitari sono rimasti uccisi oggi in un’imboscata seguita da una sparatoria nella provincia di Pattani, nel sud della Thailandia. Ieri un agente della polizia frontaliera è stato ucciso mentre altri tre sono rimasti feriti dall’esplosione di una bomba a bordo strada. Altre due guardie di sicurezza sono morte in un’altra esplosione in una scuola della provincia riporta l’Agence France-Presse.

Da quando 9 anni fa è riesplosa l’insurrezione nelle tre province del sud della Thailandia (Pattani, Narathiwat e Yala) al confine con la Malaysia e a maggioranza islamica, gli agenti delle forze di sicurezza e le autorità di governo identificate come collaboratori di Bangkok sono obiettivo di attacchi armati. In totale l’insurrezione ha fatto oltre 5,500 vittime e nonostante i recenti tentativi di conciliazione con la mediazione malaysiana, il governo centrale thailandese e i gruppi di insorti non sono ancora giunti a un accordo per la fine delle ostilità.

[Foto credit: wikinary.wordpress.com]