Oggi in Asia – Chiesta la condanna a morte per il capitano del Sewol

In by Gabriele Battaglia

In Corea del Nord i pubblici ministeri del processo Sewol hanno chiesto la pena di morte per il capitano del traghetto Sewol, naufragato a marzo scorso. In Thailandia due giovani sono stati incriminati per lesa maestà. Una delegazione giapponese arriva in Corea del Nord per discutere dei rapimenti di cittadini giapponesi tra 1970 e ’80. COREA DEL SUD – Chiesta la condanna a morte per il capitano della Sewol

I pubblici ministeri sudcoreani hanno chiesto la pena di morte per il capitano della Sewol, accusato di omicidio per la morte di oltre 300 passeggeri nel naufragio del traghetto lo scorso aprile.

Lee Joo-seok, fu il primo ad essere salvato mentre la nave affondava. Per il suo secondo è stato chiesto l’ergastolo, mentre per altri 11 componenti l’equipaggio, pene che vanno dai 15 ai 30 anni di reclusione. La condanna a morte è un tema sensibile in Corea del Sud, giudicata costituzionale dall’Alta corte nel 2010, dopo 13 anni di moratoria decisa dal presidente liberale Kim Dae-jung.


THAILANDIA – Arrestati due giovani per lesa maestà

Due thailandesi di 23 e 25 anni sono stati incriminati per lesa maestà per I contenuto di una performance durante una manifestazione nell’ottobre del 2013 per commemorare i movimenti democratici. I due, uno studente e un attivista per i diritti civili, sono già stati in stato di fermo per 70 giorni.

L’ottantaseienne re Bhumibol Adulyadej è protetto da una delle leggi più restrittiva al mondo che punisce chi offende il sovrano, la regina, gli eredi al trono e i reggenti con pene fino a 15 anni di carcere.

COREA DEL NORD – Delegazione giapponese per discutere dei rapimenti degli anni ’70 e ’80

Funzionari del governo giapponese sono arrivati a Pyongyang per discutere delle possibilità di un’indagine da parte del governo nordcoreano sulla scomparsa di alcuni cittadini giapponesi tra gli anni 70 e 80.

È la prima volta in dieci anni che una delegazione ufficiale giapponese si reca nel “Regno eremita”. Rappresentanti dei due paesi si erano però trovati in Cina per discutere della faccenda.

Secondo fonti di Tokyo, Pyongyang avrebbe rapito in totale 17 cittadini giapponesi, che sarebbero stati usati per l’addestramento di spie del regime nordcoreano. Cinque di loro sono rientrati in patria nel 2002, mentre di altri 12 non c’è traccia.

[Foto credit: nbcnews.com]