Oggi in Asia – Bloccata la legge bavaglio filippina

In by Simone

La nuova legge sul crimine online filippina, che estende alla rete il reato di diffamazione bloccata sino a gennaio dalla Corte Suprema. Il governo indonesiano critica le società minerarie che licenziano e in Giappone le minacce online stanno diventando un mistero che rischia di mandare innocenti in cella.
Filippine – Bloccata la legge sui reati online

La Corte suprema filippina ha bloccato per 120 giorni l’entrata in vigore della legge per la prevenzione del crimine online approvata la scorsa settimana e bersaglio di critiche dei difensori dei diritti umani e della libertà d’informazione.

I giudici hanno convocato un’udienza per il 15 gennaio in cui saranno discusse le ragioni dei sostenitori e dei detrattori della legge che ne contestano la costituzionalità.

La legge è stata presentata come un argine alla pirateria online, alla spamming, al furto di identità e alla diffusione di materiale pedopornografico. Tuttavia estende anche alla rete il reato di diffamazione, già punibile nell’arcipelago con sei anni di carcere, e autorizza le agenzie governative ad accedere ai dati e cancellare il materiale considerato ingiurioso.

Secondo gli attivisti,per la tutela dei diritti umani, che si sono battuti affinché la diffamazione dal diritto penale passasse al diritto civile, la legge rischia di diventare un bavaglio per le critiche contro i politici.

Indonesia – Prima di licenziare si parla con il governo

Le società minerarie che decidono di licenziare i propri dipendenti senza prima consultare il governo rischiano seri provvedimenti. A dirlo è il ministro per le Risorse minerarie indonesiano, Jero Wacik in un’intervista al Jakarta Post.

In base alla sua esperienza, spiega, il ministro le società usano la carta dei licenziamenti per fare pressione sui governi e attirare la benevolenza dell’opinione pubblica mostrandosi in difficoltà. “Alla fine è il governo a ricevere le critiche ogni volta che una società decide di lasciare i lavoratori a casa”.

Le dichiarazioni di Jero sono una risposta alle annunciate riduzioni di organico di PT Agincourt Resources è PT Newmont Nusa Tenggara (NNT),  motivate da entrambe le società con la necessità di ridurre i costi.

Pur ammettendo che il governo non ha  poteri per sanzionare le società, ha sottolineato come Jakarta possa comunque fare pressioni sulla dirigenza. Il presidente della NNT ha risposto direttamente al ministro spiegando di aver contattato il governo tramite canali formali. La G-Resource ha invece spiegato di aver discusso dei licenziamenti con il governo provinciale di Sumatra settentrionale e con le amministrazioni locali.

Giappone – Scarcerato l’autore di Gundam 0 0

Uno degli uomini dietro la realizzazione del popolare anime Gundam 0 0 è al momento libero, ma ancora sospettato di aver minacciato di compiere una strage  su un forum della città di Osaka.

Nel corso delle indagini è tuttavia emerso che a pubblicare la minaccia possa essere stata un’altra persona, capace di usare in remoto il computer di Masaki Kitamura, arrestato lo scorso 21 settembre.

L’aiuto regista quarantaduenne è accusato di aver ostacolato il lavoro della polizia facendo mobilitare oltre 90 agenti nel distretto commerciale di Otaroad, dove si sarebbe dovuta compiere la strage. Kitamura è inoltre collegato a un altro falso allarme riguardo una presunta bomba sul volo Japan Airlines diretto a Tokyo

Sempre oggi la polizia di Osaka ha annunciato il rilascio di un altro uomo, anche lui fermato perché sospettato di voler distruggere il santuario shintoista di Ise. Anche in questo caso le minacce sembrerebbero arrivate da qualcuno capace di sfruttare il computer del ventottenne.

[Foto credit: life.paperblog.com ]