Oggi in Asia – Attentato Nordest India, 50 morti

In by Gabriele Battaglia

Almeno 50 persone sono rimaste uccise in un attentato nel distretto di Sonitpur, in India nordorientale. Condanne da parte delle più alte cariche dello stato. Indagine su Travis Kalanick, ad di Uber. Incriminazione ufficiale per oscenità per l’artista giapponese Rokudenashiko. INDIA – Terrorismo nel nord-est: separatisti uccidono almeno 50 persone

In Assam, stato dell’india nord orientale attraversato da movimenti separatisti di stampo terroristico, nella giornata di ieri sono state uccise almeno 50 persone in villaggi del distretto di Sonitpur.

I responsabili della carneficina, secondo fonti governative, sarebbero appartenenti al National Democratic Front of Bodoland, un gruppo militare che da anni lotta per la secessione di una parte dell’Assam e per la creazione di un nuovo stato (Bodoland, appunto), abitato in maggioranza da assamesi di etnia Bodo.

Il primo ministro Narendra Modi, assieme alle più alte cariche dello stato nord-orientale indiano, hanno condannato il massacro che ha preso di mira, in maggioranza, uomini e donne tribali (adivasi) impiegati nelle piantagioni di té.

COREA DEL SUD – Indagine contro l’ad di Uber

Il fondatore e amministratore delegato di Uber, Travis Kalanick, è sotto indagine in Corea del Sud. L’accusa è di operare con un servizio di taxi illegale. Con il fondatore della app statunitense è sotto indagine anche ilmanager che gestisce la divisione locale di Uber.

Le leggi sudcoreane prevedono che gli autisti non possano usare auto propria. Chi tragredisce rischia fino a due anni di carcere. Lo scorso anno, ricorda l’agenzia Yonhap, la municipalità di Seul presentò ricorso contro la società aprendo la strada all’indagine contro Kalanick.

GIAPPONE – Incriminazione ufficiale per Rokudenashiko

Megumi Igarashi artista giapponese conosciuta con il nome di Rokudenashiko – ragazza buona a nulla – è stata ufficialmente incriminata per “oscenità”. Il caso ha scatenato un dibattito sulla libertà di espressione in Giappone.

Secondo la polizia ha esposto materiali osceni in un sex shop di Tokyo e inviato via internet la scansione 3D della sua vagina a quanti avevano risposto al suo appello di crowd funding per finanziare una sua opera. La donna era stata già arrestata a luglio con le stesse accuse. Ora rischia fino a 2 anni di reclusione con una multa da oltre 20 mila dollari.

[Foto credit: Reuters]