Oggi in Asia – Attacco maoista in Chhattisgarh

In by Gabriele Battaglia

In India i miliziani maoisti attaccano un reparto di polizia facendo 16 vittime tra agenti e civili. E’ escalation di violenza nelle zone di influenza dei naxaliti. In Giappone prende piede l’ipotesi di un summit trilaterale con Usa e Corea del Sud. Il rapporto degli esperti Onu punta il dito sulle tecniche di Pyongyang per aggirare le sanzioni. INDIA – Attacco maoista in Chhattisgarh, 16 morti

Nella giornata di ieri un gruppo di miliziani maoisti ha attaccato un reparto della Central Reserve Police Force, il corpo paramilitare gestito dal governo centrale schierato nelle zone calde del territorio indiano, ad alto rischio insurrezione. Nell’attentato sono rimasti uccisi 15 soldati e un civile, evento che segna l’inizio dell’escalation di violenza nelle zone ad influenza naxalita a poche settimane dall’apertura delle urne per le elezioni federali.

Il ministro degli Interni, Sushilkumar Shinde, si è recato oggi in Chhattisgarh per onorare le vittime, specificando che il Ministero non aveva ricevuto alcun input dei servizi circa il rischio di attentati. La polizia federale anti terrorismo National Investigation Agency ha aperto un’indagine sul posto.

Shinde, in una conferenza stampa, ha annunciato che il governo "si vendicherà dell’attacco". Il Chhattisgarh è uno degli stati del "Corridoio Rosso" a più alta influenza naxalita in tutta l’India. Un anno fa, nella zona, i naxaliti avevano colpito duramente l’amministrazione locale uccidendo in un attentato Mahendra Karma , fondatore della milizia paramilitare anti maoista Salwa Judum.

GIAPPONE – Ipotesi summit trilaterale

Il Giappone cercherà di organizzare un summit trilaterale con Corea del Sud e Stati Uniti, scrive oggi Reuters citando un funzionario del governo di Tokyo. Se la notizia fosse confermata sarebbe il primo tentativo di una riconciliazione tra i due paesi est-asiatici.

Dal punto di vista giapponese, c’è la speranza che nonostante i recenti contrasti, la presenza di Obama o di un alto funzionario di Washington possa servire da spinta alla concertazione tra il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, e la presidente sudcoreana Park Geun-hye. Da quando è in carica Abe ha provato senza successo a trattare i termini di un incontro con la sua controparte di Seul.

Dalla Corea del Sud è però più volte arrivato il richiamo a Tokyo per un maggiore sforzo nella risoluzione delle frizioni storiche (comfort women) e territoriali (Takeshima/Dokdo) tra i due paesi.

Nei suoi 15 mesi di governo ha in compenso incontrato tutti i leader dei paesi del Sudest asiatico e il presidente russo Vladimir Putin.

COREA DEL NORD – I metodi per aggirare le sanzioni

La Corea del Nord sta mettendo in atto tecniche sempre più sofisticate per aggirare le sanzioni internazionali, continuando con l’importazione e l’esportazione di materiale militare.

Secondo quanto emerge dal rapporto degli esperti Onu incaricati di monitorare il rispetto delle restrizioni imposte contro il regime, le ambasciate nordcoreane hanno un ruolo centrale in questi traffici illeciti.

Pyongyang, scrivono gli estensori del documento di 127 pagine, si avvale di una rete di società di comodo, falsifica documenti, è capace di sfruttare le mancanze nei regolamenti sui carichi.

Particolare attenzione è riservata alla vicenda della Chong Chon Gang, la nave carica di armi cubane bloccata a Panama lo scorso luglio. Il carico di armamenti era nascosto sotto tonnellate di zucchero. L’organizzazione del trasferimento avrebbe coinvolto secondo gli esperti le rappresentanze di Pyongyang a Cuba e a Singapore.

Altro caso interessante è quello dell’acquisto di un nuovo mezzo per la Air Koryo, la compagnia di bandiera. In totale sono stati registrati 109 pagamenti passati per otto società di Hong Kong. Le sanzioni non pongono limiti all’aviazione civile, tuttavia lo schema potrebbe essere usato anche per commerci illeciti.