Novelle cinesi: Gli effetti dell’alcool (prima parte)

In by Simone

Introduzione a  «Gli effetti dell’alcool» di Cheng Xiaoqing

Continua il viaggio attraverso il romanzo giallo cinese, più che alla ricerca del colpevole, cercando di assaporare una Cina di altri tempi….In contrasto con il tradizionale giudice saggio, un po’ borioso e decisamente troppo rigido, protagonista dei racconti che seguiranno è l’investigatore Huo Sang, detective dalle caratteristiche moderne, che alla tortura, preferisce il metodo deduttivo tanto caro al collega Sherlock Holmes.

Le numerose somiglianze con il personaggio di Sir Arthur Conan Doyle ci permettono non solo di fare un paragone, ma definiscono Huo Sang come vera e propria controparte cinese del personaggio inglese. È così che la Londra di fine ottocento diventa la Shanghai degli anni ’20 e Huo Sang e Bo Lang, gli inquilini di un appartamentino in Aiwen Road piuttosto che in Baker street.

La Cina che dà i natali all’autore è una Cina che sta cambiando. Dopo circa mezzo secolo di tentativi da parte dell’ultima dinastia di respingere l’incursione culturale occidentale e dopo un primo fallimento degli ideali delle riforme del ‘98, la nascente Repubblica comincia a intravedere una possibilità di rinnovamento ispirato dal sapere straniero. Immersi in un clima di trasformazione, negli occhi le prime poesie in stile libero di Hu Shi e nel cuore gli ideali di Liang Qichao e i suoi collaboratori, i letterati del primo periodo repubblicano facevano dei loro scritti un’arma fiorita per criticare le insufficienze dell’ancien regime e introdurre in Cina quello che veniva considerato pensiero occidentale.

Verso la fine del XIX secolo, in seguito all’entrata del poliziesco in Cina, Cheng Xiaoqing, infervorato come i suoi contemporanei da prospettive di cambiamento, traduce Conan Doyle e poi comincia la sua serie di racconti. In questi non solo ritroviamo il puro piacere per la narrativa di intrattenimento, ma si avverte latente il vecchio proposito edificante della letteratura tradizionale, anche se verso nuovi orizzonti. Cheng Xiaoqing teorizza un apprendimento a partire dal romanzo mostrando al lettore come migliorare il proprio paese migliorando se stessi. In risposta ai romanzi di fine epoca Qing dove un giudice integerrimo dissuade il criminale dal commettere atti contro la legge imperiale, Cheng propone il metodo investigativo di Huo Sang come stimolo al pensiero critico. Questo intento edificante spesso è stato visto dai critici come fattore deteriorante dell’estetica narrativa. Ma attraverso una lingua scorrevole, la cura dei dialoghi e la particolare attenzione delle descrizioni topografiche, l’autore riesce a ricreare l’atmosfera malinconica della Londra di Conan Doyle, rendendo la lettura estremamente piacevole. La Shanghai dei romanzi di Cheng Xiaoqing, è una città immobile, decadente, che vive ancora del proprio passato, ma che si accinge a gettarsi ciecamente nel futuro. Questo primo periodo repubblicano, in special modo la sua produzione letteraria, fornisce senza dubbio materiale prezioso per la piena comprensione della Cina odierna.      

Cheng Xiaoqing (1893-1976) è l’autore più famoso di polizieschi cinesi, pubblica per la prima volta all’età di ventuno anni sul giornale«Notizie». Curiosamente il nome del detective protagonista della sua serie di romanzi in oltre trenta volumi si chiamava originariamente Huo Sen, ma diventò Huo Sang, per errore del tipografo che sbagliò la trascrizione del carattere. Il racconto «gli effetti dell’alcool» jiuhou酒后, appare sul settimanale«Il mondo dei romanzi»il primo gennaio del 1926. Si possono trovare altri racconti tradotti in inglese da Timothy C. Wong, docente di Letteratura cinese presso la School of International Letters & Cultures dell’Università dell’Arizona, nella raccolta«Sherlock in Shanghai, stories of crime and detection by Cheng Xiaoqing», purtroppo di difficile reperimento. Ultimamente la ObarraO editore ha pubblicato una traduzione dall’inglese di Adriana Crespi con il nome«Sherlock a Shanghai, sei avvincenti racconti polizieschi del Conan Doyle cinese».

La versione che vi proponiamo di seguito è tradotta per la prima volta in italiano.

                                                 

                                                 Gli effetti dell’alcool
Prima parte: Uno sparo, un’ombra

     Le persone che hanno l’abitudine di farsi corrompere dal bicchiere in cuor loro ammettono che l’alcool ha un effetto particolare. I gentiluomini rigidi e di vecchia maniera sogliono usare parole come “scaccia dolori” e “aggancio poetico” per celebrare l’etica del vino. Ma chi ha una conoscenza nuova ne ha una opinione ben diversa. Questi lo chiamano “stimolo dei nervi”, “fluidificatore del sangue”, “vibratore dello spirito”, tutti commenti che sembrano riconoscerne la funzione eccitante. Il mio vecchio amico Huo Sang si oppone a tutte queste interpretazioni. Lui dice che le tossine contenute nell’alcool atrofizzano i nervi e indeboliscono le funzioni dei sensi, producendo sempre risultati assai sconvenienti.

     Pensando che con questa frase avesse esagerato, in passato ne discutemmo. Dal mio punto di vista, bere vino, se non in eccesso, non era essere necessariamente dannoso, ma che si potesse parlare di abuso solo quando il grado è troppo alto o se si regge difficilmente l’alcool.

     Fortunatamente Huo Sang non è una persona rigorosa, che non assaggia neanche una goccia, quindi il risultato dei nostri dibattiti sono risate a non finire, fino ad oggi non ci è mai diventato il viso paonazzo. Quella sera, però, mi trovai a sperimentare un fatto strano e al tempo stesso interessante che mi fece ipotizzare che la visione di Huo Sang avesse basi scientifiche.

     Era la sera del 14 Dicembre, il clima di inizio inverno. Un paio di giorni prima erano già caduti i primi fiocchi di neve e quella sera, nonostante si stesse bene, il vento dal nord ovest tirava con estrema violenza. Erano già le undici e quarto quando sull’uscio di casa del mio compagno Jianqiu mi congedavo da lui.

     Quel giorno c’era stato il matrimonio di Jiang Jianqiu, tra invitati e invitate ce n’erano per riempire venti o trenta tavoli. Quando la festa ormai era finita e io stavo pensando di andarmene, Jianqiu mi mandò un’occhiata di intesa, insistendo che mi trattenessi.

     Con un sorrisetto sulle labbra disse: “Maestro è meglio se ti riposi un attimo prima di andartene”

     Con la mano mi sfiorai la fronte, effettivamente scottavo.

     Anch’io sorrisi, poi risposi: “Pensi che sia già sbronzo?”

     “Ma no, tu sei uno che regge! Chi ha detto che sei ubriaco? Ma siediti comunque un secondo prima di andartene”

     “No,no, me ne devo assolutamente andare. Altrimenti la novella sposa maledirà alle mie spalle la mia insensibilità!”

     “In qualunque caso, adesso non posso permetterti di uscire così dalla porta di casa mia. Siediti un altro po’, chiamo un taxi e ti faccio riportare a casa in macchina.”

     Agli occhi di Jianqiu, sicuramente dovevo sembrare già bello brillo. In verità in vita mia non avevo mai esagerato col vino. Ma il padrone di casa insisteva nel trattenermi, non era conveniente che me ne andassi; di conseguenza uscii da casa di Jiang per montare in macchina che erano già le undici inoltrate.

       La palazzina di casa Jiang sta in via Yangshu. La mia macchina guidava velocemente da est a ovest. Tra la notte fonda e il silenzio, la strada sembrava ancora più deserta.

     Fuori il vento fischiava burrascoso, ma con tutta la sua potenza non poteva invadere l’interno dell’auto. Mi sentivo in una situazione di estrema calma e tranquillità, ma fuori chissà quante amarezze, quanti, a causa dei problemi della vita, stavano lottando con la potenza del freddo, quante persone semplicemente non avevano una casa alla quale fare ritorno. Quella situazione così particolare, mi rivelava le taglienti ingiustizie del sistema. Se non si prendevano delle misure per rimediare e migliorarsi, allora ne sarebbe stata responsabile l’intera società!

     Mentre mi immaginavo ad occhi aperti tutto ciò, stavo appoggiato al morbido sedile in pelle dell’auto. Improvvisamente un suono sorprendente contrasse tutti i miei nervi rilassati e in un momento cominciai ad agitarmi.

     “Bang….ahahah!”

       Questa ondata sonora appena venne a contatto con la punta del mio nervo acustico, si trasferì immediatamente al centro di quello celebrale, mentre aspettavo che la mente passasse l’ordine ai nervi, vidi in una finestra del palazzo alla mia sinistra un’ombra oscura che balenava tra la luce e che sembrava traballare incerta. Ma in un batter d’occhio, la mia automobile era già passata oltre. Avrei voluto guardare più attentamente, ma ormai era troppo tardi!

     Che cosa era stato quel rumore? Prima un colpo di pistola, a seguire un grido, evidentemente un uomo aveva gridato dopo esser stato raggiunto da uno sparo. Avevo formulato questa supposizione al massimo nei cinque, sei secondi successivi dopo aver udito il suono. Mi tirai sù immediatamente, con la mano bussai sul vetro dietro le spalle dell’autista, mentre contemporaneamente gli ordinavo di fermare immediatamente la macchina. Questi, non aspettandosi un contrordine del genere, solo dopo aver passato quattro o cinque palazzine cominciò ad arrestare la vettura.

     Ordinai di nuovo: “Capo, riporta indietro la macchina, guida dolcemente, cerca di non emettere alcun suono.”

     L’autista fece testacoda, io lentamente aprii il finestrino e sporsi la testa fuori. La strada era assolutamente tranquilla, non c’erano auto, né anima viva. Alzai il volto per guardare verso le finestre di quella fila di nuove palazzine all’occidentale. Veramente strano! Tutte le finestre delle oltre venti palazzine erano completamente buie, tutto era così tranquillo che non era visibile neanche uno spiraglio luminoso.

     Poco prima avevo forse sentito male? No, non può essere! Sebbene avessi bevuto più di mezzo litro di Huadiao1, non mi sentivo affatto ubriaco e quel tipo di illusione non poteva esser nata dal nulla. Il suono proveniva forse dagli appartamenti che a nord costeggiano Huangpu? Anche questo non era possibile, poichè sul lato nord ci sono solo piloni di magazzini e a quell’ora erano già tutti chiusi. Solamente sul lato sud c’è una fila di edifici appena costruiti in stile occidentale.

     Questa comprende più di venti edifici e con una sola occhiata non riuscivo a riconoscere a quale appartenesse l’appartamento dove poco fa era apparsa l’ombra umana in mezzo alla luce. La mia auto continuò ad avanzare dolcemente fino alla fine dei palazzi, ma non riuscii a riconoscerlo. Ordinai comunque di fermare la macchina e con molta cautela scesi.

     Alcuni dicono che la curiosità va diminuendo inevitabilmente una volta passati i quaranta. Anche se io non sono lontano dai quaranta, sono convinto che il mio istinto curioso mantiene ancora il grado dell’infanzia. Probabilmente questa abitudine è dovuta al fatto che spesso ho a che fare con Huo Sang, che è specializzato nella ricerca di tutti gli agganci misteriosi delle cose, rispondendo spesso al suo istinto curioso, e l’avanzare dell’età non mi affetta minimamente. Quella volta dopo aver sentito quel suono così strano, quel raggio di luce che si spense in un batterdocchio, come avrei potuto reprimere il mio cuore curioso? Senza dubbio in uno di quei venti appartamenti, quella notte si doveva esser consumato un crimine.

[La seconda parte, a presto. Con la collaborazione di Laofei, ogni mese China-Files pubblicherà la traduzione di una novella inedita cinese.]

* Laofei Indipendent Library