Mondo Asean – Singapore investe sul solare per un futuro sostenibile

In Mondo Asean, Relazioni Internazionali, Sud Est Asiatico by Redazione

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 18 giugno.

Singapore è uno dei Paesi del Sud-Est asiatico più colpiti dal cambiamento climatico. Tra il preoccupante innalzamento del livello del mare e il caldo estremo dell’unica stagione che caratterizza il clima regionale, la città-stato della penisola malese ha preso molto sul serio gli impegni internazionali dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. È per questo che, negli ultimi anni, sono stati implementati diversi programmi di de-carbonizzazione, tra i quali ha suscitato particolare clamore la realizzazione di un enorme pannello solare galleggiante, situato nello Stretto di Johor.

L’installazione è stata realizzata dal maggiore fornitore di energia solare a Singapore, il Sunseap Group. È composta da ben 13.312 pannelli, con una superficie pari a circa sette campi da calcio. Sarà poi in grado di compensare fino a 4.000 tonnellate di anidride carbonica l’anno e di alimentare ben 1.400 appartamenti residenziali. Come ha fatto notare un imprenditore locale impegnato nel settore, “dopo aver esaurito i tetti e la terra disponibile, che è molto scarsa, il prossimo grande potenziale è proprio la nostra area idrica”. Il mare è considerato la nuova frontiera per l’installazione del solare, ma per le popolazioni costiere del Sud-Est asiatico il surriscaldamento globale e l’innalzamento del livello dell’acqua rappresentano una minaccia incombente. I pannelli galleggianti del Sunseap Group sono infatti progettati per resistere alle mutevoli condizioni meteorologiche, con un sistema che mantiene stabili sia la piattaforma sia le apparecchiature operative a bordo.

Secondo  i funzionari del Ministero della Sostenibilità e dell’Ambiente, Singapore ha abbracciato la sostenibilità molti anni fa: anche conosciuta come “Garden city”, è considerata una delle città più verdi al mondo e ha implementato politiche virtuose a favore del rispetto ambientale, introducendo anche la tassazione sulle emissioni di carbonio. La Ministra della Sostenibilità e dell’Ambiente, Grace Fu, ha lanciato a febbraio il nuovo Green Plan 2030. Secondo il governo, infatti, la green economy può rappresentare un vantaggio competitivo chiave, in grado di creare nuove opportunità occupazionali e di crescita. Per le imprese è stato lanciato l’Enterprise Sustainability Programme (ESG), con l’obiettivo di accompagnarle verso modelli di business più sostenibili: come ha suggerito un funzionario dell’ESG, “sustainability needs not to be at odds with profitability”(“è necessario che la sostenibilità non contrasti con la redditività”) . Edwin Chow, assistente amministratore delegato per l’innovazione e le imprese di ESG, ha aggiunto “Con la crescente consapevolezza dei consumatori nei confronti della sostenibilità aziendale e del commercio, le aziende si trovano sotto pressione per migliorare le pratiche commerciali, poiché la sostenibilità deve essere incorporata in processi, prodotti e servizi”.

Nonostante i progetti di de-carbonizzazione e per l’economia green, Singapore non è affatto fuori pericolo. La piccola città-stato asiatica si trova da decenni a dover fronteggiare fenomeni climatici estremi. Le cosiddette “sfide gemelle” sono la principale minaccia: si tratta di inondazioni costiere e forti temporali con precipitazioni estreme che  possono causare l’inondazione dell’entroterra. Gran parte del territorio singaporiano si trova a soli 15 metri sopra il livello medio del mare, e il 30% del Paese  a meno di 5 metri.

I fenomeni meteorologici non sono l’unica sfida legata al clima che le autorità sono chiamate a gestire. La città si surriscalda a velocità doppia rispetto alla media globale. A Singapore, infatti, esiste una sola stagione, che i residenti hanno ironicamente diviso in quattro livelli di tolleranza: “hot, hotter, hottest and hell. Per decenni, i cittadini hanno fatto ampiamente ricorso all’aria condizionata, considerata però una tecnologia divoratrice di energia. Come suggerisce Bloomberg, Singapore è anche un caso emblematico del cosiddetto effetto “urban heat island”: per via delle superfici dure dei palazzi e delle costruzioni che assorbono il calore, la temperatura di un’area urbana edificata può essere decisamente superiore rispetto a quella dei terreni circostanti. La Garden City asiatica non riesce perciò a compensare la produzione di calore antropogenico con i benefici del verde, su cui pure ha investito da lungo tempo.

Singapore deve fare i conti con un dilemma: rendere più vivibile la città per i suoi 6 milioni di abitanti senza aumentare pericolosamente le sue emissioni di carbonio. La realizzazione dell’enorme piattaforma di pannelli solari nello stretto a nord dell’isola sembra andare nella giusta direzione, ma la strada da fare è ancora molta. La  città-stato è uno dei maggiori emettitori di anidride carbonica pro-capite dell’Asia. I movimenti ambientalisti locali accusano il governo di non fare abbastanza per affrontare le sfide del cambiamento antropogenico del clima poiché, nonostante l’espansione del settore delle rinnovabili, il gas naturale resta la principale fonte di energia (secondo alcune organizzazioni per la difesa ambientale produrrebbe ancora il 96% dell’energia impiegata). Secondo il Climate Action Tracker, anche se il Paese restasse fedele agli obiettivi annunciati nel 2020 per contribuire alla diminuzione delle emissioni stabilite dall’Accordo di Parigi, questi impegni resterebbero comunque insufficienti. Singapore ha intrapreso davvero la via per la sostenibilità, ma l’urgenza del cambiamento climatico richiederà misure ancora più coraggiose.

A cura di Agnese Ranaldi

 

Vertice della difesa ASEAN e ASEAN +

Martedì 15 giugno si è svolto virtualmente il 15° ASEAN Defense Meeting (AMM). I Ministri della Difesa dell’ASEAN hanno ribadito la necessità di concludere rapidamente i negoziati per un codice di condotta per gestire le controversie nel Mar Cinese Meridionale. Le tensioni si sono aggravate recentemente: lo scorso aprile le Filippine hanno protestato contro la presenza di pescherecci cinesi su un territorio che rivendicano come zona economica esclusiva; la Malesia ha denunciato a inizio giugno la violazione del suo spazio aereo da parte della Cina; il Vietnam ha incrementato la presenza della sua Marina nelle acque limitrofe. L’argomento era stato oggetto di discussione anche durante il G7 in Cornovaglia. Nel comunicato finale si legge: “Ribadiamo l’importanza di mantenere un Indo-Pacifico libero e aperto, che sia inclusivo e basata sullo stato di diritto. (…) Rimaniamo seriamente preoccupati per la situazione nel Mar Cinese Orientale e Meridionale e ci opponiamo fermamente a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo e aumentare le tensioni”. Anche l’incontro tra i Ministri della Difesa è ruotato attorno alle relazioni tra Pechino e i Paesi del Sud-Est asiatico, ma i presenti hanno sottolineato la necessità di mantenere relazioni cooperative e distese. Durante la giornata ASEAN + si sono svolti con i partner di dialogo, tra cui Stati Uniti, Cina, Giappone e India. Washington e Pechino sostengono l’estensione dell’ASEAN Direct Communications Infrastructure per ridurre le tensioni nell’area. Il Ministro della Difesa giapponese, Nobuo Kishi, ha sollevato il tema dell’importanza della stabilità sullo Stretto di Taiwan. La Cina ha risposto che non si piegherà alle pressioni esterne sull’argomento. Nel frattempo, gli USA hanno portato avanti alcune esercitazioni nelle acque contese, poco prima dell’incontro. La Marina statunitense le ha definite “operazioni di routine”, ma Pechino ha reagito dispiegando 28 aerei da guerra sopra lo spazio aereo di Taiwan. Se la stabilità regionale è prioritaria per tutti, la necessità di un codice di condotta sul Mar Cinese Meridionale è più urgente che mai.

 

Myanmar, le incognite sulla sorte di Aung San Suu Kyi

Lunedì 14 giugno ha preso il via il processo alla leader democratica Aung San Suu Kyi, ascoltando i testimoni in un tribunale speciale istituito nella capitale Naypyidaw. Suu Kyi si trova agli arresti domiciliari dal primo febbraio, quando l’esercito ha preso il potere con un colpo di stato, nel giorno in cui si sarebbe dovuto riunire per la prima volta il nuovo Parlamento dopo le elezioni del novembre 2020, vinte nettamente dal partito del premio Nobel per la Pace, la Lega Nazionale per la Democrazia. La leader è detenuta in un luogo segreto e non gli è stato permesso di comunicare con nessuno all’esterno. Alla fine di maggio è stata trasferita dalla sua casa a Naypyidaw a una località sconosciuta. Suu Kyi deve affrontare cinque capi d’accusa a Naypyidaw e uno nell’ex capitale Yangon: presunta violazione di una legge sui segreti di stato dell’era coloniale; corruzione, incitamento e sedizione; infrazione della legge sulle telecomunicazioni e delle misure per contenere la diffusione del coronavirus durante la scorsa campagna elettorale; possesso di walkie-talkie senza licenza radio. L’accusa più grave, la violazione dell’Official Secrets Act, prevede una pena massima di 14 anni di carcere. Al termine della prima udienza il suo legale ha inoltre comunicato che la leader “non sembra stare molto bene”. Intanto, mercoledì 16 giugno è arrivata la nota del ministero degli Esteri della giunta militare in risposta alle condanne espresse dai Paesi del G7. Il comunicato diffuso a margine del summit in Cornovaglia, lo scorso 13 giugno, condanna il golpe e le violenze perpetrate dalle forze di sicurezza birmane, esprimendo pieno sostegno ai manifestanti pacifici pro-democrazia. I Paesi del G7 hanno anche anticipato ulteriori sanzioni qualora necessario. La giunta ha respinto fermamente le accuse di aver provocato la tragica crisi politica in Myanmar, affermando che il comunicato sia basato su informazioni “false e tendenziose”.

 

Geopolitica

Relazioni Cina-ASEAN

Nonostante gli ultimi sforzi della Cina, in diversi governi della regione cresce una certa diffidenza verso Pechino, che potrebbe minare la firma del codice di condotta per le acque contese del Mar Cinese Meridionale.

South China Morning Post: https://www.scmp.com/news/china/diplomacy/article/3137025/why-asean-wary-about-stronger-ties-china 

Economia

Settore assicurativo indonesiano

Gli operatori delle assicurazioni sulla vita hanno registrato 4,3 miliardi di dollari di utile netto nel primo trimestre del 2021, riprendendosi dalle perdite del 2020, come riporta l’Associazione indonesiana delle assicurazioni sulla vita.

The Jakarta Post: https://www.thejakartapost.com/news/2020/09/14/axa-financial-indonesia-builds-sharia-insurance-industry-through-waqf.html 

Geopolitica

L’UE nell’Indo-Pacifico

L’Unione Europea nel suo complesso, dopo che già diversi dei suoi Stati membri si sono mossi in questa direzione, ha pubblicato di recente la sua strategia per l’Indo-Pacifico, con l’intento di accrescere la sua sfera di influenza nella regione. 

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2021/06/10/avoiding-pitfalls-in-the-eus-indo-pacific-strategy/ 

Business
ASEAN e consumo di alcolici

Molti governi della regione irrigidiscono le regole sul consumo di alcolici per combattere l’alcolismo minorile e la guida in stato di ebbrezza, mettendo in difficoltà però diverse multinazionali che avevano deciso di puntare sul Sud-Est asiatico per i propri business.Nikkei Asian Review: https://asia.nikkei.com/Business/Food-Beverage/Stiff-ASEAN-liquor-laws-stun-beer-brands-from-Chang-to-Carlsberg 
Trasporti

Accordo UE-ASEAN sul trasporto aereo

Durante uno dei peggiori momenti della storia per il settore dei trasporti aerei, messo in ginocchio dalla pandemia di coronavirus, arriva l’Accordo tra l’Unione Europea e i Paesi del Sud-Est asiaico, che sarà firmato entro la fine di quest’anno.

DW: https://www.dw.com/en/eu-asean-aviation/a-57902023

 

Finanza

Mercato finanziario in ASEAN

Sono diverse le analisi sul mercato azionario di Singapore e più in generale del Sud-Est asiatico ma in generale i dati parlano di dati record, con 175 milioni di dollari di commissioni delle banche d’affari nei Paesi ASEAN.

 

Financial Times: https://www.ft.com/content/63840576-2d71-426b-bb3a-a15e7a454f42

Istruzione

Brunei-Giappone

L’Università di Osaka sta collaborando con atenei e altri istituti di istruzione del Brunei per migliorare la cooperazione accademica e sensibilizzare le giovani generazioni bruneiane sui temi della scienza e delle tecnologie avanzate. 

Borneo Bullettin: https://borneobulletin.com.bn/brunei-japan-programme-to-strengthen-cooperation/

Business

Casinò di Yokohama

Un consorzio guidato dalla singaporiana Genting ha annunciato di aver presentato una proposta per costruire un casinò nella città giapponese di Yokohama. Dovrà battere però la concorrenza di altri investitori.

Nikkei Asian Review: https://asia.nikkei.com/Business/Travel-Leisure/Genting-Singapore-led-group-in-running-for-Yokohama-casino-deal 

Economia

Proteste dei riders indonesiani

Dopo la fusione tra i due colossi tecnologici Gojek e Tokopedia, che pensano ad una prossima quotazione in Borsa, a far parlare di sé sono i riders indonesiani, che hanno indetto uno sciopero di tre giorni.

South China Morning Post: https://www.scmp.com/week-asia/economics/article/3137028/after-gojeks-merger-are-indonesian-delivery-riders-getting 

Business

Import/Export in Vietnam

Una volta tra le economie più piccole del Sud-Est asiatico, il Vietnam è negli ultimi anni emerso come uno dei mercati in più rapida crescita al mondo, con opportunità da cogliere in innumerevoli settori conoscendo le normative locali.

 

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/a-step-by-step-guide-to-import-and-export-procedures-in-vietnam/

Economia

Produzione industriale in Malesia

Secondo quanto comunicato dal Department of Statistics di Kuala Lumpur, in aprile la produzione industriale malese è balzata del 50,1% annuo, in decisa accelerazione rispetto al 9,3% di marzo e all’1,5% di febbraio.

 

Trend Online: https://www.trend-online.com/borsa/malaysiain-aprile-produzione-industriale-balzata-del-50-1–416120/

Infrastrutture

Settore edile in ASEAN

L’industria dell’edilizia del Sud-Est asiatico potrebbe vivere una nuova fase di crescita e sviluppo puntando maggiormente sulla digitalizzazione e sulle nuove tecnologie, per troppo tempo viste come non adatte al settore ma ormai indispensabili per massimizzare i profitti.

 

Tech Wire Asia: https://techwireasia.com/2021/06/asean-construction-industry-digitalization-maximize-growth/